Calcio
Barletta, il punto dopo il pareggio con la Triestina
Pesano le occasioni sciupate e i gol subiti su calci da fermo
Barletta - lunedì 5 marzo 2012
19.34
L'1-1 di ieri sera può essere preso come punto di riferimento per riassumere in novanta minuti la stagione vissuta fin qui dal Barletta. I biancorossi impattano contro i giuliani in una partita in cui devono accontentarsi di un misero punticino e guardare il bicchiere mezzo vuoto, specie alla luce delle numerose e nitide occasioni da gol non concretizzate nel corso del match. L'occasione sprecata si riflette anche su di una classifica che adesso comincia a preoccupare in ottica play-off. Sembrano sicuramente lontani i tempi in cui il Barletta riusciva solo a subire l'avversario anche davanti al proprio pubblico ma continua a mancare tremendamente un filotto di vittorie che possa riportare entusiasmo tra i giocatori e tra un pubblico che partita dopo partita appare sempre più insofferente e critico.
Note Stonate
Quello visto all'opera ieri, tuttavia, è stato tutto fuorché un brutto Barletta. Mister Di Costanzo ha infatti confermato come il suo approccio alla gara sia tutt'altro che vincolato dai dogmi della sua tesi sul 4-4-2 offensivo, con il quale ha conseguito il patentino da allenatore professionista. Quindi, dopo un fisiologico periodo di ambientamento e di studio della rosa a disposizione, ha optato per un più logico ed equilibrato 4-3-3 in cui non si può negare che quasi tutti gli interpreti si sono trovati a loro agio, svolgendo più che sufficientemente il loro compito. Il "quasi" fa purtroppo inevitabilmente riferimento ad alcune note stonate risuonate sul prato del Puttilli. Tra queste la scialba prestazione di Masiero, che al momento viene preferito ad un Mazzarani apparso finora più ficcante e propositivo nel corso di tutte le sue prestazioni stagionali nonostante possa offrire minori garanzie difensive. Lo stesso Romondini, nonostante la splendida rete messa a segno, troverebbe forse una migliore collocazione tattica nel ruolo di play-maker davanti alla difesa e a conferma di ciò arriva l'ottima prestazione di un Di Cecco che ha trovato i suoi migliori spunti con incursioni dal centro destra, nella veste estemporanea di mezzala, proprio come nelle sue migliori stagioni ad Avellino e Lanciano. Anche il caro vecchio Simoncelli sembra purtroppo confermare le impressioni negative già avvertite nel corso della prima metà di stagione. Per l'esterno romagnolo un'ennesima gara senza spunti particolari, fin troppo isolato lungo un out di destra in cui le sovrapposizioni a suo supporto si sono contate sulle dita di una mano. Dispiace vederlo così inespresso dopo aver ammirato le sue sgroppate nel corso degli scorsi campionati. Con Di Costanzo, abituato a non invertire di piede gli esterni, Daniele può giocarsi ancora le sue carte ma di questo passo difficilmente riuscirà a confermarsi nell'unidici titolare.
Mazzeo, polveri bagnate
La nota più stonata stride invece dalle sciagurate azioni di un Mazzeo divenuto irriconoscibile. Gli undici gol totalizzati finora in campionato, che peraltro fanno di lui uno dei migliori marcatori del girone, non rendono affatto giustizia alla mole di occasioni sprecate dall'attaccante a tu per tu con il portiere. Contro gli alabardati Mazzeo replica, dopo la gara con il Bassano, la "doppietta" tutta particolare fatta di gol divorati a pochi passi dalla porta, confermando il trend altalenante da reliazzatore davanti al proprio pubblico. Di entrambe le azioni incriminate, la seconda è quella che più colpisce: l'attaccante biancorosso è sul proprio piede preferito, il sinistro, e ha a tiro la porta difesa da Gadignani. Incredibilmente però decide di rientrare sul destro subendo il recupero della retroguardia ospite e vanificando così la possibile rete del vantaggio. Questa sua ricerca, a tratti quasi stucchevole, del dribbling può ricondursi forse alla sua natura di giocatore di fantasia e qualità più che di realizzatore puro ma è evidente come queste improvvise amnesie sottoporta comincino a pesare anche sulla classifica.
Troppi gol subiti
Un campanello d'allarme suona anche sul fronte gol subiti. Nelle ultime nove partite solo nella vittoria contro il Bassano i biancorossi sono riusciti a mantenere inviolata la propria porta e le ventotto reti subite a fonte delle trenta realizzate sono un po' il termometro della stagione vissuta finora, senza lode e senza infamia nella terra di mezzo della classifica. Aumentano inoltre le reti incassate su calcio da fermo e quello messo ieri a segno da Motta si aggiunge a quelli subiti contro Sudtirol, Andria e Frosinone. Un altro curioso dato: la Triestina è riuscita a capitalizzare al massimo i quattro corner ottenuti mettendo a segno, sugli sviluppi di uno di questi, la rete del pareggio. Il Barletta, nonostante venti calci battuti dalla bandierina, non ha creato neanche un pericolo alla porta avversaria.
Marco Bruno
Note Stonate
Quello visto all'opera ieri, tuttavia, è stato tutto fuorché un brutto Barletta. Mister Di Costanzo ha infatti confermato come il suo approccio alla gara sia tutt'altro che vincolato dai dogmi della sua tesi sul 4-4-2 offensivo, con il quale ha conseguito il patentino da allenatore professionista. Quindi, dopo un fisiologico periodo di ambientamento e di studio della rosa a disposizione, ha optato per un più logico ed equilibrato 4-3-3 in cui non si può negare che quasi tutti gli interpreti si sono trovati a loro agio, svolgendo più che sufficientemente il loro compito. Il "quasi" fa purtroppo inevitabilmente riferimento ad alcune note stonate risuonate sul prato del Puttilli. Tra queste la scialba prestazione di Masiero, che al momento viene preferito ad un Mazzarani apparso finora più ficcante e propositivo nel corso di tutte le sue prestazioni stagionali nonostante possa offrire minori garanzie difensive. Lo stesso Romondini, nonostante la splendida rete messa a segno, troverebbe forse una migliore collocazione tattica nel ruolo di play-maker davanti alla difesa e a conferma di ciò arriva l'ottima prestazione di un Di Cecco che ha trovato i suoi migliori spunti con incursioni dal centro destra, nella veste estemporanea di mezzala, proprio come nelle sue migliori stagioni ad Avellino e Lanciano. Anche il caro vecchio Simoncelli sembra purtroppo confermare le impressioni negative già avvertite nel corso della prima metà di stagione. Per l'esterno romagnolo un'ennesima gara senza spunti particolari, fin troppo isolato lungo un out di destra in cui le sovrapposizioni a suo supporto si sono contate sulle dita di una mano. Dispiace vederlo così inespresso dopo aver ammirato le sue sgroppate nel corso degli scorsi campionati. Con Di Costanzo, abituato a non invertire di piede gli esterni, Daniele può giocarsi ancora le sue carte ma di questo passo difficilmente riuscirà a confermarsi nell'unidici titolare.
Mazzeo, polveri bagnate
La nota più stonata stride invece dalle sciagurate azioni di un Mazzeo divenuto irriconoscibile. Gli undici gol totalizzati finora in campionato, che peraltro fanno di lui uno dei migliori marcatori del girone, non rendono affatto giustizia alla mole di occasioni sprecate dall'attaccante a tu per tu con il portiere. Contro gli alabardati Mazzeo replica, dopo la gara con il Bassano, la "doppietta" tutta particolare fatta di gol divorati a pochi passi dalla porta, confermando il trend altalenante da reliazzatore davanti al proprio pubblico. Di entrambe le azioni incriminate, la seconda è quella che più colpisce: l'attaccante biancorosso è sul proprio piede preferito, il sinistro, e ha a tiro la porta difesa da Gadignani. Incredibilmente però decide di rientrare sul destro subendo il recupero della retroguardia ospite e vanificando così la possibile rete del vantaggio. Questa sua ricerca, a tratti quasi stucchevole, del dribbling può ricondursi forse alla sua natura di giocatore di fantasia e qualità più che di realizzatore puro ma è evidente come queste improvvise amnesie sottoporta comincino a pesare anche sulla classifica.
Troppi gol subiti
Un campanello d'allarme suona anche sul fronte gol subiti. Nelle ultime nove partite solo nella vittoria contro il Bassano i biancorossi sono riusciti a mantenere inviolata la propria porta e le ventotto reti subite a fonte delle trenta realizzate sono un po' il termometro della stagione vissuta finora, senza lode e senza infamia nella terra di mezzo della classifica. Aumentano inoltre le reti incassate su calcio da fermo e quello messo ieri a segno da Motta si aggiunge a quelli subiti contro Sudtirol, Andria e Frosinone. Un altro curioso dato: la Triestina è riuscita a capitalizzare al massimo i quattro corner ottenuti mettendo a segno, sugli sviluppi di uno di questi, la rete del pareggio. Il Barletta, nonostante venti calci battuti dalla bandierina, non ha creato neanche un pericolo alla porta avversaria.
Marco Bruno