Rifiuti abbandonati a Barletta: «Stanca di vivere in una città in balia dell’inciviltà»
La segnalazione di una cittadina
domenica 31 gennaio 2021
11.18
iReport
«Gentile redazione di Barlettaviva,
Questa mattina passeggiando lungo la litoranea di Levante mi sono imbattuta nell'ennesimo scempio ai danni dell'ambiente e della nostra città. Un materasso buttato sulla spiaggia, la prima della litoranea. Non so da quanto sia lì e come ci sia arrivato, ma fa male vedere la costante indifferenza verso questi gesti. Lungo via R. Elena un altro simbolo di inciviltà ed indifferenza: un carrello della spesa abbandonato.
Non so voi ma io mi sono stancata di vivere in una città in balia dell'inciviltà. Tornando a casa lungo via Vitrani, tra cartoni della pizza, fazzoletti, carte e bottiglie nelle aiuole non ho potuto fare a meno di buttare lo sguardo sul cartello del comune circondato dalla spazzatura "Divieto di ingresso ai cani e vietato calpestare le aiuole". Ho sorriso con amarezza. Dov'è la scritta essenziale "vietato gettare immondizia"?
A volte l'impressione è che qualcuno abbia la vista selettiva e che manchi la reale voglia di colpire gli incivili. Non c'è controllo del territorio. Non tutti arrivano con l'auto ed il loro carico di immondizia. Molti scendono di casa e buttano la loro spazzatura all'angolo. Quanto sfregio c'è poi nel buttare una bottiglia o altro tra i cespugli? Queste persone non hanno targhe sul posteriore, nessuna fotocellula potrà mai beccarle.
Due anni fa il Comune ha affidato alle guardie ambientali con un bando il monitoraggio del territorio per combattere il problema delle deiezioni canine. Premesso che in 2 anni non sono mai stata fermata mentre ero in giro con il cane e che a volte penso siano figure mitologiche, non sono mai riuscita a capire perché il Comune non ha pensato di affidare loro un compito più ampio: fermare e sanzionare i cittadini che sporcano la città, che siano proprietari che non raccolgono le deiezioni che cittadini che scambiano la strada per il loro personale secchio della spazzatura.
A volte mi domando se davvero c'è interesse a combattere l'inciviltà in tutte le sue forme».
Simona
Questa mattina passeggiando lungo la litoranea di Levante mi sono imbattuta nell'ennesimo scempio ai danni dell'ambiente e della nostra città. Un materasso buttato sulla spiaggia, la prima della litoranea. Non so da quanto sia lì e come ci sia arrivato, ma fa male vedere la costante indifferenza verso questi gesti. Lungo via R. Elena un altro simbolo di inciviltà ed indifferenza: un carrello della spesa abbandonato.
Non so voi ma io mi sono stancata di vivere in una città in balia dell'inciviltà. Tornando a casa lungo via Vitrani, tra cartoni della pizza, fazzoletti, carte e bottiglie nelle aiuole non ho potuto fare a meno di buttare lo sguardo sul cartello del comune circondato dalla spazzatura "Divieto di ingresso ai cani e vietato calpestare le aiuole". Ho sorriso con amarezza. Dov'è la scritta essenziale "vietato gettare immondizia"?
A volte l'impressione è che qualcuno abbia la vista selettiva e che manchi la reale voglia di colpire gli incivili. Non c'è controllo del territorio. Non tutti arrivano con l'auto ed il loro carico di immondizia. Molti scendono di casa e buttano la loro spazzatura all'angolo. Quanto sfregio c'è poi nel buttare una bottiglia o altro tra i cespugli? Queste persone non hanno targhe sul posteriore, nessuna fotocellula potrà mai beccarle.
Due anni fa il Comune ha affidato alle guardie ambientali con un bando il monitoraggio del territorio per combattere il problema delle deiezioni canine. Premesso che in 2 anni non sono mai stata fermata mentre ero in giro con il cane e che a volte penso siano figure mitologiche, non sono mai riuscita a capire perché il Comune non ha pensato di affidare loro un compito più ampio: fermare e sanzionare i cittadini che sporcano la città, che siano proprietari che non raccolgono le deiezioni che cittadini che scambiano la strada per il loro personale secchio della spazzatura.
A volte mi domando se davvero c'è interesse a combattere l'inciviltà in tutte le sue forme».
Simona