Barletta, ancora allerta per l'aria malsana
La segnalazione del cittadino Angelo Marzocca
venerdì 5 marzo 2021
9.06
iReport
«Barletta zona rossa...ma nessuno se n'è accorto. No, non stiamo parlando di Covid, ma di un altro problema che spesso affligge la nostra città limitando le nostre vite: l'aria malsana.
Nell'ultima settimana infatti, stando ai dati riportati sul portale dell'ARPA Puglia, parrebbe che i valori di micropolveri abbiano raggiunto valori a dir poco allarmanti, nella totale indifferenza di chi, rivestendo ruoli pubblici, dovrebbe porre attenzione a questi problemi.
In particolare, i PM2.5, quelli ritenuti più pericolosi per la salute umana, perché possono entrare attraverso la respirazione nel circolo sanguigno e raggiungere gli organi, hanno costantemente mantenuto valori sopra il limite di tutela della salute umana, raddoppiando negli ultimi giorni detto limite.
Senz'altro i più accorti, dotati di sistema olfattivo funzionante, avranno notato che nell'ultimo periodo sono sempre più frequenti odori di plastica bruciata, di formaggio o semplicemente avvertire la sensazione di polvere nel naso. A causa dell'aria pessima di questi giorni, a qualcuno più sensibile sarà pure capitato di avvertire prurito al naso e agli occhi, ostruzione nasale, bruciori alla gola, lacrimazione e cefalee, nel terrore di aver contratto quella che oggi sembra essere l'unica malattia degna di considerazione. E questo, non per minimizzare i gravi effetti della pandemia in atto, ma per fare porre le giuste attenzioni, a chi dovrebbe tutelare la salute pubblica a 360 gradi.
Stando a quanto riportato dall'ARPA, sia la centralina in via Casardi, che quella mobile in zona Ipercoop, hanno rilevato valori di PM2.5 superiori ai limiti nei giorni dal 19 al 27 Febbraio. I superamenti di PM10 si sono verificati nei giorni 24, 25, 26 e 27, mentre negli altri giorni seppur siano appena al di sotto del valore limite stabilito dalle norme ambientali, restano in ogni caso alti.
Lo stesso portale dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente, in questi giorni, indica una qualità dell'aria pessima o scadente, ma a quanto pare a nessuno interessa. Sarà forse perché ci si sente protetti indossando le mascherine?
A fronte di questi dati, l'invito è di indagare sulle possibili cause, effettuando maggiori controlli sul territorio, anche in tarda serata e notte, considerando che, specie in queste ore, non è raro notare fumi e una cappa che avvolge la città, soprattutto in corrispondenza del centro storico e zona Medaglie d'Oro. Per tale scopo sarebbe opportuno rispolverare il Laboratorio Mobile per il monitoraggio della qualità dell'aria, acquistato durante l'amministrazione Cascella, per la valutazione dei dati orari, non solo delle medie giornaliere, seppur siano queste le sole richieste dalla normativa ambientale attuale, perché queste ultime, diluendo i dati nell'intera giornata, non permettono di identificare gli episodi di breve durata, facendo perdere le tracce sulle possibili cause e su eventuali responsabili».
Angelo Marzocca
Nell'ultima settimana infatti, stando ai dati riportati sul portale dell'ARPA Puglia, parrebbe che i valori di micropolveri abbiano raggiunto valori a dir poco allarmanti, nella totale indifferenza di chi, rivestendo ruoli pubblici, dovrebbe porre attenzione a questi problemi.
In particolare, i PM2.5, quelli ritenuti più pericolosi per la salute umana, perché possono entrare attraverso la respirazione nel circolo sanguigno e raggiungere gli organi, hanno costantemente mantenuto valori sopra il limite di tutela della salute umana, raddoppiando negli ultimi giorni detto limite.
Senz'altro i più accorti, dotati di sistema olfattivo funzionante, avranno notato che nell'ultimo periodo sono sempre più frequenti odori di plastica bruciata, di formaggio o semplicemente avvertire la sensazione di polvere nel naso. A causa dell'aria pessima di questi giorni, a qualcuno più sensibile sarà pure capitato di avvertire prurito al naso e agli occhi, ostruzione nasale, bruciori alla gola, lacrimazione e cefalee, nel terrore di aver contratto quella che oggi sembra essere l'unica malattia degna di considerazione. E questo, non per minimizzare i gravi effetti della pandemia in atto, ma per fare porre le giuste attenzioni, a chi dovrebbe tutelare la salute pubblica a 360 gradi.
Stando a quanto riportato dall'ARPA, sia la centralina in via Casardi, che quella mobile in zona Ipercoop, hanno rilevato valori di PM2.5 superiori ai limiti nei giorni dal 19 al 27 Febbraio. I superamenti di PM10 si sono verificati nei giorni 24, 25, 26 e 27, mentre negli altri giorni seppur siano appena al di sotto del valore limite stabilito dalle norme ambientali, restano in ogni caso alti.
Lo stesso portale dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell'Ambiente, in questi giorni, indica una qualità dell'aria pessima o scadente, ma a quanto pare a nessuno interessa. Sarà forse perché ci si sente protetti indossando le mascherine?
A fronte di questi dati, l'invito è di indagare sulle possibili cause, effettuando maggiori controlli sul territorio, anche in tarda serata e notte, considerando che, specie in queste ore, non è raro notare fumi e una cappa che avvolge la città, soprattutto in corrispondenza del centro storico e zona Medaglie d'Oro. Per tale scopo sarebbe opportuno rispolverare il Laboratorio Mobile per il monitoraggio della qualità dell'aria, acquistato durante l'amministrazione Cascella, per la valutazione dei dati orari, non solo delle medie giornaliere, seppur siano queste le sole richieste dalla normativa ambientale attuale, perché queste ultime, diluendo i dati nell'intera giornata, non permettono di identificare gli episodi di breve durata, facendo perdere le tracce sulle possibili cause e su eventuali responsabili».
Angelo Marzocca