Cronaca
Barletta ha già dimenticato la tragedia di via Roma?
Dopo due mesi, nulla è cambiato. Il videomessaggio di don Sabino Lattanzio
Barletta - sabato 3 dicembre 2011
10 secondi. Il breve lasso di tempo di un caffè, di una chiacchiera, di un saluto. 10 secondi: è un tempo esiguo quello che chiediamo oggi, intorno alle 12:22, a due mesi esatti dalla tragedia di via Roma. 10 secondi di silenzio, non necessariamente per meditare, ma per ricordare il rombo silenzioso del crollo del 3 ottobre, per ricordare le cinque vite spezzate sotto il peso delle macerie, per ricordare i loro nomi: Maria, Tina, Matilde, Giovanna, Antonella.
Dopo soli due mesi da quei disperati momenti, Barletta sembra aver già dimenticato. Per settimane la città si era chiusa in un silenzio grigio, di cordoglio partecipato intorno alle famiglie che avevano perso la loro casa. Tutti i barlettani, nessuno escluso, era metaforicamente morto sotto i tufi e i calcinacci di via Roma. E' stata la tragedia dell'uomo comune. Dopo soli due mesi nulla è rimasto di quel silenzio, di quel contegno, di quell'amara indignazione che ha unito tanti cittadini delusi, che con audacia stringevano cartelli, striscioni, urlavano alla giustizia. Alla graduale rassegnazione di quelle famiglie che ancora attendono responsabilità, risposte, e soprattutto un tetto sotto cui vivere dignitosamente, si accompagna l'altrettanto graduale oblio di una città stanca di lacrime e ferite, che forse ha voglia di dimenticare.
Né adesso, né mai, sarà legittimo dimenticare quel che è successo alle 12:22 del 3 ottobre. Anche don Sabino Lattanzio, parroco della chiesa di San Giacomo, che ha rilasciato a Barlettalife un breve videomessaggio, esorta a vigilare sempre, a riconoscere le responsabilità che si celano dietro quanto è accaduto, e non trascurare i tanti casi di potenziale pericolo che osserviamo tutti i giorni: possano valere come esempio i riferimenti alle frantumate e pericolanti Mura del Carmine e al sempre più obliato Paraticchio, simbolo della nostra città, trascurato da istituzioni negligenti e cittadini disinteressati.
Ogni mese, nell'anniversario del crollo, Barlettalife raccoglierà interventi, pareri, messaggi, di autorità e persone comuni, affinché non si smetta di parlare, affinché non cali il silenzio sulle tante vicende di crollo, morti sul lavoro e mala edilizia, affinché Barletta non dimentichi le inconsapevoli vittime di quel 3 ottobre 2011. Ogni mese, accompagneremo le interviste con le fotografie del crollo, scattate dai fotografi di Barlettalife e proposte nella Memoria Fotografica: un pannello al mese, affinché le luci – anche spiacevoli, ma ricche di verità – che sono state accese su via Roma e sulla Barletta più instabile e pericolante, non vengano giammai spente.
Dopo soli due mesi da quei disperati momenti, Barletta sembra aver già dimenticato. Per settimane la città si era chiusa in un silenzio grigio, di cordoglio partecipato intorno alle famiglie che avevano perso la loro casa. Tutti i barlettani, nessuno escluso, era metaforicamente morto sotto i tufi e i calcinacci di via Roma. E' stata la tragedia dell'uomo comune. Dopo soli due mesi nulla è rimasto di quel silenzio, di quel contegno, di quell'amara indignazione che ha unito tanti cittadini delusi, che con audacia stringevano cartelli, striscioni, urlavano alla giustizia. Alla graduale rassegnazione di quelle famiglie che ancora attendono responsabilità, risposte, e soprattutto un tetto sotto cui vivere dignitosamente, si accompagna l'altrettanto graduale oblio di una città stanca di lacrime e ferite, che forse ha voglia di dimenticare.
Né adesso, né mai, sarà legittimo dimenticare quel che è successo alle 12:22 del 3 ottobre. Anche don Sabino Lattanzio, parroco della chiesa di San Giacomo, che ha rilasciato a Barlettalife un breve videomessaggio, esorta a vigilare sempre, a riconoscere le responsabilità che si celano dietro quanto è accaduto, e non trascurare i tanti casi di potenziale pericolo che osserviamo tutti i giorni: possano valere come esempio i riferimenti alle frantumate e pericolanti Mura del Carmine e al sempre più obliato Paraticchio, simbolo della nostra città, trascurato da istituzioni negligenti e cittadini disinteressati.
Ogni mese, nell'anniversario del crollo, Barlettalife raccoglierà interventi, pareri, messaggi, di autorità e persone comuni, affinché non si smetta di parlare, affinché non cali il silenzio sulle tante vicende di crollo, morti sul lavoro e mala edilizia, affinché Barletta non dimentichi le inconsapevoli vittime di quel 3 ottobre 2011. Ogni mese, accompagneremo le interviste con le fotografie del crollo, scattate dai fotografi di Barlettalife e proposte nella Memoria Fotografica: un pannello al mese, affinché le luci – anche spiacevoli, ma ricche di verità – che sono state accese su via Roma e sulla Barletta più instabile e pericolante, non vengano giammai spente.