Barletta 1922
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Calcio

Barletta-Martina si gioca a Taranto

Ufficiale la decisione del Comitato regionale che penalizza non poco i biancorossi

È davvero molto arduo, mentre scriviamo, mantenere quell' equidistanza e quell' aplomb che un cronista sportivo che si rispetti dovrebbe avere, di fronte all'ennesima cervellotica decisione del Comitato regionale FIGC Puglia: quella di giocare la finale di Eccellenza in gara unica tra Barletta e Martina allo stadio "Erasmo Iacovone" di Taranto.
Ora, considerando il fatto che il Martina giocherà praticamente in casa - sia perché Taranto dista poco più di 30 km da Martina Franca, sia soprattutto perché tra le tifoserie di Taranto e Barletta vi sono state in passato non poche tensioni -, e considerando il fatto che non poche sono state le polemiche tra l'ambiente Barletta e i vertici del calcio dilettantistico pugliese, soprattutto in ragione del format del torneo di Eccellenza che persino la UEFA Champions League ci "invidia", sarebbe fin troppo facile per i proverbiali maligni pensare ad una sorta di piccola vendetta nei confronti della Barletta calcistica.
Ma quel che è più grave, é che se per assurdo così fosse, il )Barletta calcio con i suoi impagabili tifosi, dopo una comprensibile e sacrosanta incazzatura, bene o male se ne farebbero una ragione.
Il problema è che Martina-Barletta giocata a Taranto, più che un improbabile dispetto al Barletta e alla sua "linguacciuta" tifoseria, sembra quasi avere le sembianze e le fattezze di quella che a Barletta chiamiamo "pezza a colore". La classica toppa peggiore del buco rappresentato dalla colossale topica commessa dal Comitato regionale di fronte alla Lega Nazionale Dilettanti per il caso Salsomaggiore e del playoff tra Corato e Sava che, per dovere di chiarezza nei confronti del lettore, proviamo ora a riassumere.
Dopo Barletta-Ossese 3-1 era ormai sulla bocca di tutti, Comitato regionale in primis, il fatto che un eventuale trionfo degli uomini di Francesco Farina in Coppa Italia avrebbe comportato, oltre a quella dei biancorossi, l'automatica promozione diretta in Serie D del Martina, e l'accesso, tramite spareggio, di una tra Corato e Sava ai playoff promozione interregionali.
Tutto questo fino alle più che fondate rimostranze dell'altra finalista di Coppa Italia di Eccellenza, quel Salsomaggiore che, regolamento alla mano, in caso di vittoria del Barletta sul Martina nella finalissima di Eccellenza pugliese, sarebbe promosso in Serie D anche in caso di sconfitta nella finale di coppa. Di qui il diktat della Lega Nazionale Dilettanti che ha imposto la disputa di Barletta-Martina (che nelle intenzioni del Comitato regionale non si sarebbe giocata in caso di vittoria del Barletta sul Salsomaggiore) prima della finale di Coppa Italia.
Tutto questo fa sì che l'unica combinazione per assegnare alla Puglia due promozioni dirette più un posto nei playoff interregionali prevede: a) la vittoria del Martina sul Barletta nella finale regionale di Eccellenza; b) la vittoria del Barletta in Coppa Italia. Il solo venir meno di una tra queste due ipotesi renderebbe perfettamente inutile il playoff regionale tra Sava e Corato che, per la cronaca, é stato vinto dal Sava.
Ora, lungi da noi il voler pensare male a tutti i costi, ma vista la ridda di polemiche ed indignazione, per questo ennesimo indecoroso pasticcio, provenienti indistintamente da Barletta, come da Martina Franca, da Corato, come da Sava, risulta francamente difficile non pensare ad un neanche troppo velato tentativo di salvare capra e cavoli facendo giocare lo spareggio promozione tra Barletta e Martina, praticamente in casa di quest'ultimo, con inoltre il rischio concreto, a poche settimane dai fatti di Manfredonia, di assistere a tensioni tra le tifoserie di Taranto e Barletta, dopo che si erano tra l'altro scartate, proprio per "motivi di ordine pubblico" (sic), sedi come Brindisi e Monopoli.
In conclusione, avevamo paragonato questa situazione a quella di Asterix e Obelix quando erano sul punto di impazzire al cospetto dell'insopportabile burocrazia della Roma dei Cesari. I due celebri eroi partoriti dalla matita di Albert Uderzo risolsero la questione ripagando con la stessa moneta la riottosa e indisponente classe impiegatizia quirita. A Pignataro, Morra, Lavopa, Pollidori e compagni basterà battere una tra Martina e Salsomaggiore per dire finalmente addio, dopo sette lunghissimi anni, al campionato di Eccellenza pugliese e ai suoi apprendisti stregoni.
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