Calcio
Il paradiso dei campioni
Da Puerta a Bovolenta, Mancini e Morosini i casi più recenti
Barletta - martedì 17 aprile 2012
0.18
Il tragico episodio dell' "Adriatico" di Pescara, che ha visto come sfortunato protagonista il centrocampista del Livorno Piermario Morosini, deceduto sul campo da gioco a 25 anni, ha commosso l'intero panorama sportivo italiano. Il giovane mediano nato e cresciuto a Bergamo ha riportato alla memoria collettiva il ricordo di tutta una serie di campioni scomparsi prematuramente sui campi di gioco. Primo tragico caso di decesso in campo riguarda Giuliano Taccola, attaccante della Roma che nel 1969 è scomparso dopo un arresto cardiaco nello spogliatoio di Cagliari; stessa sfortunata quanto tragica fine toccò a Renato Curi, deceduto durante Perugia-Juventus, a cui fu dedicato in seguito lo stadio dei grifoni. Casi identici hanno toccato da vicino non sono l'Italia sportiva, bensì l'intero mondo dello sport: come non ricordare i tragici episodi di Simona Senoner, azzurra di salto con gli sci, morta a 17 anni per un improvviso malore, o la recente scomparsa del pallavolista italiano Vigor Bovolenta, 38enne deceduto in circostanze tragiche sul campo da gioco. Impossibile dimenticare i decessi in diretta tv di Antonio Puerta, difensore del Sevilla e della nazionale spagnola crollato in campo nel 2007 durante una partita con il Getafe, ma anche quello del centrocampista camerunense Marc-Vivien Foè, stroncato da un arresto cardiaco in un match di Confederations Cup. La tragedia di Piermario Morosini arriva a pochi giorni dal commosso addio di Pescara a Franco Mancini, ex portiere di Bari e Foggia colto da un malore in casa. È la città bagnata dall'Adriatico la tragica protagonista anche in quest'occasione: ancora una volta Pescara piange di dolore per la perdita di un atleta prematuramente scomparso.
Ma casi simili, fortunatamente, possono anche avere un lieto fine. Nel corso degli anni, si sono salvati dopo essere tragicamente "crollati" in campo prima Lionello Manfredonia, che nel 1989 si accasciò in campo durante il match tra Roma e Bologna, poi Miguel Garcia, che ha perso i sensi nel 2010 durante il match tra Salamanca e Betis Siviglia. L'ultimo caso, il più recente, riguarda il calciatore del Bolton Fabrice Muamba, accasciatosi in campo a White Hart Lane nel match di Fa Cup tra Tottenham e Bolton, che proprio in queste ore è stato dimesso dal London Chest Hospital dove era ricoverato. Episodi che fortunatamente si sono tradotti in un lieto fine, ma che fanno riflettere sul mondo del calcio e sui suoi protagonisti, spesso considerati imbattibili ed invincibili, ma che sempre più spesso vengono colpiti da tragici episodi che segnano la cultura sportiva di un'intera popolazione. Questa casistica di morti bianche sui campi da gioco ha sottratto una serie di campioni allo sport, campioni che hanno lasciato un segno a prescindere dalla serie, dal colore della maglia o della pelle. Casi come questi vanno oltre tutte le polemiche. Si resta in silenzio, scende qualche lacrima: questi protagonisti giocheranno ora nel paradiso dei campioni, con la speranza che le loro gesta non vengano mai dimenticate.
Ma casi simili, fortunatamente, possono anche avere un lieto fine. Nel corso degli anni, si sono salvati dopo essere tragicamente "crollati" in campo prima Lionello Manfredonia, che nel 1989 si accasciò in campo durante il match tra Roma e Bologna, poi Miguel Garcia, che ha perso i sensi nel 2010 durante il match tra Salamanca e Betis Siviglia. L'ultimo caso, il più recente, riguarda il calciatore del Bolton Fabrice Muamba, accasciatosi in campo a White Hart Lane nel match di Fa Cup tra Tottenham e Bolton, che proprio in queste ore è stato dimesso dal London Chest Hospital dove era ricoverato. Episodi che fortunatamente si sono tradotti in un lieto fine, ma che fanno riflettere sul mondo del calcio e sui suoi protagonisti, spesso considerati imbattibili ed invincibili, ma che sempre più spesso vengono colpiti da tragici episodi che segnano la cultura sportiva di un'intera popolazione. Questa casistica di morti bianche sui campi da gioco ha sottratto una serie di campioni allo sport, campioni che hanno lasciato un segno a prescindere dalla serie, dal colore della maglia o della pelle. Casi come questi vanno oltre tutte le polemiche. Si resta in silenzio, scende qualche lacrima: questi protagonisti giocheranno ora nel paradiso dei campioni, con la speranza che le loro gesta non vengano mai dimenticate.