Talenti del Sud
Giuseppe Berardi, un artigiano del gusto
Intervista al maestro pasticciere di Ruvo di Puglia
venerdì 9 settembre 2011
Giuseppe Berardi è un maestro pasticciere. La sua gavetta lavorativa inizia a fin da quando a sette anni inizia a lavorare in un bar pasticceria nel suo paese, Ruvo di Puglia. A sedici anni va in Svizzera a studiare presso una scuola di pasticceria, finchè a ventuno anni apre il suo primo laboratorio di pasticceria. In seguito Giuseppe berardi diviene consulente per la multinazionale dolciaria Carpigiani e gira il mondo, acquisendo conoscenze, che lo portano ad avere una esperienza ultratrentennale dedicandosi all'approfondimento delle tecniche della lavorazione del cioccolato e dell'arte pasticcera, allargando i suoi campi d'azione anche alla gelateria e alla ristorazione. Lavora per Rai 1 nei programmi "Verde Mattina" ( 2 anni) e "Lavecchia Fattoria" (3 anni). Scrive due libri di successo, collabora tuttora con la rivista di cucina "Vivere Light". Giuseppe Berardi è tra i 50 imprenditori più importanti del mondo. Lavoro e dedizione, i segreti del suo successo.
Ci riceve con gentilezza e disponibilità nella sua pasticceria.
Signor Berardi, quanto conta la passione nel suo lavoro?
Conta molto. Dalla passione si possono ottenere risultati positivi. La passione è in tutti i miei campi di competenza: pasticceria, gelateria, cucina. Chi ha passione, ha una marcia in più.
Quali sono stati gli "ingredienti" usati per creare una azienda come la sua?
Passione , volontà, impegno e professionalità.
Quanti ostacoli ha affrontato durante il suo percorso lavorativo?
Tanti, ma gli ostacoli fanno crescere e andare avanti.
Lei si sente maggiormente stimato a Ruvo, la sua città , o al di fuori?
Per ciò che ho fatto, credo di essere stimato ovunque. Ho lavorato all'estero come consulente di una multinazionale di gelateria, ma anche su Rai 1. Se si è professionali e si da stima, si è stimati.
Come e quando è nata l'idea del suo dolce, il mandorlaccio?
L'idea è nata 15 anni fa, girando il mondo come consulente di una multinazionale di pasticceria( Carpigiani-ndr), notavo che in ogni città c'era un dolce tipico di quel luogo. Di conseguenza mi venne l'idea di creare un dolce per tutto l'anno, usando le mandorle pugliesi, le migliori del mondo, che sono oro per noi, sebbene stiano scomparendo.
A che età ha iniziato a lavorare?
Ho iniziato a lavorare in un bar pasticceria all'età di sette anni, dato che ai miei tempi si lavorava dopo la scuola. A sedici anni sono andato in Svizzera a studiare in una scuola di pasticceria. Dopodiché sono rientrato in Italia e a ventuno anni ho aperto una piccola pasticceria di 50 metri quadri con annesso laboratorio. Poco alla volta l'azienda è cresciuta fino ad oggi.
Consiglierebbe il suo mestiere ai giovani?
Certo, in questo settore c'è sempre lavoro. Io collaboro con una scuola alberghiera di Molfetta, e su dieci alunni, ce ne sono sempre due o tre interessati a questo mestiere. L'unico problema è che i ragazzi non vogliono lavorare durante le feste.
Tuttora, lei studia e si aggiorna costantemente?
Certo!Io dico sempre ai miei collaboratori che non ho mai studiato tanto, quanto adesso. Non è difficile farsi una buona reputazione, il difficile è mantenerla.
Signor Berardi , lei si sente imprenditore, o artigiano del gusto?
Io mi sentivo, mi sento e mi sentirò sempre un artigiano del gusto.
Ci riceve con gentilezza e disponibilità nella sua pasticceria.
Signor Berardi, quanto conta la passione nel suo lavoro?
Conta molto. Dalla passione si possono ottenere risultati positivi. La passione è in tutti i miei campi di competenza: pasticceria, gelateria, cucina. Chi ha passione, ha una marcia in più.
Quali sono stati gli "ingredienti" usati per creare una azienda come la sua?
Passione , volontà, impegno e professionalità.
Quanti ostacoli ha affrontato durante il suo percorso lavorativo?
Tanti, ma gli ostacoli fanno crescere e andare avanti.
Lei si sente maggiormente stimato a Ruvo, la sua città , o al di fuori?
Per ciò che ho fatto, credo di essere stimato ovunque. Ho lavorato all'estero come consulente di una multinazionale di gelateria, ma anche su Rai 1. Se si è professionali e si da stima, si è stimati.
Come e quando è nata l'idea del suo dolce, il mandorlaccio?
L'idea è nata 15 anni fa, girando il mondo come consulente di una multinazionale di pasticceria( Carpigiani-ndr), notavo che in ogni città c'era un dolce tipico di quel luogo. Di conseguenza mi venne l'idea di creare un dolce per tutto l'anno, usando le mandorle pugliesi, le migliori del mondo, che sono oro per noi, sebbene stiano scomparendo.
A che età ha iniziato a lavorare?
Ho iniziato a lavorare in un bar pasticceria all'età di sette anni, dato che ai miei tempi si lavorava dopo la scuola. A sedici anni sono andato in Svizzera a studiare in una scuola di pasticceria. Dopodiché sono rientrato in Italia e a ventuno anni ho aperto una piccola pasticceria di 50 metri quadri con annesso laboratorio. Poco alla volta l'azienda è cresciuta fino ad oggi.
Consiglierebbe il suo mestiere ai giovani?
Certo, in questo settore c'è sempre lavoro. Io collaboro con una scuola alberghiera di Molfetta, e su dieci alunni, ce ne sono sempre due o tre interessati a questo mestiere. L'unico problema è che i ragazzi non vogliono lavorare durante le feste.
Tuttora, lei studia e si aggiorna costantemente?
Certo!Io dico sempre ai miei collaboratori che non ho mai studiato tanto, quanto adesso. Non è difficile farsi una buona reputazione, il difficile è mantenerla.
Signor Berardi , lei si sente imprenditore, o artigiano del gusto?
Io mi sentivo, mi sento e mi sentirò sempre un artigiano del gusto.