Viva
Barletta, manuale per l'uso perfetto dei cassonetti
Il barlettano sa sempre il fatto suo. Regole comunali? Niente di che
Barletta - lunedì 27 settembre 2010
21.02
Giustissimo. Tutto fila liscio come l'olio. Cassonetti a bordo strada, accanto a quelli gialli molto riconoscibili per il riciclo dei materiali plastici. L'ignoto utilizzatore della pubblica nettezza ha dunque inteso, come ogni buon pater familias, di portare la propria spazzatura nei pressi dei suddetti collettori; orario non propriamente conforme [ricordiamo che è possibile recare i propri rifiuti presso i cassonetti e usufruire del servizio urbano solo negli orari notturni ndr] ma si può chiudere un occhio di fronte ad una città più linda e vivibile. Meglio coltivare sane abitudini.
Sembra non quadrare qualcosa. La metodica è praticamente eccellente, ma guardando e riguardando le foto mi viene un lieve dubbio. Impercettibile direi. Signori, analizziamo scientificamente.
L'angolo è ben noto ma ci rimettiamo alla vostra capacità di riconoscere i luoghi più ameni della nostra Barletta e carpirne l'effettiva collocazione. Un materasso. Vabbè. «Non ci andava e allora….», mi sembra di udire queste parole, dunque proseguo io: «non ci andava e allora ho preferito appoggiare al muro, tanto poi lo prendono lo stesso», logica ineccepibile quanto epigrafica. Ma guardiamo con attenzione: il tubo di scarico dell'acqua piovana a dispetto di ciò che di solito trasporta è bruciato, quasi fuso. Chiamiamo Sherlock Holmes?
Niente panico, è difficile da sapere. Pochi mesi fa un incendio proprio qui (nelle immagini si possono notare i resti se si guarda con attenzione sotto le ruote, l'asfalto mal gradisce alte temperature): un affabile quanto sconosciuto passante ha occupato il suo tempo libero notturno dando fuoco al purissimo contenuto dei suddetti cassonetti, incendio successivo, tubi distrutti, muri degradati e altre simpatie del genere per dipingere una tranquilla notte barlettana. E se quei precisini un pò pignoli degli abitanti di via Dimiccoli (ops, mi è sfuggito) non riuscivano a dormire e hanno chiamato i vigili del fuoco, beh ci può stare via.
Infieriamo? Altra regola comunale, piuttosto logica a dire il vero: i nostri verdi protagonisti devono essere collocati ad almeno 5 metri da una qualsiasi curva. E quelle fotografie? Un difetto prospettico?
Facciamoci del male, altra regola ancora, il luogo ove posizionare i cassonetti deve essere delimitato con opportuna segnaletica orizzontale. Come si fa a sbagliare?
Le foto signori, le foto. Guardare e sorridere. E se volete, il materasso è sempre lì, quasi come una moderna icona pop-art, monumento all'imperizia e alla geografia. Geografia? Si, quella che ci insegna che Napoli non è lontanissima a differenza della maleducazione civica, ahimè molto prossima.
Sembra non quadrare qualcosa. La metodica è praticamente eccellente, ma guardando e riguardando le foto mi viene un lieve dubbio. Impercettibile direi. Signori, analizziamo scientificamente.
L'angolo è ben noto ma ci rimettiamo alla vostra capacità di riconoscere i luoghi più ameni della nostra Barletta e carpirne l'effettiva collocazione. Un materasso. Vabbè. «Non ci andava e allora….», mi sembra di udire queste parole, dunque proseguo io: «non ci andava e allora ho preferito appoggiare al muro, tanto poi lo prendono lo stesso», logica ineccepibile quanto epigrafica. Ma guardiamo con attenzione: il tubo di scarico dell'acqua piovana a dispetto di ciò che di solito trasporta è bruciato, quasi fuso. Chiamiamo Sherlock Holmes?
Niente panico, è difficile da sapere. Pochi mesi fa un incendio proprio qui (nelle immagini si possono notare i resti se si guarda con attenzione sotto le ruote, l'asfalto mal gradisce alte temperature): un affabile quanto sconosciuto passante ha occupato il suo tempo libero notturno dando fuoco al purissimo contenuto dei suddetti cassonetti, incendio successivo, tubi distrutti, muri degradati e altre simpatie del genere per dipingere una tranquilla notte barlettana. E se quei precisini un pò pignoli degli abitanti di via Dimiccoli (ops, mi è sfuggito) non riuscivano a dormire e hanno chiamato i vigili del fuoco, beh ci può stare via.
Infieriamo? Altra regola comunale, piuttosto logica a dire il vero: i nostri verdi protagonisti devono essere collocati ad almeno 5 metri da una qualsiasi curva. E quelle fotografie? Un difetto prospettico?
Facciamoci del male, altra regola ancora, il luogo ove posizionare i cassonetti deve essere delimitato con opportuna segnaletica orizzontale. Come si fa a sbagliare?
Le foto signori, le foto. Guardare e sorridere. E se volete, il materasso è sempre lì, quasi come una moderna icona pop-art, monumento all'imperizia e alla geografia. Geografia? Si, quella che ci insegna che Napoli non è lontanissima a differenza della maleducazione civica, ahimè molto prossima.