Calcio
Medicina dello Sport, in Puglia 40 % degli agonisti privi di certificati regolari
Le parole del dottor Domenico Accettura
Barletta - mercoledì 18 aprile 2012
«La situazione generale in Puglia presenta diversi elementi di criticità. Innanzitutto, purtroppo non è stato ancora pienamente sviluppato un decreto legislativo nazionale che stanziava otto milioni di euro in due anni per dotare di defibrillatore tutte le strutture in cui svolge attività sportiva ludica ed agonistica». Da queste parole parte il discorso critico del dottor Domenico Accettura, presidente del comitato pugliese della Federazione Medico Sportiva Italiana, rilasciate sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno, dopo che la tragica morte di Piermario Morosini ha rilanciato l'allarme sulle misure di primo soccorso nello sport. «In tal modo- riancia Accettura- troppe realtà restano senza personale specializzato e strumenti di primo intervento. Basti pensare che, per quanto concerne il calcio professionistico, soltanto in serie A e B è obbligatoria la presenza dell'ambulanza dotata di defibrillatore ai bordi del campo. Dalla Lega Pro in giù, tutto è rimesso all'attività dei volontari che prestano soccorsi».
Per quanto concerne la situazione pugliese, siamo ancora indietro in quanto a dotazioni mediche: «Come Federazione - sottolinea Accettura - organizziamo corsi aperti in particolare ai medici sportivi. Ma auspicheremmo un maggiore coinvolgimento degli stessi tecnici delle squadre. Serve, però, un intervento legislativo sulla questione. Parliamo, peraltro di strumenti dai prezzi non certo proibitivi: un defibrillatore costa circa 700-800 euro: un esborso che diverrebbe molto più contenuto qualora se ne acquistassero in grande quantità per tutelare l'intero mondo dello sport. In generale - afferma Accettura - i casi di morte durante l'attività agonistica sono drasticamente diminuiti negli anni. Tuttavia, c'è un dato su cui soffermarsi: malgrado suscitino più clamore, i decessi dei professionisti sono soltanto il 7%, mentre il 93% delle morti nello sport riguardano agonisti non professionisti. Ciò avviene perchè, soprattutto, in giovane età, troppi atleti non si sottopongono a visite accurate. Eppure - sostiene il presidente dei medici sportivi - al di sotto dei 18 anni, i controlli per gli sportivi sono gratuiti. Tuttavia, in Puglia oltre il 40% degli agonisti non si fa visitare presso i centri autorizzati dalla Federazione, gli unici in grado di rilasciare un certificato regolare e ad alto contenuto specialistico. Numeri inquietanti, dato che il professionismo non esiste in diverse discipline molto seguite, come la pallavolo».
La chiosa di Accettura è dedicata a un appello verso un approfondimento nei controlli dedicati ai giovani atleti sul nostro territorio. «Tanti ragazzi - questo il parere di Accettura - saltano i controlli medici o si fanno rilasciare certificati irregolari, visto che non esiste obbligo di controllo in tal senso presso le società non professionistiche. Spesso - continua Accettura - non riceviamo aiuto nemmeno dai genitori che, in presenza di un problema da noi segnalato o della richiesta di approfondire gli accertamenti, spingono affinchè sia rilasciato il via libera alle competizioni, esponendo i figli a notevoli rischi. Bisogna, invece, capire che la prevenzione va garantita nella maniera più assoluta».
Per quanto concerne la situazione pugliese, siamo ancora indietro in quanto a dotazioni mediche: «Come Federazione - sottolinea Accettura - organizziamo corsi aperti in particolare ai medici sportivi. Ma auspicheremmo un maggiore coinvolgimento degli stessi tecnici delle squadre. Serve, però, un intervento legislativo sulla questione. Parliamo, peraltro di strumenti dai prezzi non certo proibitivi: un defibrillatore costa circa 700-800 euro: un esborso che diverrebbe molto più contenuto qualora se ne acquistassero in grande quantità per tutelare l'intero mondo dello sport. In generale - afferma Accettura - i casi di morte durante l'attività agonistica sono drasticamente diminuiti negli anni. Tuttavia, c'è un dato su cui soffermarsi: malgrado suscitino più clamore, i decessi dei professionisti sono soltanto il 7%, mentre il 93% delle morti nello sport riguardano agonisti non professionisti. Ciò avviene perchè, soprattutto, in giovane età, troppi atleti non si sottopongono a visite accurate. Eppure - sostiene il presidente dei medici sportivi - al di sotto dei 18 anni, i controlli per gli sportivi sono gratuiti. Tuttavia, in Puglia oltre il 40% degli agonisti non si fa visitare presso i centri autorizzati dalla Federazione, gli unici in grado di rilasciare un certificato regolare e ad alto contenuto specialistico. Numeri inquietanti, dato che il professionismo non esiste in diverse discipline molto seguite, come la pallavolo».
La chiosa di Accettura è dedicata a un appello verso un approfondimento nei controlli dedicati ai giovani atleti sul nostro territorio. «Tanti ragazzi - questo il parere di Accettura - saltano i controlli medici o si fanno rilasciare certificati irregolari, visto che non esiste obbligo di controllo in tal senso presso le società non professionistiche. Spesso - continua Accettura - non riceviamo aiuto nemmeno dai genitori che, in presenza di un problema da noi segnalato o della richiesta di approfondire gli accertamenti, spingono affinchè sia rilasciato il via libera alle competizioni, esponendo i figli a notevoli rischi. Bisogna, invece, capire che la prevenzione va garantita nella maniera più assoluta».