Associazioni
Concorsopoli nella sesta provincia, se qualcuno ha sbagliato pagherà
«Vera offesa a quanti hanno combattuto per il nuovo ente». L'Associazione 'Io Ci Sono!' interviene: Qui da noi non si balla»
Barletta - sabato 12 febbraio 2011
Ancora una volta l'Associazione "Io Ci Sono" di Andria è presente sul problema concorsi alla sesta provincia. L'attenzione che pone alla questioni di ordine etico e morale oltre che di indipendenza e di pensiero collimano con quelle di Barlettalife che è ben lieta di diffondere i puntuali contenuti dell'Associazione. Notiamo con disappunto che nessuna altra similare associazione, nel perimetro della Bat, ha mai (salvo errore), annotato inconguenze o illeciti da qualsivoglia amministrazione rinvenienti. Il richiamo al "coraggio" di "Io Ci Sono" non è assolutamente retorico, anzi giustificato dall'assenza anche di altri autorevoli pareri. Il nostro giornale indipendente che registra oramai un seguito insperato in soli dieci mesi di esistenza è a disposizione di ogni voce liberale.
Sugli Organi di Informazione, anche a livello nazionale, si leggono titoli che parlano di "Concorsopoli alla Sesta Provincia". Se prima d'ora questo nuovo Ente era ancora semisconosciuto al Paese, ora non lo è più; se fino ad ora i politici locali parlavano di Ente discriminato ed emarginato, ora lo sarà ancor più. Era il 6 novembre 2010 allorquando, suscitando non poche polemiche ma anche dando avvio ad un dibattito che prosegue ancor oggi e si è più che mai allargato, denunciammo una serie di incongruenze, per così dire, rispetto a criteri e regole previste dal Concorso Pubblico.
Fretta di concludere il Concorso; nessun manifesto nelle città o negli Urp comunali per informare i cittadini, soprattutto giovani, della "opportunità"; nessuna predisposizione, come in tutti gli altri casi, di quiz on line per la preparazione dei candidati; predeterminazione di un punteggio minimo di 27 risposte esatte su 30, caso raro e forse unico rispetto ai criteri di valutazione adottati dalle altre Pubbliche Amministrazioni; nessun esame preliminare sull'ammissibilità delle domande e sulla loro completezza e corretta compilazione; disomogeneità tra la modulistica predisposta dall'Ente e la richiesta delle autocertificazioni; procedure operative dello svolgimento delle prove concorsuali per nulla garantiste e facilmente aggirabili, senza entrare nel merito della fase post-concorsuale e dei tantissimi interventi che si sono avvicendati su argomentazioni che, se dovessero verificarsi essere vere darebbero veramente inizio alla fase di autodemolizione del nuovo Ente. Sono queste alcune fondamentali argomentazioni che hanno consentito ad alcuni giornalisti della Stampa nazionale di parlare di "Concorsopoli". Ricordiamo, inoltre, che esiste un'altra questione irrisolta che desta altrettante perplessità circa modalità e criteri di assunzione: quella relativa all'Avviso Pubblico per l'assunzione di 6 Unità Ufficio Staff Presidente, in varie Categorie "C1" – "D1" e "D3", con differenti requisiti di partecipazione pubblicato tra il 31 dicembre 2010 e il 4 gennaio 2011, con scadenza 10 gennaio 2011.
Un avviso che ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di aspiranti, ai quali è stato richiesto il pagamento di una tassa di partecipazione e del quale non si è saputo più nulla. A parte gli interventi di natura politica e/o partitica, dei quali non ci interessa granché perché il rischio che il dibattito rimanga "solo" politico con scambi di accuse reciproche senza senso lascerebbe la situazione invariata e senza risposte, come Associazione con finalità di pubblico interesse riteniamo che questa vicenda vada chiusa al più presto: abbiamo detto chiusa e non archiviata. Ciò significa che bisogna andare in fondo e ricercare le verità nascoste, se queste ci sono. Verità nascoste che, qualora tali fossero, servirebbero a dimostrare molte cose che saranno propedeutiche ad azioni, non solo di carattere giudiziario ma anche Civile perché chi eventualmente si fosse reso responsabile, anche coloro che abbiano avuto notizie e non abbiano ottemperato al proprio dovere istituzionale di informare le Autorità Competenti, in qualunque veste abbiano agito o siano state, ancor più colpevolmente, in silenzio o peggio ancora complici, diano conto del proprio operato.
Sarebbe bello, in verità, se fossero proprio coloro che abbiano potuto eventualmente trarne vantaggi da queste situazioni a parlare, qualora abbiano qualcosa da riferire. Se così fosse, sarebbe opportuno che coloro i quali non si sentono "coinvolti", siano essi cittadini piuttosto che consiglieri provinciali o esponenti di Partito o impiegati dell'Ente o semplici "spettatori in perenne attesa del loro turno" assumano posizione perchè sappiamo che viviamo in un sistema che tende a coinvolgere tutti e a non fare distinzioni, generalista e acritico dove però esistono ancora Cittadini e Associazioni che sentono il dovere di salvaguardare la propria dignità e quella del proprio territorio.
Nell'attuale condizione in cui versa il nostro Paese è proprio da questo senso di ribellione che deve nascere qualcosa di importante e di nobile; una rivoluzione culturale e non solo, perché venga smascherato quel sistema promiscuo che intreccia indissolubilmente poteri pubblici conferiti, un certo "sistema dell'informazione", gruppi di sostenitori e di difensori d'ufficio e soprattutto quella che è la classe più disdicevole e più indegna rappresentata da coloro che alimentano un sistema di collusioni e di favoritismi che portano danni inimmaginabili ed insanabili alle nuove generazioni creando una cultura del disvalore che si sta da troppo tempo riversando su noi stessi in un percorso senza ritorno colmo di sottocultura e dell'elogio del nulla.
E' chiaro che principi come la meritocrazia e la giustizia, ormai, vanno salvaguardati e (ri)conquistati in altro modo, abbattendo questi muri sempre più solidi ed impenetrabili e agendo con tenacia, coraggio e senza alcun timore di fare della difesa di questi diritti una battaglia di Civiltà contro opportunismi, arricchimenti e falsità. Cominciamo almeno a parlarne o si vuole continuare ad avere PAURA?
Area Formazione e Legalità
Associazione "Io Ci Sono!"
Sugli Organi di Informazione, anche a livello nazionale, si leggono titoli che parlano di "Concorsopoli alla Sesta Provincia". Se prima d'ora questo nuovo Ente era ancora semisconosciuto al Paese, ora non lo è più; se fino ad ora i politici locali parlavano di Ente discriminato ed emarginato, ora lo sarà ancor più. Era il 6 novembre 2010 allorquando, suscitando non poche polemiche ma anche dando avvio ad un dibattito che prosegue ancor oggi e si è più che mai allargato, denunciammo una serie di incongruenze, per così dire, rispetto a criteri e regole previste dal Concorso Pubblico.
Fretta di concludere il Concorso; nessun manifesto nelle città o negli Urp comunali per informare i cittadini, soprattutto giovani, della "opportunità"; nessuna predisposizione, come in tutti gli altri casi, di quiz on line per la preparazione dei candidati; predeterminazione di un punteggio minimo di 27 risposte esatte su 30, caso raro e forse unico rispetto ai criteri di valutazione adottati dalle altre Pubbliche Amministrazioni; nessun esame preliminare sull'ammissibilità delle domande e sulla loro completezza e corretta compilazione; disomogeneità tra la modulistica predisposta dall'Ente e la richiesta delle autocertificazioni; procedure operative dello svolgimento delle prove concorsuali per nulla garantiste e facilmente aggirabili, senza entrare nel merito della fase post-concorsuale e dei tantissimi interventi che si sono avvicendati su argomentazioni che, se dovessero verificarsi essere vere darebbero veramente inizio alla fase di autodemolizione del nuovo Ente. Sono queste alcune fondamentali argomentazioni che hanno consentito ad alcuni giornalisti della Stampa nazionale di parlare di "Concorsopoli". Ricordiamo, inoltre, che esiste un'altra questione irrisolta che desta altrettante perplessità circa modalità e criteri di assunzione: quella relativa all'Avviso Pubblico per l'assunzione di 6 Unità Ufficio Staff Presidente, in varie Categorie "C1" – "D1" e "D3", con differenti requisiti di partecipazione pubblicato tra il 31 dicembre 2010 e il 4 gennaio 2011, con scadenza 10 gennaio 2011.
Un avviso che ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di aspiranti, ai quali è stato richiesto il pagamento di una tassa di partecipazione e del quale non si è saputo più nulla. A parte gli interventi di natura politica e/o partitica, dei quali non ci interessa granché perché il rischio che il dibattito rimanga "solo" politico con scambi di accuse reciproche senza senso lascerebbe la situazione invariata e senza risposte, come Associazione con finalità di pubblico interesse riteniamo che questa vicenda vada chiusa al più presto: abbiamo detto chiusa e non archiviata. Ciò significa che bisogna andare in fondo e ricercare le verità nascoste, se queste ci sono. Verità nascoste che, qualora tali fossero, servirebbero a dimostrare molte cose che saranno propedeutiche ad azioni, non solo di carattere giudiziario ma anche Civile perché chi eventualmente si fosse reso responsabile, anche coloro che abbiano avuto notizie e non abbiano ottemperato al proprio dovere istituzionale di informare le Autorità Competenti, in qualunque veste abbiano agito o siano state, ancor più colpevolmente, in silenzio o peggio ancora complici, diano conto del proprio operato.
Sarebbe bello, in verità, se fossero proprio coloro che abbiano potuto eventualmente trarne vantaggi da queste situazioni a parlare, qualora abbiano qualcosa da riferire. Se così fosse, sarebbe opportuno che coloro i quali non si sentono "coinvolti", siano essi cittadini piuttosto che consiglieri provinciali o esponenti di Partito o impiegati dell'Ente o semplici "spettatori in perenne attesa del loro turno" assumano posizione perchè sappiamo che viviamo in un sistema che tende a coinvolgere tutti e a non fare distinzioni, generalista e acritico dove però esistono ancora Cittadini e Associazioni che sentono il dovere di salvaguardare la propria dignità e quella del proprio territorio.
Nell'attuale condizione in cui versa il nostro Paese è proprio da questo senso di ribellione che deve nascere qualcosa di importante e di nobile; una rivoluzione culturale e non solo, perché venga smascherato quel sistema promiscuo che intreccia indissolubilmente poteri pubblici conferiti, un certo "sistema dell'informazione", gruppi di sostenitori e di difensori d'ufficio e soprattutto quella che è la classe più disdicevole e più indegna rappresentata da coloro che alimentano un sistema di collusioni e di favoritismi che portano danni inimmaginabili ed insanabili alle nuove generazioni creando una cultura del disvalore che si sta da troppo tempo riversando su noi stessi in un percorso senza ritorno colmo di sottocultura e dell'elogio del nulla.
E' chiaro che principi come la meritocrazia e la giustizia, ormai, vanno salvaguardati e (ri)conquistati in altro modo, abbattendo questi muri sempre più solidi ed impenetrabili e agendo con tenacia, coraggio e senza alcun timore di fare della difesa di questi diritti una battaglia di Civiltà contro opportunismi, arricchimenti e falsità. Cominciamo almeno a parlarne o si vuole continuare ad avere PAURA?
Area Formazione e Legalità
Associazione "Io Ci Sono!"