Cronaca
Appalti truccati, la procura di Pescara chiude le indagini
Il capocantiere di Barletta ancora indagato. Ancora un barlettano coinvolto in una truffa
Barletta - mercoledì 19 maggio 2010
La procura di Pescara ha chiuso l'inchiesta relativa ai lavori di ristrutturazione e messa a norma del reparto materno - infantile dell'ospedale civile pescarese. L'avviso di conclusione delle indagini riguarda le cinque persone arrestate nel mese di marzo scorso. Si tratta di Franco D'Intino, 59 anni, funzionario della asl e responsabile unico dei lavori; dell'imprenditore della provincia di Foggia, Giulio Piancone, 56 anni; del responsabile del cantiere, Giacomo Piscitelli, 58 anni, di Barletta; e dei due direttori dei lavori, Alfonso Collina, 51 anni, e Damiana Bugiani, 52 anni, entrambi pescaresi. Le accuse vanno dalla corruzione, alla truffa al falso. E' stata invece stralciata la posizione del manager della asl di Pescara, Claudio D'Amario, accusato di falso, in quanto su quella parte le indagini proseguono.
Nel mirino del pm titolare dell'inchiesta, Gennaro Varone, l'appalto relativo ai lavori il cui importo iniziale di 2milioni e 924mila euro, attraverso la perizia di variante, e' aumentato fino ad arrivare alla cifra di 6milioni e 980mila euro. Per l'accusa l'imprenditore stabiliva i costi e si occupava direttamente della contabilita'. Mentre D'Intino e i direttori dei lavori si limitavano solo a firmare le contabilizzazioni. D'Intino, sempre secondo l'accusa, come corrispettivo avrebbe ottenuto la fornitura di materiale per la propria abitazione. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno sequestrato preventivamente a D'Intino la cifra di 800 mila euro trovata sul suo conto corrente. Per l'accusa i due direttori dei lavori avrebbero beneficiato dell'erogazione delle parcelle senza aver svolto effettivamente il loro lavoro.
Si avvia dunque alla conclusione l'indagine del procuratore abruzzese che aveva coinvolto sin da marzo il capocantiere barlettano Piscitelli, il quale ha sempre rigettato le accuse a lui rivolte. La sua posizione, però non è stata affatto chiarita, e sembra che si debba procedere in giudizio.
Nel mirino del pm titolare dell'inchiesta, Gennaro Varone, l'appalto relativo ai lavori il cui importo iniziale di 2milioni e 924mila euro, attraverso la perizia di variante, e' aumentato fino ad arrivare alla cifra di 6milioni e 980mila euro. Per l'accusa l'imprenditore stabiliva i costi e si occupava direttamente della contabilita'. Mentre D'Intino e i direttori dei lavori si limitavano solo a firmare le contabilizzazioni. D'Intino, sempre secondo l'accusa, come corrispettivo avrebbe ottenuto la fornitura di materiale per la propria abitazione. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno sequestrato preventivamente a D'Intino la cifra di 800 mila euro trovata sul suo conto corrente. Per l'accusa i due direttori dei lavori avrebbero beneficiato dell'erogazione delle parcelle senza aver svolto effettivamente il loro lavoro.
Si avvia dunque alla conclusione l'indagine del procuratore abruzzese che aveva coinvolto sin da marzo il capocantiere barlettano Piscitelli, il quale ha sempre rigettato le accuse a lui rivolte. La sua posizione, però non è stata affatto chiarita, e sembra che si debba procedere in giudizio.