Calcio
Calcio, domani si gioca Bari-Juve Stabia: alla vigilia parla Francesco Di Tacchio
Il centrocampista barlettano ritorna in patria...per un giorno
Barletta - venerdì 23 marzo 2012
12.26
Tornare a casa, 22 mesi dopo l'ultima volta, in questa occasione con la non tanto segreta quanto concreta speranza di entrare in campo davanti a familiari e parenti. Questo il diktat con il quale Francesco Di Tacchio, talentuoso centrocampista classe 1990 made in Barletta, di proprietà della Fiorentina (nella foto con la maglia gigliata nella stagione 2009/2010) ma oggi in prestito alla Juve Stabia, si sta avvicinando alla sfida che domani pomeriggio vedrà le "vespe" campane ospiti del Bari: al "San Nicola" si gioca per il turno numero 32 del campionato di Serie B, nel quale i gialloblù di mister Braglia occupano attualmente la dodicesima posizione con 39 punti. Tornato in campo sabato scorso contro il Torino al "Menti" dopo tre mesi costellati di panchine e infortuni, il giovane mediano barlettano, 6 presenze sin qui in stagione, ha parlato delle sue attese per la sfida di domani ai microfoni di Barlettalife:
Francesco Di Tacchio, sabato scorso contro il Torino il ritorno tra i titolari dopo tre mesi di assenza. Come hai vissuto questo appuntamento?
« Tornare in campo è stata davvero una grande gioia. Ho avuto diversi problemi fisici che mi hanno fermato quando stava per scoccare il mio turno. Sicuramente giocare una partita così importante contro una squadra blasonata e forte come il Torino è stato bello, un motivo di orgoglio e di soddisfazione per me».
Scherzando, verrebbe da pensare che il Torino ti porti bene. In due stagioni dove non hai trovato moltissimo il campo, ci hai giocato da titolare prima con la maglia del Frosinone poi in entrambe le occasioni quest'anno con la Juve Stabia.
«Sì, ci avevo fatto caso anch'io: chissà che questa maglia non sia nel mio destino nel futuro (ride, ndr). A parte gli scherzi, ripeto, affrontare formazioni con una storia importante come quella del Torino è sempre piacevole per un calciatore».
A Castellamare la concorrenza in mediana è davvero tanta. In questi 8 mesi con la maglia delle "vespe" c'è stato qualche compagno che ti è stato particolarmente di aiuto?
«Siamo un gruppo davvero unito. Tanti ragazzi che hanno voglia di emergere e compagni esperti, che aiutano nella crescita. Quando si è in una società con l'entusiasmo della Juve Stabia, dettato anche dalla gioventù dei componenti, tutto diventa più facile».
Hai parlato dei tanti giovani promettenti in rosa. Sta facendo benissimo Sau, il vostro centravanti. Come ti spieghi il fatto che non sia ancora arrivato in A?
«Lui ha fatto negli ultimi due campionati tra Foggia e Juve Stabia quasi 40 gol. In serie B pochi vedono la porta come lui, è un attaccante che ti risolve le partite. Sono sicuro che l'anno prossimo sarà in serie A».
Stiamo entrando nel rettilineo finale del campionato di serie B: mancano 11 partite alla fine del torneo. Quali sono gli obiettivi tuoi e della squadra per questi impegni?
«Io penso a giocare al massimo queste ultime partite, anche perchè sono stato a lungo fuori e ho tanta voglia di far bene. Per quanto riguarda la squadra, certamente puntiamo alla salvezza il prima possibile e a conquistare punti importanti, magari togliendoci qualche soddisfazione».
Domani pomeriggio torni a giocare in Puglia a distanza di quasi due anni dall'ultima volta (Bari-Fiorentina 2-0, 16 maggio 2010). Allora Prandelli ti lasciò in panchina novanta minuti. Domani speri di esserci da titolare?
«Premetto che non vivo la sfida contro il Bari con particolare acredine, per me è una partita come le altre. Spero ovviamente di esserci dal primo minuto, visto che al "San Nicola" ci saranno amici e parenti. Credo che non ci sia cosa più bella di poter giocare davanti a loro».
Un'ultima battuta la riserviamo al Barletta. Stai avendo modo di seguire a distanza le vicissitudini del club biancorosso? Tu conosci mister Di Costanzo, che ti ha allenato ad Ascoli...
«Sì, sono informato sul Barletta, attraverso giornali, internet e amici che ho in città riesco a seguire il campionato della squadra. Conosco bene mister Di Costanzo, che ho avuto ad Ascoli: credo sia un allenatore molto bravo, che prepara con grande attenzione ogni singolo impegno, e sono dispiaciuto per gli ultimi risultati non proprio positivi. La squadra però è molto valida, ha ottimi elementi e può raggiungere i playoff tranquillamente».
Parole di un barlettano che non ha mai (o ancora) vestito il biancorosso: buon ritorno a casa, almeno per un giorno, Francesco.
Francesco Di Tacchio, sabato scorso contro il Torino il ritorno tra i titolari dopo tre mesi di assenza. Come hai vissuto questo appuntamento?
« Tornare in campo è stata davvero una grande gioia. Ho avuto diversi problemi fisici che mi hanno fermato quando stava per scoccare il mio turno. Sicuramente giocare una partita così importante contro una squadra blasonata e forte come il Torino è stato bello, un motivo di orgoglio e di soddisfazione per me».
Scherzando, verrebbe da pensare che il Torino ti porti bene. In due stagioni dove non hai trovato moltissimo il campo, ci hai giocato da titolare prima con la maglia del Frosinone poi in entrambe le occasioni quest'anno con la Juve Stabia.
«Sì, ci avevo fatto caso anch'io: chissà che questa maglia non sia nel mio destino nel futuro (ride, ndr). A parte gli scherzi, ripeto, affrontare formazioni con una storia importante come quella del Torino è sempre piacevole per un calciatore».
A Castellamare la concorrenza in mediana è davvero tanta. In questi 8 mesi con la maglia delle "vespe" c'è stato qualche compagno che ti è stato particolarmente di aiuto?
«Siamo un gruppo davvero unito. Tanti ragazzi che hanno voglia di emergere e compagni esperti, che aiutano nella crescita. Quando si è in una società con l'entusiasmo della Juve Stabia, dettato anche dalla gioventù dei componenti, tutto diventa più facile».
Hai parlato dei tanti giovani promettenti in rosa. Sta facendo benissimo Sau, il vostro centravanti. Come ti spieghi il fatto che non sia ancora arrivato in A?
«Lui ha fatto negli ultimi due campionati tra Foggia e Juve Stabia quasi 40 gol. In serie B pochi vedono la porta come lui, è un attaccante che ti risolve le partite. Sono sicuro che l'anno prossimo sarà in serie A».
Stiamo entrando nel rettilineo finale del campionato di serie B: mancano 11 partite alla fine del torneo. Quali sono gli obiettivi tuoi e della squadra per questi impegni?
«Io penso a giocare al massimo queste ultime partite, anche perchè sono stato a lungo fuori e ho tanta voglia di far bene. Per quanto riguarda la squadra, certamente puntiamo alla salvezza il prima possibile e a conquistare punti importanti, magari togliendoci qualche soddisfazione».
Domani pomeriggio torni a giocare in Puglia a distanza di quasi due anni dall'ultima volta (Bari-Fiorentina 2-0, 16 maggio 2010). Allora Prandelli ti lasciò in panchina novanta minuti. Domani speri di esserci da titolare?
«Premetto che non vivo la sfida contro il Bari con particolare acredine, per me è una partita come le altre. Spero ovviamente di esserci dal primo minuto, visto che al "San Nicola" ci saranno amici e parenti. Credo che non ci sia cosa più bella di poter giocare davanti a loro».
Un'ultima battuta la riserviamo al Barletta. Stai avendo modo di seguire a distanza le vicissitudini del club biancorosso? Tu conosci mister Di Costanzo, che ti ha allenato ad Ascoli...
«Sì, sono informato sul Barletta, attraverso giornali, internet e amici che ho in città riesco a seguire il campionato della squadra. Conosco bene mister Di Costanzo, che ho avuto ad Ascoli: credo sia un allenatore molto bravo, che prepara con grande attenzione ogni singolo impegno, e sono dispiaciuto per gli ultimi risultati non proprio positivi. La squadra però è molto valida, ha ottimi elementi e può raggiungere i playoff tranquillamente».
Parole di un barlettano che non ha mai (o ancora) vestito il biancorosso: buon ritorno a casa, almeno per un giorno, Francesco.