La città
Benvenuti al "PalaBorgia", lasciate ogni kleenex voi che entrate
Ogni maledetto sabato, un immondezzaio a cielo aperto
Barletta - domenica 12 ottobre 2014
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Se "Ogni maledetta domenica", film-pilastro della cinematografia sportiva era stato messo in pellicola 15 anni fa da Oliver Stone, al "PalaDisfida" di Barletta è invece in atto un'autoproduzione, a chilometro zero e a danno d'immagine per un'intera città: "Ogni maledetto sabato". Ogni maledetto sabato, infatti, la sporcizia è la vera regina dell'impianto sportivo, nato come una piccola bomboniera e ora a galla come una boa a cui nessuno fa caso in un mare di emergenze.
E allora, scimmiottando le note di Raf in un celebre pezzo del 1989, "cosa resterá al minuto 40" (di una partita di calcio a 5), si chiederanno gli astanti di passaggio dal PalaDisfida "Mario Borgia". Anche ieri pomeriggio, pochi minuti dopo (ma la situazione appariva quasi identica anche prima) il fischio finale di Barletta C5-Alma Salerno, match valevole per il girone E del campionato di serie B di calcio a 5 vinto per 8-2 dai padroni di casa, il principale impianto sportivo indoor della nostra città si presentava sporco e calpestato nel rispetto per il bene pubblico. Confezioni di cibarie, vecchi giornali, bottigliette di plastica, kleenex e ammennicoli vari: tutto riversato sui poveri seggiolini del "PalaBorgia", come se i raccoglitori per immondizia, presenti nell'impianto, fossero un inutile ammennicolo. Come se la manutenzione del luogo nei mesi e negli anni fosse un'optional.
In tanti tra gli spettatori hanno lamentato l'emergenza ai microfoni di BarlettaViva.it, e viene davvero complesso credere che nessuno abbia notato questo scempio prima: eppure negli anni anche le nostre pagine avevano accolto reportage sul tema. Ad ora, tutto inutile: si dice che la civiltá di un popolo si misura dalle sue strutture sportive. A Barletta la qualitá delle stesse è spesso oggetto di discussione, ma rispettare tutti insieme- e non solo in parte- quello che c'è sarebbe il primo passo verso una notevole crescita. Non conta qui lo sport oggetto di visione, tantomeno la società in questione: conta solo ed esclusivamente un bene, la cura di un servizio pubblico. Così al minuto 40 resteranno negli occhi solo la gioia per i successi sportivi e le gesta atletiche ammirate, e non lo sdegno per una struttura simile a un immondezzaio a cielo aperto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
E allora, scimmiottando le note di Raf in un celebre pezzo del 1989, "cosa resterá al minuto 40" (di una partita di calcio a 5), si chiederanno gli astanti di passaggio dal PalaDisfida "Mario Borgia". Anche ieri pomeriggio, pochi minuti dopo (ma la situazione appariva quasi identica anche prima) il fischio finale di Barletta C5-Alma Salerno, match valevole per il girone E del campionato di serie B di calcio a 5 vinto per 8-2 dai padroni di casa, il principale impianto sportivo indoor della nostra città si presentava sporco e calpestato nel rispetto per il bene pubblico. Confezioni di cibarie, vecchi giornali, bottigliette di plastica, kleenex e ammennicoli vari: tutto riversato sui poveri seggiolini del "PalaBorgia", come se i raccoglitori per immondizia, presenti nell'impianto, fossero un inutile ammennicolo. Come se la manutenzione del luogo nei mesi e negli anni fosse un'optional.
In tanti tra gli spettatori hanno lamentato l'emergenza ai microfoni di BarlettaViva.it, e viene davvero complesso credere che nessuno abbia notato questo scempio prima: eppure negli anni anche le nostre pagine avevano accolto reportage sul tema. Ad ora, tutto inutile: si dice che la civiltá di un popolo si misura dalle sue strutture sportive. A Barletta la qualitá delle stesse è spesso oggetto di discussione, ma rispettare tutti insieme- e non solo in parte- quello che c'è sarebbe il primo passo verso una notevole crescita. Non conta qui lo sport oggetto di visione, tantomeno la società in questione: conta solo ed esclusivamente un bene, la cura di un servizio pubblico. Così al minuto 40 resteranno negli occhi solo la gioia per i successi sportivi e le gesta atletiche ammirate, e non lo sdegno per una struttura simile a un immondezzaio a cielo aperto.
(Twitter: @GuerraLuca88)