Calcio
Lega Pro, 1^ Divisione, girone B, il "poker" di Claudio Rivalta
Tre trofei con lo Spezia, la vittoria più bella fuori dal campo
Barletta - sabato 19 maggio 2012
2.35
La difficoltà nel conquistare un "triplete", è dimostrata anche dal fatto che in Europa sin qui solo Inter, Barcellona, Celtic, Ajax, PSV Eindhoven e Manchester Utd erano riusciti in tale storica impresa. Dal 17 maggio a questo scarno elenco si è aggiunto lo Spezia, che nella serata di giovedì ha superato la Ternana per 2-1 al "Picco" nella gara di ritorno della Supercoppa Lega Pro di 1^ Divisione, aggiudicandosi la competizione dopo aver vinto al photofinish il girone B della Lega e dopo aver conquistato in finale contro il Pisa la Coppa Italia di categoria. Chi ha gioito più dei suoi compagni, per una vittoria nella vita che si è sommata a quelle sul campo, è stato il difensore aquilotto Claudio Rivalta, restituito al calcio in aprile dopo 5 mesi di stop, a seguito di un'operazione delicatissima. Rivalta era tornato in campo mercoledì 25 aprile al "Cosimo Puttilli" di Barletta, dove i liguri avevano avuto la meglio portando a casa un prezioso 1-0 griffato dal solito Evacuo; l'ex difensore di Atalanta e Torino aveva giocato 82', prima di essere sostituito da Buzzegoli.
Rivalta ha sconfitto il male più malvagio di ogni avversario sul campo, un tumore all'intestino: la vita di Rivalta si era complicata poco prima di Natale, quando era stato operato il 19 dicembre per un'infezione intestinale. Lui non ha mollato, spinto dall'unico desiderio di tornare a fare quello che più gli piace e che lo ha portato a disputare diverse stagioni in A, con Perugia, Atalanta e Torino, e a vincere un Europeo con l'Under 21 nel 2000, accanto ad Abbiati, Perrotta, Gattuso e Pirlo. Alla fine ha sconfitto il male, ripetendo la favola di Eric Abidal. Il difensore del Barcellona, guarito da un tumore al fegato, rientrò da titolare il 28 maggio 2011 nella finale di Champions League contro il Manchester United, giocò una partita strepitosa e il capitano Puyol gli consentì di alzare per primo la Coppa. Un anno dopo, la storia si ripete, con le dovute proporzioni, su un campo di calcio italiano: il difensore dello Spezia, dopo aver superato un tumore all'intestino, torna a giocare nel finale di stagione, vince la Coppa Italia di Lega Pro, ottiene, all'ultima giornata, la promozione in B e vince anche la Supercoppa di Lega Pro. Rivalta ha raccontato la sua traumatica esperienza di vita alla rivista GQ in una toccante intervista che di seguito riportiamo:
Come hai saputo che avevi un tumore?
"Solo dopo l'intervento. Anche perché si è sviluppato tutto in 15-20 giorni. Avevo avvertito un indurimento nella zona dell'ombelico, ma pensavo fosse stress. Poi è peggiorato, ha iniziato a farmi male l'addome, e il medico sociale mi ha comunicato che sarebbe stato meglio se mi fossi operato".
A quel punto, come hai reagito?
"Il primo impatto è stato forte. Sono stato assalito dai dubbi: mi riprenderò mai? Che cure dovrò fare? Ritornerò a giocare? Sono state settimane molto dure, ma sono stato fortunato perché non ho dovuto affrontare cure né prima né dopo l'intervento. Il periodo di inattività mi ha fatto riflettere, mi ha fatto sentire più vicino alle persone malate e ho capito cosa conta davvero nella vita: nella routine di tutti i giorni spesso capita di prendersela per cose futili e non importanti".
Ti senti vicino anche ad Abidal?
"Ho seguito con molta attenzione il suo caso e mi ha sorpreso che ora sia stato costretto a un nuovo stop. Io sono nella sua stessa situazione: devo fare controlli ogni tre mesi, almeno per i prossimi due anni, con la speranza che non ci siano sorprese negative".
E a te chi è stato più vicino?
"Oltre a mia moglie e ai miei bambini che mi regalavano sorrisi e voglia di vivere, devo ringraziare la società Spezia Calcio che mi ha sempre aiutato e tutelato, i compagni di squadra e l'allenatore Michele Serena. Lui è stato fantastico: mi ha sempre fatto capire che mi avrebbe aspettato e che il posto per me ci sarebbe sempre stato".
L'emozione del rientro?
"Non si può descrivere. E' stato come un sogno a occhi aperti. Ho ricominciato a giocare e nel giro di tre settimane abbiamo vinto la Coppa di Lega Pro contro il Pisa e conquistato la promozione in serie B superando il Trapani. Incredibile. A volte mi sveglio la mattina e mi chiedo se sia tutto vero. Una favola da raccontare ai bambini quando saranno grandi".
Una favola che durerà anche il prossimo anno in serie B? Rimarrai allo Spezia?
"Me lo auguro con tutto il cuore. Anche perché mi sento in debito con queste straordinarie persone. Quest'anno alla fine ho giocato poco e vorrei ripagarli sul campo della fiducia che mi è stata data. Lo merita una società seria e umana".
Che consiglio ti senti di dare a chi si ritrova, all'improvviso, nella tua situazione?
"Primo: non abbattersi mai, pensare sempre positivo, trovare un obiettivo e combattere ogni giorno per raggiungerlo. Secondo: cercare forza, coraggio ed energie nelle persone care che ti vogliono davvero bene. L'entusiasmo, per me, è stato determinante".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Rivalta ha sconfitto il male più malvagio di ogni avversario sul campo, un tumore all'intestino: la vita di Rivalta si era complicata poco prima di Natale, quando era stato operato il 19 dicembre per un'infezione intestinale. Lui non ha mollato, spinto dall'unico desiderio di tornare a fare quello che più gli piace e che lo ha portato a disputare diverse stagioni in A, con Perugia, Atalanta e Torino, e a vincere un Europeo con l'Under 21 nel 2000, accanto ad Abbiati, Perrotta, Gattuso e Pirlo. Alla fine ha sconfitto il male, ripetendo la favola di Eric Abidal. Il difensore del Barcellona, guarito da un tumore al fegato, rientrò da titolare il 28 maggio 2011 nella finale di Champions League contro il Manchester United, giocò una partita strepitosa e il capitano Puyol gli consentì di alzare per primo la Coppa. Un anno dopo, la storia si ripete, con le dovute proporzioni, su un campo di calcio italiano: il difensore dello Spezia, dopo aver superato un tumore all'intestino, torna a giocare nel finale di stagione, vince la Coppa Italia di Lega Pro, ottiene, all'ultima giornata, la promozione in B e vince anche la Supercoppa di Lega Pro. Rivalta ha raccontato la sua traumatica esperienza di vita alla rivista GQ in una toccante intervista che di seguito riportiamo:
Come hai saputo che avevi un tumore?
"Solo dopo l'intervento. Anche perché si è sviluppato tutto in 15-20 giorni. Avevo avvertito un indurimento nella zona dell'ombelico, ma pensavo fosse stress. Poi è peggiorato, ha iniziato a farmi male l'addome, e il medico sociale mi ha comunicato che sarebbe stato meglio se mi fossi operato".
A quel punto, come hai reagito?
"Il primo impatto è stato forte. Sono stato assalito dai dubbi: mi riprenderò mai? Che cure dovrò fare? Ritornerò a giocare? Sono state settimane molto dure, ma sono stato fortunato perché non ho dovuto affrontare cure né prima né dopo l'intervento. Il periodo di inattività mi ha fatto riflettere, mi ha fatto sentire più vicino alle persone malate e ho capito cosa conta davvero nella vita: nella routine di tutti i giorni spesso capita di prendersela per cose futili e non importanti".
Ti senti vicino anche ad Abidal?
"Ho seguito con molta attenzione il suo caso e mi ha sorpreso che ora sia stato costretto a un nuovo stop. Io sono nella sua stessa situazione: devo fare controlli ogni tre mesi, almeno per i prossimi due anni, con la speranza che non ci siano sorprese negative".
E a te chi è stato più vicino?
"Oltre a mia moglie e ai miei bambini che mi regalavano sorrisi e voglia di vivere, devo ringraziare la società Spezia Calcio che mi ha sempre aiutato e tutelato, i compagni di squadra e l'allenatore Michele Serena. Lui è stato fantastico: mi ha sempre fatto capire che mi avrebbe aspettato e che il posto per me ci sarebbe sempre stato".
L'emozione del rientro?
"Non si può descrivere. E' stato come un sogno a occhi aperti. Ho ricominciato a giocare e nel giro di tre settimane abbiamo vinto la Coppa di Lega Pro contro il Pisa e conquistato la promozione in serie B superando il Trapani. Incredibile. A volte mi sveglio la mattina e mi chiedo se sia tutto vero. Una favola da raccontare ai bambini quando saranno grandi".
Una favola che durerà anche il prossimo anno in serie B? Rimarrai allo Spezia?
"Me lo auguro con tutto il cuore. Anche perché mi sento in debito con queste straordinarie persone. Quest'anno alla fine ho giocato poco e vorrei ripagarli sul campo della fiducia che mi è stata data. Lo merita una società seria e umana".
Che consiglio ti senti di dare a chi si ritrova, all'improvviso, nella tua situazione?
"Primo: non abbattersi mai, pensare sempre positivo, trovare un obiettivo e combattere ogni giorno per raggiungerlo. Secondo: cercare forza, coraggio ed energie nelle persone care che ti vogliono davvero bene. L'entusiasmo, per me, è stato determinante".
(Twitter: @GuerraLuca88)