Calcio
Barletta Calcio, quattro righe e poi il silenzio...
Dalla società uno scarno comunicato sul distacco dei Tatò, all'esterno del "Puttilli" tanti interrogativi
Barletta - mercoledì 23 maggio 2012
18.45
Delle dimissioni dei vertici della dirigenza, alle 16 di un mercoledì pomeriggio sulla carta innocuo, mentre l'unico caposaldo di questo Barletta Calcio che prepara la stagione 2012/2013 sembrava proprio la dirigenza. Invece no: i distacchi dagli incarichi di Roberto Tatò, Presidente della stessa società e suo figlio Walter, che nella S.S. Barletta Calcio ricopriva il ruolo di Vice-Presidente, hanno scosso nel pomeriggio gli animi di tifosi e amanti dei colori biancorossi. Tutti sbigottiti per quattro scarne righe, fredde come lame, che aprono un orizzonte di 360 gradi sul futuro del sodalizio di via Vittorio Veneto. Un allontanamento dal ruolo, quello dei Tatò, che potrebbe significare tutto come niente al tempo stesso. Dalla migliore delle ipotesi, un allontanamento "tecnico", solo sulla carta, dovuto alle inibizioni arrivate dalla Disciplinare (in scadenza il 15 giugno), fino alla peggiore, l'effettiva volontà di lasciare la gestione economica dell'azienda-Barletta Calcio.
Dalla società e dall'Ufficio Stampa della stessa non arrivano precisazioni: ci si limita a ribadire, e non potrebbe essere altrimenti, quello che è stato dettato probabilmente per via telefonica dallo stesso presidente. Chi era presente tra le mura del "Cosimo Puttilli" non sapeva purtroppo offrire nuove spiegazioni. All'esterno dello stadio, intorno alle 17.15, si è formato il primo capannello di tifosi, tutti preoccupati: qualcuno quasi catastrofista («E' fnout, anna fnout i suld») con un colorito parlare, altri più realisti («Je na muss, nan a'lless u Varritt»), altri ancora che già rimpiangevano le figure di Castagnini o addirittura Pitino (miracoli della volubilità ai tempi del web 2.0). La volontà di tutti era carpire il "grande assente" di quel comunicato, le motivazioni della decisione della famiglia Tatò, e per capirlo ci si appellava anche a noi giornalisti appena usciti dalle mura dell'impianto sportivo barlettano. Le risposte? Per nostro sommo dispiacere (informazione come pane quotidiane) zero, solo ipotesi.
E proprio sulle ipotesi si riesce a ragionare ora. Perchè questo comunicato? Protesta sulla questione-stadio, del cui ampliamento domani si discuterà in Sala Giunta? Lotta aperta con la Lega Pro nelle persone del presidente Macalli e del Dg Ghirelli, per l'ostilità mostrata dalla Lega di Firenze al rinvio dei playoff, che avrebbe potuto influire sul ricorso biancorosso respinto dal Tnas? Stanchezza dovuta alle tante ed esagerate colpe "attribuite" da alcuni tifosi per l'ingenuità mostrata nella questione-Gambling? O ancora, astuta mossa per "defidelizzare" alcuni calciatori con ingaggi pluriennali e persuaderli a cambiare aria per ripartire da una rosa ridotta e con tanti soldini in più nel monte-ingaggi? Tutte congetture, che potrebbero lasciare il tempo che trovano. Dare certezze sulla base di 288 caratteri (tanti ne contiene il comunicato) è difficile; quasi impossibile offrire spiegazioni fondate. Un comunicato non basta, non può bastare per fare chiarezza. Le motivazioni, quelle sì. Ma per ora restano "Il grande assente".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Dalla società e dall'Ufficio Stampa della stessa non arrivano precisazioni: ci si limita a ribadire, e non potrebbe essere altrimenti, quello che è stato dettato probabilmente per via telefonica dallo stesso presidente. Chi era presente tra le mura del "Cosimo Puttilli" non sapeva purtroppo offrire nuove spiegazioni. All'esterno dello stadio, intorno alle 17.15, si è formato il primo capannello di tifosi, tutti preoccupati: qualcuno quasi catastrofista («E' fnout, anna fnout i suld») con un colorito parlare, altri più realisti («Je na muss, nan a'lless u Varritt»), altri ancora che già rimpiangevano le figure di Castagnini o addirittura Pitino (miracoli della volubilità ai tempi del web 2.0). La volontà di tutti era carpire il "grande assente" di quel comunicato, le motivazioni della decisione della famiglia Tatò, e per capirlo ci si appellava anche a noi giornalisti appena usciti dalle mura dell'impianto sportivo barlettano. Le risposte? Per nostro sommo dispiacere (informazione come pane quotidiane) zero, solo ipotesi.
E proprio sulle ipotesi si riesce a ragionare ora. Perchè questo comunicato? Protesta sulla questione-stadio, del cui ampliamento domani si discuterà in Sala Giunta? Lotta aperta con la Lega Pro nelle persone del presidente Macalli e del Dg Ghirelli, per l'ostilità mostrata dalla Lega di Firenze al rinvio dei playoff, che avrebbe potuto influire sul ricorso biancorosso respinto dal Tnas? Stanchezza dovuta alle tante ed esagerate colpe "attribuite" da alcuni tifosi per l'ingenuità mostrata nella questione-Gambling? O ancora, astuta mossa per "defidelizzare" alcuni calciatori con ingaggi pluriennali e persuaderli a cambiare aria per ripartire da una rosa ridotta e con tanti soldini in più nel monte-ingaggi? Tutte congetture, che potrebbero lasciare il tempo che trovano. Dare certezze sulla base di 288 caratteri (tanti ne contiene il comunicato) è difficile; quasi impossibile offrire spiegazioni fondate. Un comunicato non basta, non può bastare per fare chiarezza. Le motivazioni, quelle sì. Ma per ora restano "Il grande assente".
(Twitter: @GuerraLuca88)