Unità d'Italia
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Bilancio delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia a Barletta

Grave l’assenza di una celebrazione ufficiale. Iniziative tra alto senso della Patria e disorganizzazione italica

Nonostante la mancata organizzazione di una celebrazione ufficiale, la città di Barletta ha contribuito nel suo piccolo a rendere onore ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, con una serie di eventi "di nicchia" che hanno toccato livelli di grande coinvolgimento ma anche situazioni quantomeno grottesche. È questo il caso del disguido avvenuto ieri mattina nella stazione di Barletta, dove alle ore 12 era attesa la filodiffusione, attraverso gli altoparlanti, dell'inno di Mameli. L'iniziativa rientrava nel progetto di Ferrovie dello Stato di trasmettere in 150 stazioni in tutta la penisola, l'inno nazionale alla presenza delle autorità locali. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e dopo ben 13 minuti di fervida attesa – passati tra orecchi tesi e telefonate concitate tra responsabili della rete – i presenti, una cinquantina circa, guidati dalle autorità civili e dai soci del Comitato italiano Pro Canne della Battaglia, hanno intonato in polifonia, l'inno nazionale. Ottimo spirito di iniziativa, pessima figura (l'ennesima) per Ferrovie dello Stato. Ventiquattrore prima il sindaco Maffei, accompagnato dall'Assessore alle Manutenzioni e Lavori Pubblici, Savino Pistillo, inaugurava lo stemma cittadino tra il tricolore nazionale sul manto erboso della fontana di Piazza Conteduca, biglietto di ingresso della Città per i visitatori, come omaggio per il 150°.

Nella serata di mercoledi, invece, una curiosa iniziativa è stata organizzata dai condomini di via Pietro Mascagni civico 1. In una ambientazione settaria stile Carboneria come una Sala condominiale addobbata di bandiere, foto del Presidente Napolitano e pubblicazioni d'epoca, con anticipo sull'orario previsto dal programma, i condomini hanno accolto il sindaco Maffei, l'Assessore regionale alle Risorse Umane, Semplificazione, Sport, Maria Campese, l'editore e saggista Renato Russo. Nel suo intervento il Sindaco ha sottolineato il contributo dei barlettani al movimento risorgimentale e ha invocato il rispetto per coloro che hanno dato la propria vita per l'Unità del Paese. Il primo cittadino, dopo aver simbolicamente tagliato il nastro tricolore, ha rimarcato la volontà delle istituzioni e della società civile di perseguire e condividere quell'idea di unità che purtroppo non c'è ancora, attraverso una cultura di pace e di crescita nel sociale e nel lavoro. E proprio il richiamo ad una pacificazione attorno al tema dell'Unità, in una situazione solitamente litigiosa come può essere un'assemblea di condominio, è stato il significato più profondo della serata.

L'assessore Campese, da parte sua, ha sottolineato «l'importanza di questa iniziativa portata direttamente ai cittadini e in periferia […] che pone attenzione ai bisogni culturali delle persone e del popolo che sono i veri protagonisti della Storia». Duro il suo affondo contro l'attuale progetto di federalismo fiscale e il suo «finto fondo di perequazione […] dal quale non può che arrivare miseria al Mezzogiorno». Nel suo «viaggio nello spazio e nel tempo», Renato Russo ha ripercorso brevemente i momenti fondanti dell'Unità d'Italia attraverso il ricordo di quelle giornate così come furono vissute a Barletta e illustrato il contributo dato dai barlettani al movimento risorgimentale. I condomini di via Mascagni, non solo passivi ascoltatori, hanno sollevato alle autorità civili una questione che sta a loro molto a cuore, e che necessita di risposte rapide per evitare future sofferenze e lutti, come quella dell'interramento degli elettrodotti. Rassicuranti in tal senso le parole del primo cittadino, che ha illustrato le tappe che porteranno entro il 2012 allo smantellamento dei tralicci. Speriamo non sia troppo tardi.

In serata i bravissimi e professionali attori dell'Associazione PiCoTeMò di Barletta (Piccola Compagnia del Teatro Mobile) hanno reso omaggio al 150° anniversario attraverso lo spettacolo in vernacolo "Malarazza – La cantata che proclama ciò che dell'Italia odia e ama!", nella Chiesa di Sant'Antonio a Barletta. L'evento, organizzato in collaborazione con il Cinecircolo Sant'Antonio, l'Archivio della Memoria e della Resistenza e il patrocinio del Comune di Barletta, ha voluto ripercorrere la storia d'Italia in tutte le epoche, principalmente attraverso il severo e cinico sguardo del popolo e dei suoi personaggi, ottimamente interpretati da Francesco Sguera, Carmen De Pinto e Pasquale Arcamone. Probabilmente l'evento celebrativo più bello di questa intensa giornata.
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