Piacenza Calcio
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Lega Pro,1^ Divisione, girone B, ufficiale il fallimento del Piacenza

La squadra emiliana fallisce dopo 93 anni di storia

La notizia era nell'aria, se ne attendeva solo il triste annuncio, arrivato poche ore fa, prevedibile e ineffabile. Il Piacenza Calcio è fallito: 93 anni di gloriosa storia della società emiliana vengono così cancellati. Il giudice Maurizio Boselli ha accelerato i tempi, sorprendendo tutti. Nella giornata di ieri il Boselli ha depositato presso la cancelleria del Tribunale di Piacenza la sentenza che accoglie le istanze di fallimento e contemporaneamente ha anche nominato i curatori fallimentari: l'avvocato Franco Spezia e il commercialista Filippo Giuffrida. A loro spetta adesso il difficile compito di amministrare il poco patrimonio rimasto e permettere alla società di terminare nel modo più sereno possibile questo campionato, in una situazione che riverbera quella che si sta vivendo da mesi a Trieste, sponda Triestina. La vendita del titolo sportivo è stata infatti posticipata a giugno, e alla squadra, quintultima nel campionato di Prima Divisione, girone B, sarà concesso il diritto di terminare regolarmente il proprio cammino in campionato.

Una grama e triste notizia che ha scosso anche il mondo politico della città emiliana. Pronto è arrivato in risposta un appello comune del sindaco Roberto Reggi e del presidente della Provincia Massimo Trespidi per mobilitare gli imprenditori locali e coordinare un'azione comune con banche e tifosi, il tutto per permettere al Piacenza Calcio di avere una prospettiva. Dopo la notizia del fallimento qualcosa inizia dunque a muoversi. I curatori fallimentari, Filippo Giuffrida e Mario Spezia hanno incontrato oggi Fabrizio Garilli in sede per un passaggio di consegne. «Servono all'incirca due milioni di euro per far fronte ai debiti, ma per avere dati più certi occorre valutare la situazione. Cercheremo di mantenere l'esercizio provvisorio per il minor tempo possibile, quindi vorremmo mettere all'asta il titolo il prima possibile. Se c'è qualcuno interessato, si faccia avanti».

«Vogliamo citare- prosegue la lettera- in questo appello che intendiamo rivolgere alla comunità piacentina, una frase del capitano del Piacenza Alessandro Marchi che attraverso la bacheca di Facebook, l'altro giorno ha scritto: "A nome di tutta la squadra noi non siamo falliti e non falliremo mai". È un messaggio, quello del capitano del Piacenza Calcio, che induce a una riflessione condivisa e a una coesione che richiama il senso di appartenenza di una città alla propria squadra. Il Piacenza Calcio è stato fondato nel 1919 e per la prima volta nella sua lunga storia conosce in questi giorni il dramma del fallimento. Come Sindaco e come Presidente della Provincia, nonostante la consapevolezza del contesto drammatico in cui versa l'economia, ci sentiamo comunque in dovere di lanciare un appello a tutte le istituzioni, alle forze imprenditoriali del territorio, agli istituti di credito, alle associazioni di categoria e ai tifosi perché insieme, evitando qualsiasi tipo di strumentalizzazione (facili in circostanze come queste) si possa dare un contributo concreto al Piacenza».

Con il fallimento si chiude un'epoca, scrivono Reggi e Trespidi: «Nella consapevolezza che si è chiusa l'epoca in cui i singoli con il loro mecenatismo sostenevano le società di calcio, oggi – in questa fase di transizione – la continuità al Piacenza Calcio può derivare dai gruppi imprenditoriali locali per il loro legame con il territorio e in tal senso gli istituti di credito potrebbero "accompagnare" con interventi finanziari gli sforzi economici imprenditoriali, sostenendo – sempre in questa fase transitoria – la stabilità di un progetto collettivo e coeso a favore del Piacenza Calcio, in cui il Comune s'impegnerà a rivedere la convenzione con la Società, mettendo a sua volta in gioco le proprie relazioni, mentre i tifosi dovranno contribuire con il loro sostegno alla squadra, in vista di un finale di stagione difficile e molto insidioso. Le fila di queste azioni dovranno essere tirate entro aprile con i curatori fallimentari sapientemente nominati dal giudice Maurizio Boselli, che in questi ultimi mesi di vita, è bene ricordarlo, rappresentano la società e che ad essi dovranno riferirsi gli imprenditori di buona volontà nei prossimi giorni. Altrettanto importante è il progetto sportivo e il rapporto con il settore giovanile che potrebbe rappresentare per tutti i nostri giovani l'opportunità per far parte di un'eccellenza calcistica locale, come è avvenuto in passato, quando per i ragazzi, indossare la maglia biancorossa delle formazioni giovanili significava orgoglio e ambizione ma anche possibilità di carriera, pensiamo a Pippo e Simone Inzaghi e ad Alberto Gilardino, tanto per citare gli esempi più noti. Come Comune e Provincia è nostro dovere dunque essere interpreti della necessità, avvertita da tanti piacentini che da sempre sono vicini al Piacenza Calcio, di coordinare in questa delicata situazione, le azioni più idonee a salvaguardare il titolo sportivo e la categoria che la squadra saprà guadagnarsi al termine della stagione. E a dare insieme un futuro a questa gloriosa società».
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