Calcio
Barletta, il punto dopo il prezioso pareggio di Trapani
Una prova di carattere che fa ben sperare in vista dei prossimi impegni
Barletta - lunedì 12 marzo 2012
15.04
Torna da Trapani con una ritrovata fiducia la truppa biancorossa. Alle spalle il prezioso pareggio conquistato sull'ostico campo del "Provinciale" di Trapani, dove la capolista si è vista più volte mettere in difficoltà da un Barletta che è riuscito a imporre il proprio gioco nel primo tempo e ad attutire bene il ritorno dei padroni di casa nel secondo, nonostante l'inferiorità numerica causata dall'espulsione di Mengoni.
Di Costanzo ha mantenuto la promessa fatta giovedì nella conferenza di presentazione del match. "Faremo una grande gara" aveva detto, senza ovviamente garantire nulla sul piano del risultato ma assicurando una prova gagliarda da parte dei suoi ragazzi. Così è stato, nonostante una formazione titolare che ai più ha fatto storcere il naso. Con l'undici schierato in campo, infatti, l'allenatore biancorosso ha spiazzato tifosi e avversari, andando contro ogni ipotesi di formazione paventata alla vigilia del match e assumendosi i rischi di scelte impopolari. Anzitutto ha sorpreso l'esclusione di un De Liguori che pareva essersi affermato come punto inamovibile dello scacchiere tattico nel ruolo di mezzala sinistra. Sull'ex capitano molosso ha probabilmente pesato una sospetta "contestazione" del giocatore nei confronti del mister, avvenuta nell'incontro di Domenica scorsa contro la Triestina e causata probabilmente dalla posizione in campo non proprio congeniale al mediano campano.
Anche su Mazzeo, uomo più temuto dagli avversari, Di Costanzo ha fatto ottima pretattica lanciandolo come probabile titolare in conferenza stampa, salvo poi escluderlo dalla distinta a pochi minuti dal fischio d'inizio. Su di lui non si hanno molte notizie a disposizione e per questo non è ben chiaro se la sua esclusione sia dovuta a scelte tecniche o disciplinari piuttosto che a problemi di natura fisica. L'ulteriore novità è giunta poi con il ritorno ad un 4-2-3-1 in cui Romondini ha agito nell'inedito ruolo di rifinitore dietro l'unica punta Infantino, prima di tornare nella sua classica posizione di mezzala dopo esser passati in vantaggio. Una saggia lettura tattica che ha permesso alla squadra di continuare ad aspettare l'avversario senza abbassarsi troppo, in un 4-1-4-1 cortissimo e pronto a innescare le ripartenze in contropiede. Un modulo in cui continua a crescere il rendimento di Di Cecco. Per il ventinovenne centrocampista abruzzese, quasi oggetto misterioso del girone di andata decisamente inespresso negli schemi di Cari, la condizione è in netta ascesa e lo testimoniano le recenti prestazioni che lo hanno visto imporsi nel per lui quasi inedito ruolo di diga di centrocampo davanti alla difesa. Una lieta notizia nel reparto che più di tutti ha faticato a trovare una certa stabilità di rendimento nel corso di tutta la stagione.
Nell'ottimo primo tempo giocato al Provinciale il vantaggio biancorosso porta le firme di due "giovani senatori": Simoncelli e Infantino confezionano sul loro asse la rete che garantisce al Barletta un punto prezioso e fondamentale. È curioso constatare come siano proprio loro, apparsi finora troppo spesso in ombra e avulsi dalla manovra, a far la differenza in una fase così delicata della stagione. Loro che nonostante la giovane età rappresentano ciò che rimane di quello che fu lo storico gruppo di due anni fa, quando un Barletta sbarazzino e decisamente inesperto riusciva a far prevalere la voglia di vincere e l'ardore agonistico su ogni limite tecnico e di esperienza. Segnale che vale più di mille giocate ad effetto, in un momento della stagione in cui il carattere e la compattezza del gruppo possono far la differenza per il rush finale verso un piazzamento play-off.
[Marco Bruno]
Di Costanzo ha mantenuto la promessa fatta giovedì nella conferenza di presentazione del match. "Faremo una grande gara" aveva detto, senza ovviamente garantire nulla sul piano del risultato ma assicurando una prova gagliarda da parte dei suoi ragazzi. Così è stato, nonostante una formazione titolare che ai più ha fatto storcere il naso. Con l'undici schierato in campo, infatti, l'allenatore biancorosso ha spiazzato tifosi e avversari, andando contro ogni ipotesi di formazione paventata alla vigilia del match e assumendosi i rischi di scelte impopolari. Anzitutto ha sorpreso l'esclusione di un De Liguori che pareva essersi affermato come punto inamovibile dello scacchiere tattico nel ruolo di mezzala sinistra. Sull'ex capitano molosso ha probabilmente pesato una sospetta "contestazione" del giocatore nei confronti del mister, avvenuta nell'incontro di Domenica scorsa contro la Triestina e causata probabilmente dalla posizione in campo non proprio congeniale al mediano campano.
Anche su Mazzeo, uomo più temuto dagli avversari, Di Costanzo ha fatto ottima pretattica lanciandolo come probabile titolare in conferenza stampa, salvo poi escluderlo dalla distinta a pochi minuti dal fischio d'inizio. Su di lui non si hanno molte notizie a disposizione e per questo non è ben chiaro se la sua esclusione sia dovuta a scelte tecniche o disciplinari piuttosto che a problemi di natura fisica. L'ulteriore novità è giunta poi con il ritorno ad un 4-2-3-1 in cui Romondini ha agito nell'inedito ruolo di rifinitore dietro l'unica punta Infantino, prima di tornare nella sua classica posizione di mezzala dopo esser passati in vantaggio. Una saggia lettura tattica che ha permesso alla squadra di continuare ad aspettare l'avversario senza abbassarsi troppo, in un 4-1-4-1 cortissimo e pronto a innescare le ripartenze in contropiede. Un modulo in cui continua a crescere il rendimento di Di Cecco. Per il ventinovenne centrocampista abruzzese, quasi oggetto misterioso del girone di andata decisamente inespresso negli schemi di Cari, la condizione è in netta ascesa e lo testimoniano le recenti prestazioni che lo hanno visto imporsi nel per lui quasi inedito ruolo di diga di centrocampo davanti alla difesa. Una lieta notizia nel reparto che più di tutti ha faticato a trovare una certa stabilità di rendimento nel corso di tutta la stagione.
Nell'ottimo primo tempo giocato al Provinciale il vantaggio biancorosso porta le firme di due "giovani senatori": Simoncelli e Infantino confezionano sul loro asse la rete che garantisce al Barletta un punto prezioso e fondamentale. È curioso constatare come siano proprio loro, apparsi finora troppo spesso in ombra e avulsi dalla manovra, a far la differenza in una fase così delicata della stagione. Loro che nonostante la giovane età rappresentano ciò che rimane di quello che fu lo storico gruppo di due anni fa, quando un Barletta sbarazzino e decisamente inesperto riusciva a far prevalere la voglia di vincere e l'ardore agonistico su ogni limite tecnico e di esperienza. Segnale che vale più di mille giocate ad effetto, in un momento della stagione in cui il carattere e la compattezza del gruppo possono far la differenza per il rush finale verso un piazzamento play-off.
[Marco Bruno]