La colva
L’allegria del dolce dei morti come si usa a Barletta
- 500 gr di grano da cuocere
- 150 gr di gherigli di noci
- 150 gr di mandorle
- 150 gr di nocciole
- 150 gr di fichi secchi
- 200 gr di cioccolato fondente almeno al 75%
- 2 "granate" di melograno
- Uva sultanina
- Vincotto
La chicca immancabile di questo dolce è il vincotto, di cui vi forniamo la ricetta e la storia sottostanti:
Il vincotto era prodotto sin dai tempi degli antichi Romani; essi usavano bollire il mosto d'uva per conservarlo in modo da poterlo meglio trasportare. I Romani usavano il vincotto come ingrediente per arricchire carni ed altri piatti e nelle torte come edulcorante; prima che venisse introdotto l'uso dello zucchero di canna veniva anche mischiato al miele. Usavano il vincotto anche diluito con acqua come una dolce bibita energetica, o come un "vino" romano fortemente inebriante. A seconda del modo di produzione ed il grado di riduzione lo chiamavano "defrutum possum" o "caroleum". Nel corso dei secoli, il vincotto si è sviluppato in differenti versioni di maggiore qualità e raffinatezza culinaria. E' essenzialmente il mosto di uve rosse portato a bollore; la preparazione richiede molte ore finché il mosto non si riduce del tutto e diventa denso. La sua consistenza è pregiata e fondamentale per addensare impasti disomogenei come quello della colva.