Calcio a 5
Barletta Beach Soccer, parola al portiere: intervista a Cosimo Stella
Il numero uno biancorosso traccia un bilancio all'esordio in serie A
Barletta - giovedì 11 luglio 2013
Si è chiusa con un bilancio di due sconfitte su altrettanti incontri la seconda tappa del girone A centro-sud della Serie A ENEL di BeachSoccer della FIGC-Lega Nazionale Dilettanti, andata in scena nello scorso weekend, per il Barletta Beach Soccer di mister Dibenedetto. I biancorossi sono oggi così a quota 3 dopo quattro incontri, mentre Panarea avanza a 9 punti dopo 4 partite. La prossima tappa è in programma il 26-27-28 luglio a Paestum, provincia di Salerno. Ai nostri microfoni il portiere barlettano Cosimo Stella ha tracciato un bilancio dell'esperienza in biancorosso.
Cosimo Stella, primi due concentramenti andati. Un bilancio parziale dei primi 4 incontri.
«La prima tappa di Terracina è stata a dir poco eccezionale: ci affacciavamo per la prima volta al beach soccer che conta, la prima gara con il Terracina campione d'Italia una squadra piena zeppa di nazionali. Era pronosticabile una sconfitta ma non demeritammo: il primo tempo finì 3-2 per loro, ricorderò il rigore parato sullo 0-0. Poi c'è stato il capolavoro contro il Lamezia Terme, con la vittoria per 8-5: eravamo consapevoli di potercela fare, infatti ne uscì una gara bellissima ed emozionante. Nella seconda tappa invece abbiamo pagato un po' la stanchezza dovuta al viaggio notturno, specialmente nella prima gara: infatti contro il Canalicchio, dopo lo svantaggio di 2 reti c'è stata la reazione che ci ha portato sul 4-2 per poi cedere nei minuti finali. La gara con il Panarea invece è andata male sin dall'inizio: loro sono andati avanti 3-0, sono stati bravi e fortunati a sfruttare al massimo delle nostre disattenzioni; comunque definirei in una parola il nostro campionato sin qui: sorprendente».
State pagando la mancanza di esperienza?
«Penso sia normale, è la prima volta per tutti nel beach soccer: infatti si fa tesoro di tutti gli errori, dando un occhio alle squadre più blasonate per vedere qualche schema o come ci si comporta in alcune situazioni ».
Come procede l'amalgama del gruppo?
«Siamo un gruppo fantastico fatto da amici prima che compagni di squadra, io la definirei una famiglia ci si lotta, soffre e festeggia insieme ».
L'allenatore, Dibenedetto, è un portiere di calcio a 5. Qual è il tuo rapporto con lui?
«Abbiamo un ottimo rapporto, c'è rispetto reciproco e complicità, dal mister "Zazzà" ho tanto da imparare, infatti cerco di apprendere al meglio tutti i consigli che mi dà ».
Avete le giuste strutture per allenarvi a Barletta?
«Assolutamente no. Abbiamo chiesto se fosse possibile aver a disposizione un pezzo di sabbia per far gli allenamenti e per far conoscere questa nuova iniziativa alla città, ma per la burocrazia del Comune di Barletta non è stato possibile: ora ci alleniamo presso il lido Mennea che ha messo a disposizione il suo campetto interno».
Come cambia il tuo ruolo dal calcio a 5 al beach?
«Cambia abbastanza visto che la porta è più grande: le differenze tra il calcio a 5 e beach soccer sono enormi per il portiere. Non sto perà trovando eccessive difficoltà grazie alla mia agilità tra i pali: il calcio a5 è basato sul restare più tempo in piedi cercando di coprire la porta con tutto il corpo facendo parate di istinto perché il tempo di reazione è più breve, invece nel beach soccer sei quasi costretto a fare voli e parate spettacolari perchè arrivano tiri da tutte le parti e bisogna cercare di bloccare prima la palla evitando che qualche cunetta di sabbia ti faccia lo scherzetto».
Un saluto per i vostri tifosi.
«Invito la cittadinanza barlettana a conoscere un altra realtà come il beach soccer: siamo una matricola ma stiamo onorando la categoria alla grande se pur in un campionato difficile come quello della serie A, si va in campo lottando con tutte le forze per cercare di portare il nome di Barletta più in alto possibile».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Cosimo Stella, primi due concentramenti andati. Un bilancio parziale dei primi 4 incontri.
«La prima tappa di Terracina è stata a dir poco eccezionale: ci affacciavamo per la prima volta al beach soccer che conta, la prima gara con il Terracina campione d'Italia una squadra piena zeppa di nazionali. Era pronosticabile una sconfitta ma non demeritammo: il primo tempo finì 3-2 per loro, ricorderò il rigore parato sullo 0-0. Poi c'è stato il capolavoro contro il Lamezia Terme, con la vittoria per 8-5: eravamo consapevoli di potercela fare, infatti ne uscì una gara bellissima ed emozionante. Nella seconda tappa invece abbiamo pagato un po' la stanchezza dovuta al viaggio notturno, specialmente nella prima gara: infatti contro il Canalicchio, dopo lo svantaggio di 2 reti c'è stata la reazione che ci ha portato sul 4-2 per poi cedere nei minuti finali. La gara con il Panarea invece è andata male sin dall'inizio: loro sono andati avanti 3-0, sono stati bravi e fortunati a sfruttare al massimo delle nostre disattenzioni; comunque definirei in una parola il nostro campionato sin qui: sorprendente».
State pagando la mancanza di esperienza?
«Penso sia normale, è la prima volta per tutti nel beach soccer: infatti si fa tesoro di tutti gli errori, dando un occhio alle squadre più blasonate per vedere qualche schema o come ci si comporta in alcune situazioni ».
Come procede l'amalgama del gruppo?
«Siamo un gruppo fantastico fatto da amici prima che compagni di squadra, io la definirei una famiglia ci si lotta, soffre e festeggia insieme ».
L'allenatore, Dibenedetto, è un portiere di calcio a 5. Qual è il tuo rapporto con lui?
«Abbiamo un ottimo rapporto, c'è rispetto reciproco e complicità, dal mister "Zazzà" ho tanto da imparare, infatti cerco di apprendere al meglio tutti i consigli che mi dà ».
Avete le giuste strutture per allenarvi a Barletta?
«Assolutamente no. Abbiamo chiesto se fosse possibile aver a disposizione un pezzo di sabbia per far gli allenamenti e per far conoscere questa nuova iniziativa alla città, ma per la burocrazia del Comune di Barletta non è stato possibile: ora ci alleniamo presso il lido Mennea che ha messo a disposizione il suo campetto interno».
Come cambia il tuo ruolo dal calcio a 5 al beach?
«Cambia abbastanza visto che la porta è più grande: le differenze tra il calcio a 5 e beach soccer sono enormi per il portiere. Non sto perà trovando eccessive difficoltà grazie alla mia agilità tra i pali: il calcio a5 è basato sul restare più tempo in piedi cercando di coprire la porta con tutto il corpo facendo parate di istinto perché il tempo di reazione è più breve, invece nel beach soccer sei quasi costretto a fare voli e parate spettacolari perchè arrivano tiri da tutte le parti e bisogna cercare di bloccare prima la palla evitando che qualche cunetta di sabbia ti faccia lo scherzetto».
Un saluto per i vostri tifosi.
«Invito la cittadinanza barlettana a conoscere un altra realtà come il beach soccer: siamo una matricola ma stiamo onorando la categoria alla grande se pur in un campionato difficile come quello della serie A, si va in campo lottando con tutte le forze per cercare di portare il nome di Barletta più in alto possibile».
(Twitter: @GuerraLuca88)