Politica
Centro di raccolta a Barletta, Italia in Comune: «L'amministrazione ritiri il provvedimento»
La nota di Grazia Desario, presidente della sezione provinciale del partito
Barletta - venerdì 26 febbraio 2021
Comunicato Stampa
«Si sta molto discutendo in Città del Centro Raccolta Rifiuti da localizzare nel cuore della zona 167 a ridosso della Chiesa Santissima Trinità. Ovviamente, e giustamente, si è formato un Comitato di cittadini della zona che hanno manifestato contrarietà a questa localizzazione, dichiarando l'inopportunità dell'insediamento di tale centro a stretto contatto con le abitazioni». Ad intervenire nel dibattito è Grazia Desario, presidente provinciale di Italia in Comune.
«Sorvoliamo - prosegue - leggendo la relazione di presentazione del progetto, su inesattezze del progettista, arrivando persino a dichiarare che il fiume Ofanto separa le Provincie di Bari e Foggia, non si capisce per quale motivo il progetto non era accompagnato dalle più elementari tavole di conoscenza di destinazione d'uso dell'area come il P.R.G. e del P.d.Z. che avrebbe fatto conoscere al progettista che la predetta area era destinata a residenze e non a urbanizzazioni.
Infatti, e qua non sorvoliamo - aggiunge Grazia Desario - soltanto scorrendo la variante al P.d.Z., il tecnico incaricato e l'assessore all'Ambiente Passero, strenuo difensore dell'opera nello scorso Consiglio Comunale, avrebbero potuto verificare che l'area oltre a contenere fabbricati residenziali, a suo tempo oggetto del Contratto di Quartiere II, aveva aree a verde per mq 5.070,00 e a parcheggi per mq 1349,00. L'area, attualmente ha un valore di quasi un milione di euro e sarebbe un peccato che la città si privi di tale somma.
Invitiamo, pertanto, l'Amministrazione a ritirare il provvedimento e a trovare nuove aree periurbane per la localizzazione di queste tipologie di spazi. Noi saremo sempre vigili - conclude la presidente di Italia in Comune Bat - affinché non ci siano in futuro sviste così clamorose che impegnano risorse pubbliche e sacrosante ribellioni da parte dei cittadini che devono essere sempre informati e ascoltati quando un'opera pubblica investe i loro territori».
«Sorvoliamo - prosegue - leggendo la relazione di presentazione del progetto, su inesattezze del progettista, arrivando persino a dichiarare che il fiume Ofanto separa le Provincie di Bari e Foggia, non si capisce per quale motivo il progetto non era accompagnato dalle più elementari tavole di conoscenza di destinazione d'uso dell'area come il P.R.G. e del P.d.Z. che avrebbe fatto conoscere al progettista che la predetta area era destinata a residenze e non a urbanizzazioni.
Infatti, e qua non sorvoliamo - aggiunge Grazia Desario - soltanto scorrendo la variante al P.d.Z., il tecnico incaricato e l'assessore all'Ambiente Passero, strenuo difensore dell'opera nello scorso Consiglio Comunale, avrebbero potuto verificare che l'area oltre a contenere fabbricati residenziali, a suo tempo oggetto del Contratto di Quartiere II, aveva aree a verde per mq 5.070,00 e a parcheggi per mq 1349,00. L'area, attualmente ha un valore di quasi un milione di euro e sarebbe un peccato che la città si privi di tale somma.
Invitiamo, pertanto, l'Amministrazione a ritirare il provvedimento e a trovare nuove aree periurbane per la localizzazione di queste tipologie di spazi. Noi saremo sempre vigili - conclude la presidente di Italia in Comune Bat - affinché non ci siano in futuro sviste così clamorose che impegnano risorse pubbliche e sacrosante ribellioni da parte dei cittadini che devono essere sempre informati e ascoltati quando un'opera pubblica investe i loro territori».