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Zagaria: «I dati ARPA per le acque del mare si riferiscono a prima del manifestarsi dei fenomeni»

Il collettivo Exit invoca due pesi e due misure nel recepimento dei valori. «Ad un lettore attento non sfugga il sequestro giudiziario del depuratore»

«I dati sono inequivocabili: le acque di Barletta sono perfettamente balneabili e non presentano nessun rischio per la salute». A difesa del cittadino interviene Alessandro Zagaria del collettivo Exit citando dichiarazioni e risultati riportati da Barlettalife nell'annosa questione dell'acqua che bagna i nostri lidi.

«Queste sono state le affermazioni rilasciate agli organi di stampa da parte dell'Assessore all'ambiente, in merito alle continue segnalazioni fatte dai cittadini sullo stato delle acque del mare di Barletta, che nei giorni scorsi presentava un colore giallino alquanto preoccupante. L'Assessore è supportato nelle dichiarazioni dalle analisi effettuate dall'ARPA regionale che certifica che il mare della nostra città è perfettamente balneabile. Bisogna un attimo soffermarsi sul quadro legislativo visto che dal 2010 l'Italia ha recepito la Direttiva Europea 2006/7/CE sulle acque di balneazione».

«Diversi sono gli aspetti introdotti dalla normativa,che introduce le aree di balneazione intese come aree destinate a tale uso,escludendo aree portuali e aree protette,la determinazione di soli 2 parametri microbiologici:Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Inoltre definisce la frequenza di campionamento mensile nell'arco della stagione balneare (iniziando da Aprile fino a Settembre) secondo un calendario prestabilito. La normativa classifica le acque sulla base degli esiti di quattro anni di monitoraggio,secondo la scala di qualità:scarsa,sufficiente,buona o eccellente,ed infine regolamenta gli episodi caratterizzati da" inquinamento di breve durata" o da "situazioni anomale"».

«Una prima considerazione che va fatta al riguardo é che nel sito dell'ARPA i dati sono riferiti ai primi giorni del mese di giugno e quindi ad un periodo precedente il manifestarsi dei fenomeni inquietanti. Inoltre l'ARPA non può assolutamente garantire nulla sulla qualità del mare della nostra città visto che per avere un quadro più chiaro della situazione dovremo aspettare il prossimo anno terminati i quattro anni di monitoraggio, per avere una seria classificazione delle nostre acque e capire se queste sono di buona qualità e se eventuali fenomeni di inquinamento sono di breve durata o se piuttosto ci troviamo di fronte a situazioni anomale. Però ad un lettore attento non possono sfuggire gli ultimi avvenimenti che hanno riguardato il depuratore di Barletta posto sotto sequestro giudiziario a causa del suo cattivo funzionamento».

«Questo aspetto invece viene completamente rimosso dall'Assessore all'ambiente e dall'amministrazione Maffei che derubricano tale episodio ad un fattore marginale per quanto riguarda lo stato di salute del nostro mare. Sembra paradossale l'atteggiamento dell'amministrazione Maffei che, per quanto riguarda lo stato delle nostre acque si affida totalmente alle analisi dell'ARPA,mentre per i dati forniti dalla stessa ARPA sull'inquinamento dell'aria dovuti alle emissioni di siti industriali come Timac e Cementeria,non li prende in considerazione o peggio ancora li contesta. E' facile per l'assessore prendere posizione sulla questione del nostro mare,trovandosi spalleggiato al riguardo dai gestori dei lidi che sono troppo preoccupati dal rischio di perdere i loro profitti in caso di divieto di balneazione,mentre resta completamente in silenzio quando di fronte si trova due colossi dell'industria che possono indisturbati continuare ad inquinare».

«Infatti l'assessore si spinge oltre affermando che denuncerà chi crea falsi allarmismi o psicosi sulla vicenda,arrivando di fatto a minacciare preventivamente chiunque ponga delle obiezioni al proprio operato. L'assessore si trova in completa sintonia con l'amministrazione comunale che pochi giorni fa,durante la pulizia del canale H a Ponente da parte degli addetti della Barsa,ha usato metodi intimidatori nei confronti di quei cittadini che denunciavano la pratica poco "ortodossa"dello sversamento in mare dei residui presenti nel canale. L'atteggiamento intimidatorio dell'amministrazione si è spinto al punto di trasformare la semplice denuncia e la legittima preoccupazione di un cittadino in una contestazione formale da parte dei vigili urbani. Questo dimostra se ancora ce ne fossa bisogno il vero volto dell'amministrazione Maffei che sa essere forte con i deboli e debole con i poteri forti».
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