Francesco Mazzarani
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Calcio

Francesco Mazzarani: "Deluso per i playoff mancati, l'anno prossimo ci rifaremo"

Il bilancio della stagione nelle parole dell'esterno biancorosso

Rimorsi e rimpianti sono le parole d'ordine oggi per commentare la stagione sportiva del Barletta Calcio edizione 2011/2012. Termini che non fanno certo parte del dizionario di Francesco Mazzarani, il "roscio" de Roma, jolly prezioso che ha stupito per abnegazione, leadership e rendimento nella sfortunata annata biancorossa. Arrivato all'ombra di Eraclio in sordina, quasi nell'indifferenza di critica e tifoseria, il 26enne romano ha presto saputo calarsi nella realtà biancorossa, conquistando sul campo i galloni di titolare. Fiducia ben ripagata, prima con il posto da titolare con Cari, poi come pedina importante sotto l'egida di mister Di Costanzo. Mazzarani ha parlato con noi di Barlettalife nella sala stampa del "Puttilli", dove la sua romanità e il suo entusiasmo contagiante hanno dimostrato di non essere stati scalfiti dalla duplice delusione maturata tra Piacenza e le aule del Tnas:

Francesco, oggi (ieri, ndr) ti sei "esibito" anche tra i pali in allenamento. Mancava solo che ricoprissi questo ruolo in stagione...
«Sì, mi sono divertito. Sono cose che si provano per divertimento a fine stagione: in porta però sono davvero uno scandalo però (ride, ndr)...».

Parlando del campo, in stagione ti sei rivelato il vero "jolly" biancorosso. Quanto è stata utile questa dote?
«Tanto, gli allenatori l'hanno apprezzata molto. Sia Cari che Di Costanzo mi hanno utilizzato parecchio, e hanno apprezzato la mia versatilità e disponibilità».

Per te in stagione 30 presenze e 2054 minuti giocati, meno solo di Mazzeo, Schetter, Migliaccio e Mengoni. Quando sei arrivato in estate a Barletta credevi che avresti giocato così tanto?
«Sinceramente no. Ero arrivato come comprimario, non come un acquisto altisonante, sapevo però che mostrando continuità avrei giocato molto e così è stato».

Martedì 15 il Tnas ha ufficialmente chiuso i battenti sulla vostra stagione. Voi calciatori ci credevate in questo ricorso? Con che spirito stavate lavorando?
«La nostra speranza di poter giocare i playoff era grande: ci siamo allenati come sempre la scorsa settimana, come se dovessimo preparare una partita di campionato, e saremmo stati pronti per un'eventuale semifinale».

Il Barletta avrebbe potuto incontrare il Trapani, deluso dal campionato perso a vantaggio dello Spezia: sareste stati i favoriti secondo te?
«Quando vai ai playoff ogni partita è un terno al lotto: sono gare secche, e contano più la corsa e le motivazioni della classe. Credo che avremmo potuto dare battaglia contro qualunque avversario».

Il quinto posto non è stato perso in tribunale, ma in campo. Quanto brucia ancora il centro del 2-2 subito a Piacenza?
«Tanto, tantissimo. E' stato un mix di ingenuità e sfortuna. Sapere poi che la Cremonese era ferma sull'1-1 ci stava galvanizzando; eravamo passati in vantaggio due volte, ma non è bastato e questo fa davvero male».

Dovendo indicare il fattore tra i tanti che più di tutti ha condizionato in negativo la stagione, indicheresti gli errori in fase di costruzione della rosa, i troppi pareggi interni o la sfortuna che ha condizionato alcuni incontri, penso agli 1-1 con Triestina e Portogruaro?
«Sicuramente ci mancano tanti punti persi in casa, e ci è mancato in tal senso un pizzico di fortuna, ma siamo mancati anche di cinismo nel non chiudere prima alcune partite».

E' mancata anche continuità: al massimo avete totalizzato 4 incontro consecutivi senza vittorie...
«Siamo mancati sul piano dei risultati, non su quello delle prestazioni, e questo spiace ulteriormente perchè spesso non abbiamo saputo tramutare in punti delle prove positive sul campo».

Sei stato titolare con Cari, un pò meno ma comunque sempre in campo con Di Costanzo. Sono entrambi tuoi corregionali: ci racconti le differenze tra i due allenatori?
«Sul piano delle differenze, posso dire che con mister Cari abbiamo fatto un ottimo percorso, e ha pagato l'appannamento di gennaio: Cari è più sanguigno, lavora di più sulla grinta e sull'agonismo che la squadra mette in campo. Di Costanzo invece ci ha recuperati sul piano psicologico, lavorando più sull'approccio mentale e ci ha restituito morale e fiducia. Hanno totalizzato più o meno gli stessi punti, con approcci diversi».

Quando sei arrivato a Barletta, considerati i proclami estivi di dirigenza e critica, ti saresti mai aspettato di non raggiungere i playoff?
«Le ambizioni erano tante ed era davvero difficile credere di non raggiungere i playoff a fine stagione».

L'anno scorso la B ti sfuggì perdendo la finale contro la Juve Stabia. Ha bruciato più non conquistare i playoff qui o perderli a Roma?
«Entrambe allo stesso livello: l'ambizione è fondamentale in questo sport, e ci credevo tanto l'anno scorso quanto quest'anno. L'anno scorso a Roma però almeno arrivammo in finale, quest'anno invece ci è sfuggito amaramente il quinto posto».

Domanda secca: scegli una partita da rigiocare.
«Dico la sconfitta interna contro lo Spezia: è stata il crocevia tanto per la nostra stagione quanto per quella dei liguri, che hanno vinto tre trofei in meno di un mese. Il giorno dopo lo 0-1 ero ancora carico, avrei voluto rigiocarla subito».

Come ti sei trovato in quest'anno a Barletta?
«Mi sono trovato davvero bene, una città civile, che ci ha accolto subito benissimo, ci ha fatto sentire un gran calore».

Tu hai un contratto biennale con la società: resterai al 100% qui nella prossima stagione?
«Spero di restare, è la mia unica intenzione. E spero che sia intenzione della società quella di trattenermi qui, mi trovo davvero benissimo a Barletta».

Come vuoi salutare i tifosi e caricarli in vista della prossima stagione, che si spera abbia l'"happy ending" che quest'anno è mancato?
«Posso solo assicurare che noi siamo dispiaciuti quanto loro, ci abbiamo sperato fino all'ultimo nei playoff, tanto sul campo che fino al ricorso al Tnas. Credo che con questa carica, l'anno prossimo faremo sicuramente meglio».
E' un arrivederci, quello di un calciatore che quest'anno ha dimostrato costanza e professionalità da categoria superiore...

(Twitter: @GuerraLuca88)
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