Francesco Boccia
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Politica

Boccia (Pd): «Andrò in Procura a metà settimana»

Caracciolo (Pd): «Chiedo pubblicamente io al Procuratore della Repubblica di Trani di avviare un’indagine». Si annuncia una settimana davvero calda su tutti i fronti per la città di Barletta

«Dopo aver letto le folli accuse che si sono lanciati i principali esponenti della vita amministrativa barlettana, da deputato (sempre pro tempore), ho il dovere di andarci in procura ed é la prima cosa che faró lunedì mattina». Così si era pronunciato sabato l'on. Francesco Boccia. Ieri, "La Gazzetta del Mezzogiorno" ha riportato sulle sue pagine che "la visita in Procura, a Trani - annunciata per ieri - dovrebbe slittare di qualche giorno", ma che "dovrebbe comunque essere effettuata entro giovedì". Le motivazioni sono riconducibili al fatto che "Boccia fa sapere di essere impegnato a Roma, in commissione Bilancio, alla Camera, dove è in discussione la legge di stabilità". «Sarò di ritorno a metà settimana in Puglia - ha riferito il deputato biscegliese - e sarà mia cura andare in Procura a Trani».

«Lo ammetto, mi sono sbagliato. L'on. Boccia andrà in Procura. E sono certo che non porterà gli articoli di giornale, ma atti che dimostrino i miei aut aut al sindaco Maffei». Questa è stata la controreplica del consigliere Caracciolo, che sabato invece aveva dichiarato, in merito all'intenzione di Boccia: «qualcosa mi dice che non lo farà». «Non posso credere, infatti, che un deputato della Repubblica possa permettersi di dichiarare che qualcuno abbia ricattato il primo cittadino (perché questo vuol dire porre degli aut aut, se vogliamo essere chiari) solo sulla base delle parole di Maffei, peraltro riportate in un articolo di giornale - ha affermato il consigliere regionale ed ex consigliere comunale del Pd - Ora sono davvero stufo. Boccia porti in Procura gli atti che dimostrano questo, altrimenti comincerò io a rivolgermi alla magistratura per chiedere che venga tutelata la mia onorabilità. In politica si pensa che tutto sia concesso. Un parlamentare, poi, dall'alto delle sue tutele, pensa di poter dire quello che vuole. E no, caro Boccia. Se lanci accuse, devi dimostrare quello che dici. Sono felice se vai in Procura. E spero che lo facciano anche il sindaco e un mio collega che da anni non fa che gettare fango su di me - aggiunge Caracciolo - Così almeno la finiamo con questa storia. Anzi, lo chiedo pubblicamente io al Procuratore della Repubblica di Trani di avviare un'indagine e di verificare se a Barletta qualcuno tra i consiglieri comunali ha posto al sindaco, in questi anni, aut aut illegittimi. La verità è che questa gente ha cominciato a fare campagna elettorale - conclude Caracciolo - Il tempo del voto arriverà e vedremo chi gode di più credibilità. Mi auguro che Maffei decida di ricandidarsi e mi auguro anche che cambi la legge elettorale nazionale, perché sarei proprio curioso di vedere l'on. Boccia confrontarsi, per una volta nella sua carriera politica, con l'elettorato».

Sarà questa, con tutte le probabilità, una settimana molto calda per la nostra città. Sul fronte politico-amministrativo certamente: giovedì mattina è prevista infatti la conferenza stampa del Commissario Prefettizio Anna Maria Manzone, nel corso della quale si spera emerga chiara la rotta che Barletta dovrà seguire, almeno fino alle prossime elezioni. A questo si aggiunge poi il fronte giudiziario che potrebbe aprirsi, come ricordato, con l'iniziativa annunciata da Boccia, e con l'auspicio ultimo espresso da Caracciolo.
Alfarano (Pdl): «Qualora Boccia dovesse rivolgersi in Procura, sarà proprio Maffei a dover rispondere di quanto denunciato»

«Quanto emerso in questi giorni non fa altro che dare ragione al centro-destra - ha affermato il consigliere regionale ed ex consigliere comunale del Pdl - Sono anni che ci sforziamo di evidenziare la realtà dei fatti. Quanto denunciato dall'ex sindaco Maffei, nell'arco della conferenza stampa di saluto alla città, è difatti gravissimo. Non può Maffei sferrare tali accuse solo dopo che si è provveduti allo scioglimento del Consiglio Comunale. Non può Maffei attaccare solo ora quei consiglieri compagni di partito che sin qui lo hanno rieletto e sostenuto. Non può Maffei ricordarsi solo ora di parlare alla città. Troppo tardi! Maffei dimentica di esser stato il sindaco di questa città, il legale rappresentante dell'azienda Barletta. Maffei dimentica che di quanto denunciato dovrà essere il primo a rispondere. L'ex sindaco dimentica di essere il primo artefice di tutto ciò che è stato fatto e che non è stato fatto in questi sei anni e mezzo di amministrazione o meglio di non amministrazione. Quanto afferma, inoltre, non fa altro che confermare la necessità che vi era di dover dare una sterzata, di dover staccare la spina a tutti i costi a questo modo medievale di fare politica, in maniera quasi privatistica, infischiandosene di tutti, opposizioni comprese».

«Mi sento in dovere, inoltre, di puntualizzare alcune cose a chi si è subito prodigato nella difesa d'ufficio di un sindaco indifendibile, mandato a casa in virtù di quella che era la palese volontà popolare di gran parte dei cittadini di Barletta - aggiunge Alfarano - Personalmente, stimo l'onorevole Francesco Boccia, ottima persona, dalle grandi capacità culturali e del quale ho appreso dai giornali la volontà di rivolgersi in Procura. E' fuori dubbio che nulla vieta a Boccia di farlo ma è bene ricordargli che qualora dovesse farlo sarà proprio Maffei a dover rispondere di quanto denunciato in quanto garante del massimo organo comunale e primo vero responsabile di quel sistema di lottizzazione di potere urlato alla stampa. A mio avviso - conclude Alfarano - l'interrogativo che dobbiamo porci tutti quanti è uno solo: l'immobilismo e la cattiva gestione del sindaco Maffei meritavano continuità? Si poteva andare avanti nel buio più totale? Consentitemi di rispondervi di no perché Barletta è già fin troppo nel baratro».
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