Sapori & Saperi
Mostarda: a Barletta tutto un altro sapore
Una vendemmia in confettura
domenica 14 settembre 2014
11.55
Niente senape, né canditi, né altri aromi stravaganti; la mostarda in Puglia e a Barletta ha il gusto autentico dell'uva appena raccolta. Una confettura semplice, preparata con uva bianca, zucchero e tanta pazienza. Nel Nord Italia, la mostarda assume il gusto "british" della salsa dolciastra, al retrogusto di senape; la mostarda meridionale invece ha come ingrediente principe l'uva, in particolare-per rimanere in tema regale- l'uva regina. Un'alchimia buonissima quella che trasforma il giallo oro del frutto nel nero rossiccio della marmellata. Qui vi presentiamo la squisita e leggera ricetta della mostarda pugliese, fatta con le uve delle nostre campagne.
Questa è una marmellata speciale: dalla consistenza corposa (e non gelatinosa come quella settentrionale), è ideale per accompagnare i formaggi, per la farcitura di crostate o come ripieno dei calzoncelli. E' un modo utile per non buttare via tutta l'uva deperita; un modo per non offendere il lavoro dei nostri nonni contadini. La mostarda, per il suo alto livello energetico, è consigliata a colazione, spalmata sulle fette biscottate; è la marmellata che riempie la nostra dispensa e svuota le nostre pattumiere, d'estate piene di frutta "andata a male". Basta un po' di pazienza nel denocciolare gli acini e nel grondare di sudore di fronte a un gas acceso per tante ore; ma la soddisfazione al palato è assicurata.
- 4 kg di uva (intesa come frutto netto)
- 1 kg zucchero grezzo di canna
- ½ kg zucchero bianco semolato
Questa è una marmellata speciale: dalla consistenza corposa (e non gelatinosa come quella settentrionale), è ideale per accompagnare i formaggi, per la farcitura di crostate o come ripieno dei calzoncelli. E' un modo utile per non buttare via tutta l'uva deperita; un modo per non offendere il lavoro dei nostri nonni contadini. La mostarda, per il suo alto livello energetico, è consigliata a colazione, spalmata sulle fette biscottate; è la marmellata che riempie la nostra dispensa e svuota le nostre pattumiere, d'estate piene di frutta "andata a male". Basta un po' di pazienza nel denocciolare gli acini e nel grondare di sudore di fronte a un gas acceso per tante ore; ma la soddisfazione al palato è assicurata.