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Collettivo Exit e Beni Comuni verso una "crociata barlettana" pro ambiente

Stop al cemento, ai rifiuti, agli impianti industriali fortemente inquinanti. Domani è previsto un incontro con l'assessore all'abiente

«Pare che oggi alcune questioni politiche che da tempo come movimenti e associazioni portiamo avanti siano diventate centrali nell'agenda politica di questo territorio e quindi patrimonio di tutta la collettività». Come in una vera "crociata" tutta barlettana a difesa dell'ambiente, Alessandro Zagaria del Collettivo Exit e Sabrina Salerno dell'Associazione Beni Comuni elencano e riportano all'attenzione dei cittadini atavici problemi come quello dei rifiuti, degli impianti industriali inquinanti, della Cementeria. Ne parlano alla luce del prossimo incontro con l'assessore all'ambiente, che si svolgerà domani e da cui si sperano emergeranno nuove risposte da parte dell'amministrazione.

«Siamo riusciti a sfiorare l'interesse di un'amministrazione, come quella Maffei, che in un anno di consiliatura si è contraddistinta soprattutto 'per qualità', di certo, non degne di lode. Infatti sia l'incontro avuto circa dieci giorni fa con il Presidente del Consiglio Comunale sulla questione della convocazione di un consiglio comunale monotematico per discutere l'adesione alla strategia rifiuti zero, che l'incontro di giovedì prossimo con l'assessore all'ambiente per discutere delle criticità ambientali che affliggono la nostra città, sembrano il preludio alla realizzazione di un confronto critico con quei soggetti sociali che stanno da tempo portando avanti istanze reali di cambiamento.

Siamo chiamati, in ogni caso, a restar vigili dato che, già durante la prima consiliatura Maffei, si era aperto un canale di confronto dopo la mobilitazione contro la costruzione di una centrale a biomasse, poi revocata dal Sindaco. Purtroppo tale percorso si è subito arenato e tutti abbiamo constatato quali sono stati i comportamenti dell'amministrazione sulla questione cementeria Buzzi Unicem nel procedimento di VIA (valutazione impatto ambientale) alla Provincia. A breve conosceremo il ruolo svolto in sede AIA (autorizzazione integrata ambientale) alla Regione, in fase di definizione.

Noi non siamo interessati a costruire tavoli di confronto su questioni di relativa rilevanza come pulire un tratto di spiaggia o sistemare una aiuola, ma ci interessa porre al centro del nostro agire la questione della giustizia sociale e ambientale. Centrale risulta oggi una sana riconversione del tessuto economico e produttivo al fine di porre fine al saccheggio del nostro territorio e alla violazione dei nostri diritti. Vogliamo che la politica affronti la questione degli impianti industriali fortemente inquinanti (Timac Agro e Buzzi Unicem) attraverso un coinvolgimento reale di tutti le realtà sociali presenti sul territorio, in primis degli operai di quelle realtà produttive. Vogliamo che si risolva una volta per tutte la questione del depuratore attualmente sotto sequestro, magari attraverso la gestione diretta da parte del Comune dell'impianto, sottraendolo al controllo dell'Acquedotto pugliese. E' necessario mettere un argine a qualsiasi nuova proposta di cementificazione di porzioni del nostro territorio,cercando di realizzare una seria politica di riqualificazione del tessuto urbano. Chiediamo sia portata il prima possibile in Consiglio comunale e approvata la delibera sui rifiuti zero da noi presentata, accompagnata dai 10 punti della strategia; per questo sollecitiamo il Presidente del Consiglio comunale a comunicare la sua decisione in merito nonché il parere del Sindaco con cui avrebbe dovuto confrontarsi. Riteniamo necessario che sulla questione rifiuti ci sia un coinvolgimento della Bar.s.a., il soggetto che dovrebbe attuare una vera e propria rivoluzione sociale e culturale. Vogliamo pertanto che il prossimo Consiglio di Amministrazione sia formato da gente competente e non da cooptati dal potere politico o peggio ancora da persone scelte applicando la, non certo virtuosa, logica del familismo.

Questi sono alcuni dei punti che porteremo al prossimo incontro con l'assessore all'ambiente, con la consapevolezza del nostro ruolo di opposizione sociale ad una amministrazione che si è sempre contraddistinta per una chiusura di qualsiasi spazio di reale partecipazione. Imprescindibile risulta non soltanto l'accoglimento delle nostre istante ma soprattutto la loro approvazione con certezza di realizzazione. Altrimenti si persevererà sulla strada dell'immobilismo e dell'inutilità».
  • Ambiente
  • Collettivo Exit
  • Sabrina Salerno
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