Croce Rossa Italiana: una “risorsa” durante il Covid
Volontari di Barletta in azione per supportare la popolazione più fragile
L'associazione Croce Rossa Italiana ha per scopo l'assistenza sanitaria e sociale sia in tempo di pace sia tempo di conflitto. Associazione di alto rilievo, essa è posta sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e si fonda su Sette Principi Fondamentali come umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità ed universalità che ne costituiscono lo spirito e l'etica.
Curiosi di scoprire e conoscere gli interventi della CRI nel contesto cittadino ed in questo periodo storico, abbiamo incontrato Giorgio Gammarrota, volontario e referente della comunicazione regionale.
Cosa ha fatto e cosa sta facendo la Croce Rossa Italiana in questo periodo d'emergenza?
"Dall'inizio dell'emergenza Covid19 la CRI, già in prima linea nella risposta sanitaria, ha supportato la popolazione più fragile. Infatti nel corso di quella che può essere definita come la "Prima ondata" di questa Pandemia, è nato il progetto denominato "Il Tempo della Gentilezza" che ha visto coinvolti oltre 160mila volontari su mille sedi in tutta Italia e centinaia di cittadini quali hanno supportato le famiglie più colpite dal Covid19 mediante piccoli (ma in quel momento fondamentali ) aiuti consegnando per esempio farmaci e beni di prima necessità a domicilio, distribuendo buoni spesa e pacchi alimentari e offendo un servizio di supporto psicologico.
Ad oggi, nella cosiddetta seconda ondata, l'impegno profuso dai volontari non si arresta: la loro azione è soprattutto volta ad arginare il problema delle nuove forme di povertà e di esclusione sociale mediante, per esempio, le unità di strada grazie alle quali vengono distribuiti viveri e coperte ai senza tetto. Ulteriore servizio offerto dalla CRI in questo periodo è il supporto psicologico erogato al fine di combattere sensazioni di difficoltà, incertezza ed isolamento che accusano i cittadini in questo periodo storico così complesso."
Qual è l'episodio più significativo che si sono trovati a vivere i volontari nel corso di questa emergenza sanitaria?
"Ti racconterò la testimonianza di una volontaria appartenente ad un comitato territoriale della regione Puglia. La sua esperienza è stata presentata ad un Round Table Nazionale in rappresentanza di tutti i volontari che hanno vissuto e stano vivendo questa emergenza nella propria vita."
"Seppur abbia colpito ogni regione con un'intensità diversa, la pandemia ha fatto vivere a noi giovani volontari della CRI una serie di esperienze molto simili. Gran parte di quelle di cui sono venuta a conoscenza mi hanno fatto notare quanto i sette principi sui quali si fonda il nostro volontariato si concretizzino giorno per giorno nella maniera più assoluta ma soprattutto in ogni piccola realtà.
Resterà incisa nel mio cuore quella nonna Rosina, una donna anziana del mio paese alla quale quasi ogni mattina ero solita portare i medicinali. Ospitale e di gran cuore, ogni qual volta mi recavo a casa sua mi incitava sempre ad entrare ma io le ripetevo puntualmente di non poterlo fare per il suo bene.
"Angelo" così chiamava me e gli altri volontari ai quali lasciava tutti i giorni i cioccolatini sulle scale come segno di ringraziamento.
In questo periodo i mille sorrisi degli anziani si sono celati dietro le mascherine ma il loro posto è stato preso dagli sguardi carichi di speranza e fiducia che ci hanno incoraggiati ogni giorno a non mollare nonostante la complessità della situazione".