Calcio
Angolo-Amarcord: intervista al "Capitano" Vincenzo Lanotte
Tra un passato biancorosso e un presente rosso-bianco-azzurro nel Real Bat
Barletta - martedì 6 marzo 2012
0.33
Ieri capitano del Barletta Calcio e bandiera biancorossa con una militanza divisa in più riprese, oggi giovane allenatore nei campetti dilettantistici in sella al Real Bat, la neonata squadra di calcio della Sesta Provincia oggi fanalino di coda del campionato di Promozione Pugliese. Parliamo di Vincenzo Lanotte, il protagonista della seconda puntata (nella prima vi fu Roberto Scarnecchia) di Angolo-Amarcord, la rubrica targata Barlettalife che riscopre attraverso esclusive interviste le bandiere biancorosse di un tempo, indimenticate nei cuori e nelle menti di tifosi e addetti ai lavori. Uomo di poche parole, abituato a parlare con i fatti, mister Lanotte ha messo da parte la timidezza e la scarsa voglia di apparire per un'esclusiva intervista rilasciata ai nostri microfoni:
1) Mister Lanotte, partiamo dall'ultima partita di campionato, l'1-1 di Noci contro il Real Alberobello. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
"Ora ci attendono le sfide interne contro Cellamare e Minervino Murge, nelle quali speriamo di fare bottino pieno. Bisogna tirar fuori l'orgoglio, per sperare nella salvezza".
2) Lei è arrivato alla guida del Real Bat a dicembre, e ha trovato una squadra che ha cambiato diversi allenatori e tanti calciatori. Che ambiente ha trovato?
"Non è stato facile dare compattezza all'ambiente, non conoscevo quasi nessuno della squadra, poi sono arrivati 2-3 innesti utili per aumentare il valore della rosa. Non è stato semplice, in particolare nel primo mese non è andata affatto male, abbiamo anche raccolto un filotto di tre risultati utili consecutivi. Da un mese a questa parte la ruota era girata e avevamo raccolto qualche sconfitta di troppo, complici le defezioni in organico. Spero che con il pari di Noci sia ripreso il nostro cammino verso la salvezza".
3) C'è a suo parere qualche ragazzo in rosa già pronto per palcoscenici superiori al torneo di Promozione?
"E' difficile valutarli, in queste categorie spesso si arriva da settori giovanili dove purtroppo si è fatto poco o niente. In prospettiva, ci sono un paio di ragazzi classe 1994 che potrebbero migliorare molto, però bisogna lavorare su di loro".
4) Eccezion fatta per l'Atletico Mola, che sembra davvero di un'altra categoria, chi altro l'ha colpita per qualità tra i vostri avversari?
"A parte il Mola, mi è piaciuto molto il modo di giocare dell'Atletico Bovino. Mi ha impressionato perché hanno giocatori di categoria, in particolare un paio mi sembravano davvero sprecati per il campionato di Promozione".
5) Quando è arrivato la richiesta della società è stata senza dubbio la salvezza. Esiste un progetto pluriennale per il Real Bat?
"Sì, parlando con la società ho capito che quest'anno vogliono la salvezza, pur essendo partiti con programmi ambiziosi. Anche la dirigenza è giovane e qualche errore è stato commesso da parte loro: ora chiaramente dobbiamo prima vedere come andrà a finire in questa stagione, per poi sederci intorno a un tavolo e capire cosa potremo fare nella prossima stagione".
6) Il nome di Vincenzo Lanotte è indissolubilmente legato alla maglia del Barletta, indossata a più riprese in carriera. Ora i biancorossi sono in lotta per i playoff, lei che idea si è fatto della rosa di questa stagione?
"Certamente, e non sta a me dirlo ma lo dimostra il curriculum dei singoli calciatori, l'organico a disposizione è di prim'ordine. L'errore che è stato fatto è quello di mandare via Cari a mercato finito: secondo me, se l'intenzione era quella di cambiare guida tecnica, sarebbe stato maggiormente opportuno farlo prima della sessione di gennaio, in modo che il nuovo allenatore potesse dare i suoi accorgimenti. Il Barletta è ancora attaccato al treno dei playoff, ma per me salire di categoria sarà complicato".
7) Della sua lunga militanza in biancorosso, che momento ricorda con maggiore affetto?
"Ci sono tanti bei ricordi: dall'esordio in serie B, al gol in serie B a Padova, fino alla salvezza conquistata, dove ebbi modo di giocare accanto a un campione che ha vestito la maglia azzurra, come Antonio Di Gennaro, fino alla vittoria del campionato di Eccellenza nel 2006/2007, per me uno dei migliori anni vissuti sui campi di calcio. Ho conosciuto tanti ragazzi con un atteggiamento e una fame da professionisti veri, che diedero vita a uno splendido gruppo".
8) Qual è stata invece l'immagine più amara della sua carriera da calciatore?
"Il ricordo più brutto riguarda un grave infortunio subito a L'Aquila, quando vestivo la maglia abruzzese. Subii un grave incidente per il quale rischiavo addirittura di restare zoppo a vita, ma grazie al gran lavoro dei medici che mi aiutarono sono riuscito a tornare in campo".
9) Al suo attivo tanti campionati divisi tra serie B e serie C. Cosa è cambiato tra la Lega Pro di oggi e la serie C di allora, in particolare dopo la riforma dei giovani?
"Il livello si è abbassato davvero tanto. Prima se a 20 anni non eri bravo, uscivi presto dal calcio "pro", oggi in un certo senso si è costretti a farne giocare alcuni che magari non meritano la categoria. Io sono dell'idea che se un ragazzo è bravo, gioca lo stesso e viene valorizzato comunque".
10) Lei ha anche allenato il Settore Giovanile del Barletta Calcio. Che livello di attenzione c'è nella cura dei vivai in Lega Pro?
"A Barletta, a mio modesto parere, c'è poca voglia di crescere. Durante la mia esperienza con il Barletta Calcio, ho avuto accanto a me operatori e organizzatori molto validi. Ora, però, con l'avvento di gente con scarsa esperienza nel mondo del calcio, non si è riuscito a sfruttare appieno e mettere in mostra le qualità di ragazzi che sono invece molto validi".
11) Ha il sogno di allenare la Prima Squadra del Barletta?
" Sì, ma sono realista, è un sogno nel cassetto ma sarà davvero difficile realizzarlo. Ora penso agli albori di questa carriera da allenatore, e lo faccio solo per divertimento".
12) Lei ha parlato di divertimento. Ci si riesce ancora a divertire solo sui campi dilettantistici nel mondo del calcio?
"Il problema è che il calcio di altissimi livelli è avvelenato, vedi il recente caos calcioscommesse: ha fatto disamorare me e immagino tanti altri tifosi di questo sport. Io mi diverto quasi più a vedere partite dei ragazzini o dilettantistiche, dove si vede la vera forza del gruppo e della passione per il calcio".
13) Siamo in coda alla nostra intervista, vogliamo chiudere con un doppio saluto: il primo lo rivolgiamo ai tifosi del Barletta, che la ricordano con tanto calore?
"Gli auguro di portare sempre il loro magnifico apporto alla squadra, spero che non smettano mai di sostenerla, e chissà che non si realizzi finalmente il sogno della serie B…"
14) L'ultimo saluto è per i sostenitori del Real Bat. Cosa gli promettiamo?
"Promettere è dura, perché non attraversiamo un momento felice. Assicuro che noi ce la metteremo tutta per acciuffare i playout, e magari conquistare attraverso questa coda la salvezza".
Come al solito, Vincenzo Lanotte farà parlare i fatti, stiamone certi...
1) Mister Lanotte, partiamo dall'ultima partita di campionato, l'1-1 di Noci contro il Real Alberobello. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
"Ora ci attendono le sfide interne contro Cellamare e Minervino Murge, nelle quali speriamo di fare bottino pieno. Bisogna tirar fuori l'orgoglio, per sperare nella salvezza".
2) Lei è arrivato alla guida del Real Bat a dicembre, e ha trovato una squadra che ha cambiato diversi allenatori e tanti calciatori. Che ambiente ha trovato?
"Non è stato facile dare compattezza all'ambiente, non conoscevo quasi nessuno della squadra, poi sono arrivati 2-3 innesti utili per aumentare il valore della rosa. Non è stato semplice, in particolare nel primo mese non è andata affatto male, abbiamo anche raccolto un filotto di tre risultati utili consecutivi. Da un mese a questa parte la ruota era girata e avevamo raccolto qualche sconfitta di troppo, complici le defezioni in organico. Spero che con il pari di Noci sia ripreso il nostro cammino verso la salvezza".
3) C'è a suo parere qualche ragazzo in rosa già pronto per palcoscenici superiori al torneo di Promozione?
"E' difficile valutarli, in queste categorie spesso si arriva da settori giovanili dove purtroppo si è fatto poco o niente. In prospettiva, ci sono un paio di ragazzi classe 1994 che potrebbero migliorare molto, però bisogna lavorare su di loro".
4) Eccezion fatta per l'Atletico Mola, che sembra davvero di un'altra categoria, chi altro l'ha colpita per qualità tra i vostri avversari?
"A parte il Mola, mi è piaciuto molto il modo di giocare dell'Atletico Bovino. Mi ha impressionato perché hanno giocatori di categoria, in particolare un paio mi sembravano davvero sprecati per il campionato di Promozione".
5) Quando è arrivato la richiesta della società è stata senza dubbio la salvezza. Esiste un progetto pluriennale per il Real Bat?
"Sì, parlando con la società ho capito che quest'anno vogliono la salvezza, pur essendo partiti con programmi ambiziosi. Anche la dirigenza è giovane e qualche errore è stato commesso da parte loro: ora chiaramente dobbiamo prima vedere come andrà a finire in questa stagione, per poi sederci intorno a un tavolo e capire cosa potremo fare nella prossima stagione".
6) Il nome di Vincenzo Lanotte è indissolubilmente legato alla maglia del Barletta, indossata a più riprese in carriera. Ora i biancorossi sono in lotta per i playoff, lei che idea si è fatto della rosa di questa stagione?
"Certamente, e non sta a me dirlo ma lo dimostra il curriculum dei singoli calciatori, l'organico a disposizione è di prim'ordine. L'errore che è stato fatto è quello di mandare via Cari a mercato finito: secondo me, se l'intenzione era quella di cambiare guida tecnica, sarebbe stato maggiormente opportuno farlo prima della sessione di gennaio, in modo che il nuovo allenatore potesse dare i suoi accorgimenti. Il Barletta è ancora attaccato al treno dei playoff, ma per me salire di categoria sarà complicato".
7) Della sua lunga militanza in biancorosso, che momento ricorda con maggiore affetto?
"Ci sono tanti bei ricordi: dall'esordio in serie B, al gol in serie B a Padova, fino alla salvezza conquistata, dove ebbi modo di giocare accanto a un campione che ha vestito la maglia azzurra, come Antonio Di Gennaro, fino alla vittoria del campionato di Eccellenza nel 2006/2007, per me uno dei migliori anni vissuti sui campi di calcio. Ho conosciuto tanti ragazzi con un atteggiamento e una fame da professionisti veri, che diedero vita a uno splendido gruppo".
8) Qual è stata invece l'immagine più amara della sua carriera da calciatore?
"Il ricordo più brutto riguarda un grave infortunio subito a L'Aquila, quando vestivo la maglia abruzzese. Subii un grave incidente per il quale rischiavo addirittura di restare zoppo a vita, ma grazie al gran lavoro dei medici che mi aiutarono sono riuscito a tornare in campo".
9) Al suo attivo tanti campionati divisi tra serie B e serie C. Cosa è cambiato tra la Lega Pro di oggi e la serie C di allora, in particolare dopo la riforma dei giovani?
"Il livello si è abbassato davvero tanto. Prima se a 20 anni non eri bravo, uscivi presto dal calcio "pro", oggi in un certo senso si è costretti a farne giocare alcuni che magari non meritano la categoria. Io sono dell'idea che se un ragazzo è bravo, gioca lo stesso e viene valorizzato comunque".
10) Lei ha anche allenato il Settore Giovanile del Barletta Calcio. Che livello di attenzione c'è nella cura dei vivai in Lega Pro?
"A Barletta, a mio modesto parere, c'è poca voglia di crescere. Durante la mia esperienza con il Barletta Calcio, ho avuto accanto a me operatori e organizzatori molto validi. Ora, però, con l'avvento di gente con scarsa esperienza nel mondo del calcio, non si è riuscito a sfruttare appieno e mettere in mostra le qualità di ragazzi che sono invece molto validi".
11) Ha il sogno di allenare la Prima Squadra del Barletta?
" Sì, ma sono realista, è un sogno nel cassetto ma sarà davvero difficile realizzarlo. Ora penso agli albori di questa carriera da allenatore, e lo faccio solo per divertimento".
12) Lei ha parlato di divertimento. Ci si riesce ancora a divertire solo sui campi dilettantistici nel mondo del calcio?
"Il problema è che il calcio di altissimi livelli è avvelenato, vedi il recente caos calcioscommesse: ha fatto disamorare me e immagino tanti altri tifosi di questo sport. Io mi diverto quasi più a vedere partite dei ragazzini o dilettantistiche, dove si vede la vera forza del gruppo e della passione per il calcio".
13) Siamo in coda alla nostra intervista, vogliamo chiudere con un doppio saluto: il primo lo rivolgiamo ai tifosi del Barletta, che la ricordano con tanto calore?
"Gli auguro di portare sempre il loro magnifico apporto alla squadra, spero che non smettano mai di sostenerla, e chissà che non si realizzi finalmente il sogno della serie B…"
14) L'ultimo saluto è per i sostenitori del Real Bat. Cosa gli promettiamo?
"Promettere è dura, perché non attraversiamo un momento felice. Assicuro che noi ce la metteremo tutta per acciuffare i playout, e magari conquistare attraverso questa coda la salvezza".
Come al solito, Vincenzo Lanotte farà parlare i fatti, stiamone certi...