Calcio
Uniti contro il razzismo negli stadi: al vaglio progetti targati FARE e FIGC
Cosa può fare il calcio per una società afflitta ancora da questa piaga?
Barletta - domenica 6 maggio 2012
0.11
In occasione della conferenza stampa di presentazione dell'Assemblea della rete F.A.R.E. (Football Against Racism in Europe) tenutasi il 4 maggio a Palazzo Valentini alla presenza del Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, di William Gaillard, consigliere del presidente UEFA Michel Platini, di Filippo Fossati, presidente UISP, di Massimiliano Monnanni, direttore dell'Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali (UNAR) e del Direttore della Rete FARE Piara Powar, il presidente Giancarlo Abete ha sottolineato il ruolo attivo della Federeazione Italiana Giuoco Calcio nel contrasto a ogni forma di discriminazione razziale e di genere nel mondo del calcio: «L'evento sportivo è l'anima del gioco del calcio, ma a volte si sottovaluta la dimensione del progetto formativo che è a monte di ciascun evento per ottenere dei risultati positivi negli stadi, sul campo, nel comportamento dei tifosi, tra i protagonisti del mondo del calcio, nel rispetto delle diversità».
Purtroppo anche l' ultimo weekend calcistico si è contraddistinto per episodi di razzismo, all' Olimpico di Roma e al Bentegodi in Verona. Manifestazioni deprecabili che ancora oggi stupiscono per l' idiozia con cui viene perpetrata nei confronti di atleti di colore. Un' educazione che deve partire dalle scuole, sin dall' età più piccola, affinché sia possibile crescere con senso civico e nel rispetto di tutti, in una società ormai sempre più multietnica.
«Bisogna costruire una cultura improntata sul rispetto e sulla tolleranza partendo dalle nuove generazioni – ha sottolineato il presidente Filippo Fossati – quelle che in un futuro ormai vicino alimenteranno in maniera significativa il nostro movimento sportivo e calcistico». FARE riunisce oltre cento organizzazioni non governative provenienti da 20 Paesi, impegnate a combattere il fenomeno della discriminazione e il razzismo nel mondo del calcio. Soggetto di rifermento in Italia è la UISP, da anni impegnata nel sostegno agli immigrati con iniziative a carattere sportivo principalmente orientate sui giovani. «Pur essendo un piccolo Ente cerchiamo di occuparci del problema, ponendo attenzione soprattutto ai giovani che giocano nei campi di periferia - ha ricordato il presidente della Provincia di Roma Zingaretti – E' importante agire negli stadi, ma ancora di più nei luoghi dove avviene la formazione culturale delle nuove generazioni. Occorre denunciare le forme di discriminazione, ma anche sottolineare gli sforzi delle associazioni che si occupano di combattere questo odioso fenomeno».
Nel mondo del calcio, così come in tutti gli altri sport, poco importa il colore della pelle, o la provenienza dell'atleta: questo è il chiaro messaggio lanciato da FARE e FIGC, unite per sconfiggere l'umiliante piaga del razzismo. Se il pallone è solitamente bianco e nero, che senso hanno le discriminazioni razziali?
[Orazio Rotunno]
Purtroppo anche l' ultimo weekend calcistico si è contraddistinto per episodi di razzismo, all' Olimpico di Roma e al Bentegodi in Verona. Manifestazioni deprecabili che ancora oggi stupiscono per l' idiozia con cui viene perpetrata nei confronti di atleti di colore. Un' educazione che deve partire dalle scuole, sin dall' età più piccola, affinché sia possibile crescere con senso civico e nel rispetto di tutti, in una società ormai sempre più multietnica.
«Bisogna costruire una cultura improntata sul rispetto e sulla tolleranza partendo dalle nuove generazioni – ha sottolineato il presidente Filippo Fossati – quelle che in un futuro ormai vicino alimenteranno in maniera significativa il nostro movimento sportivo e calcistico». FARE riunisce oltre cento organizzazioni non governative provenienti da 20 Paesi, impegnate a combattere il fenomeno della discriminazione e il razzismo nel mondo del calcio. Soggetto di rifermento in Italia è la UISP, da anni impegnata nel sostegno agli immigrati con iniziative a carattere sportivo principalmente orientate sui giovani. «Pur essendo un piccolo Ente cerchiamo di occuparci del problema, ponendo attenzione soprattutto ai giovani che giocano nei campi di periferia - ha ricordato il presidente della Provincia di Roma Zingaretti – E' importante agire negli stadi, ma ancora di più nei luoghi dove avviene la formazione culturale delle nuove generazioni. Occorre denunciare le forme di discriminazione, ma anche sottolineare gli sforzi delle associazioni che si occupano di combattere questo odioso fenomeno».
Nel mondo del calcio, così come in tutti gli altri sport, poco importa il colore della pelle, o la provenienza dell'atleta: questo è il chiaro messaggio lanciato da FARE e FIGC, unite per sconfiggere l'umiliante piaga del razzismo. Se il pallone è solitamente bianco e nero, che senso hanno le discriminazioni razziali?
[Orazio Rotunno]