Lucioni intervistato
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Calcio

Barletta Calcio, la parola alla difesa: intervista a Fabio Lucioni

Il "Lucio" biancorosso in esclusiva per Barlettalife

Fisico da bronzo di riace, un carattere di ferro e la testa giusta per avere una luminosa carriera. Questo il ritratto di Fabio Lucioni, arcigno difensore centrale classe '87 che dopo un avvio titubante sta confermando domenica dopo domenica la sua importanza per la linea arretrata del Barletta. Sempre presente nel torneo in corso, una media-voto tra le più alte nella squadra biancorossa e anche 2 reti all'attivo, realizzate entrambe nel rocambolesco pareggio interno con la Cavese. Noi di Barlettalife l'abbiamo intervistato in esclusiva sulla suggestiva superficie del "Puttilli" deserto all'indomani della vittoria casalinga contro la Lucchese, che ha chiuso il 2010 del Barletta.

1) Uno dei migliori atleti della squadra biancorossa per rendimento, tanto da meritarti il soprannome di "Lucio" biancorosso: orgoglioso di questo soprannome?
Forse è un pò troppo. Comunque sì, mi fa molto piacere. La squadra si è ripresa bene nel'ultimo periodo e con la vittoria conseguita contro la Lucchese ci siamo quasi tirati fuori, non del tutto ma per pochi punti, dall'ultima posizione. Siamo comunque contenti e vogliamo passare questo Natale con molta tranquillità.

2) Quali sono invece i modelli di difensore ai quali ti ispiri?

Guardando ai top mondiali, penso a Samuel, Nesta e in parte anche Fabio Cannavaro, sebbene le mie caratteristiche non siano proprio le stesse di questi grandi campioni.

3) C'è stato un momento particolare della tua vita nel quale hai capito che saresti diventato un calciatore? Se si, quale?

Devo innanzitutto ringraziare tante persone perchè hanno creduto in me quando ero più piccolo. Il passaggio fondamentale l'ho avuto quando un allenatore mi ha arretrato dalla linea mediana alla difesa; quello è stato molto importante per me perchè ora sto proseguendo su quella strada. Devo ringraziare specialmente la mia famiglia che non mi ha mai ostacolato nelle mie scelte.

4) Questo è il tuo primo vero campionato in Prima Divisione. Sinora in questa categoria avevi collezionato 13 presenze negli anni precedenti con la maglia della Ternana, ma solo quest'anno sei partito con il rango di "titolare". Come stai vivendo quest'esperienza?

Benissimo. E' una città molto bella, si vive bene, e la tifoseria è molto calda. Poi, quando uno gioca con continuità e lo fa con buoni risultati, è molto soddisfatto di quello che viene. Spero di continuare su questa strada.

5) Difensore con il "vizietto" del gol: sei mai stato schierato come centravanti, anche nelle formazioni giovanili nelle quali hai militato?

No, diciamo che solo quando siamo in difficoltà o in svantaggio, mi sposto nel ruolo di centravanti senza indicazioni particolari. Così talvolta accade, come è successo contro la Cavese (2 gol in 7', ndr) di trovarmi nel posto giusto al momento giusto.

6) Dall'inizio della stagione hai cambiato diversi compagni di reparto: da Nossa, ad Anselmi, sino a Ischia. Con quale di questi hai trovato il maggiore affiatamento?
No, devo ammettere che mi sono trovato bene sia con Nossa, come oggi mi trovo bene con Fabrizio (Anselmi, ndr) e Michele (Ischia, ndr). Devo dire che ci stiamo trovando bene, perchè non faccio certo reparto da solo, anzi la maggior parte del lavoro la fanno i miei compagni. Ammiro l'operato anche di Galeoto a destra e Frezza a sinistra. Mi sto trovando benissimo, non ho avuto alcuna difficoltà nel trovare il feeling con i miei compagni.

7) In Puglia hai già avuto esperienze con Monopoli e Noicattaro. Sei nato a Terni, ma considerando che sei alla terza esperienza in questa terra possiamo definirti un "pugliese d'adozione"?
Mi sono anche fidanzato con una ragazza pugliese (sorride, ndr), quindi ormai la Puglia è la mia seconda casa, una bella terra in cui si vive veramente bene.

8) Come giudichi la piazza di Barletta e la sua tifoseria?
La città di Barletta ti fa vivere bene; a livello sportivo esprime un tifo caldissimo. Purtroppo per la tessera del tifoso molti non hanno potuto seguirci in trasferta nelle prime gare della stagione, però ricordo anche negli anni precedenti, quando ho affrontato il Barletta da avversario, un tifo caldissimo che si fa sentire e ti sostiene tanto.

9) Quale partita vorresti rigiocare delle 18 affrontate dal Barletta nella prima parte di campionato?
Potrebbero essere due: quella di Terni, dove abbiamo perso 2 a 0 in un momento in cui non stavamo molto bene a livello di condizione fisica, e il derby con il Foggia. Credo che se rigiocassimo quella partita altre 10 volte, la vinceremmo almeno 9 volte.

10) Il tuo cartellino è di proprietà del Siena, ambizioso club di serie B. Ti piacerebbe tornare alla "base" nella prossima stagione?
Forse sarebbe prematuro, perchè devo ancora accumulare esperienza sul campo. Certo mi farebbe piacere, non lo nego, sarebbe un traguardo importante ma credo sia davvero presto per parlarne.

11) In questa prima parte di torneo il Barletta è stato spesso penalizzato da decisioni arbitrali opinabili. Credi che manchino dei punti alla causa biancorossa?

Gli errori si commettono; li commettiamo noi giocatori come la terna arbitrale. E' inutile puntare il dito contro qualche direzione di gara avuta nel passato. Dico solo che gli arbitri ci hanno penalizzato qualche volta: penso all'ultima direzione contro la Lucchese. E' difficile vedere sui campi otto minuti di recupero,però noi lottiamo comunque contro tutti e tutto.

12) Stiamo per entrare nella finestra di mercato invernale. La rosa del Barletta ha perso già due "pezzi" rispetto all'inizio di stagione. Parlo di Lanotte e Baraldo: com è stato il tuo rapporto con loro?
Con Alessio Lanotte usciamo praticamente tutte le domeniche dopo la partita, siamo molto amici e si è instaurato un buon rapporto. Con Baraldo invece è stato un rapporto maggiormente distaccato; lui si è tenuto in prima persona fuori dal gruppo, forse per la giovane età o per problemi di ambientamento. Ha poi preferito andarsene, comunque anche lui resta un bravissimo ragazzo.

13) L'avvio di stagione ha visto anche l'avvicendamento tra Geria e Pitino nel ruolo di direttore sportivo: come hai vissuto questo passaggio?
Sono due persone molto diverse tra loro: Geria era di poche parole, profondo conoscitore di calcio, con un carattere molto pacato. Secondo me ha fatto un ottimo lavoro. L'attuale direttore sportivo, Pitino, è una persona maggiormente istintiva, che dà grande carica alla squadra tutti i giorni perchè vuole che si facciano le cose come devono essere fatte, è un perfezionista. Devo dire che il mio rapporto con entrambi è stato ed è tuttora buono, e secondo me siamo un ottimo gruppo a partire dal presidente ad arrivare ai magazzinieri.

14) Siamo alla fine del 2010: qual è stata la tua migliore partita in quest'anno solare?

Sinceramente al termine di ogni singola partita purtroppo dimentico tutte le prestazioni. Sono comunque molto contento di questo 2010: forse potevo fare qualcosa di più, però considerando che un anno fa di questi tempi ero fuori rosa nella Ternana, mi reputo soddisfatto. Sono stato sempre titolare a Gela e ora titolare qui a Barletta.

15) La squadra è quartultima a metà torneo. Quali sono le percentuali di salvezza del Barletta?

Secondo me più del 100%. Siamo un gruppo affiatato, che lavoro molto duro tutta la settimana, la squadra vuole fortemente questa salvezza e secondo me ce la facciamo senza ombra di dubbio. In tutte le partite che abbiamo disputato, quasi nessuna compagine ci è staa chiaramente superiore. Capitano ovviamente le eccezioni, come la giornata-no contro l'Atletico Roma. Resto del parere che quest'anno possiamo tranquillamente salvarci.

16) Il sogno nel cassetto di Fabio Lucioni…
Ovviamente mi auguro di calcare un giorno i campi della serie A, però comunque maggiori passi in avanti faccio e più contento sono. La serie A è un sogno nel cassetto, un traguardo importante per ogni calciatore.

17) Siamo al termine della nostra intervista. Vuoi fare un saluto particolare ai tifosi del Barletta?

Speriamo che i nostri tifosi trascorrano un buon Natale e un buon inizio di 2011, e che la vittoria di ieri (19 dicembre, contro la Lucchese, ndr) gli porti serenità.


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