Sapori & Saperi
I mostaccioli
Sapore intenso delle spezie
domenica 8 dicembre 2013
Ci sono due motivi per cui, qui a Barletta, chiamiamo i mostaccioli col nome di "pstazzul". L'etimo deriva dalla carruba, in dialetto chiamata "pstezz"e alla cui forma i mostaccioli somigliano; l'altra origine è riferita alla miscela di spezie, utilizzata nella preparazione, che prende il nome di pisto. Ad ogni modo, sono dolci dalla particolare forma romboidale, dall'intenso sapore e dalla morbida consistenza. Sono prodotti da forno, venduti in vaschetta, nei panifici e nei supermercati; ma, si sa, la vera pasticceria è quella casereccia e noi oggi vogliamo proporvi la ricetta tradizionale e leggera delle nostre nonne. Quelli che troviamo in negozio, solitamente sono ricoperti di cioccolato fondente.
I veri mostaccioli della tradizione prevedono, invece, il "must" della pasticceria barlettana: il vincotto.
La loro morbidezza iniziale, col passare del tempo, andrà un po' persa. I nostri nonni, infatti, erano soliti inzupparli nel vino "tosto" di loro produzione. Il carattere di questi dolci particolari conferisce al Natale una nota di originalità e leggerezza. Fateli durare fino all' Epifania; nel vino sono buonissimi!
I veri mostaccioli della tradizione prevedono, invece, il "must" della pasticceria barlettana: il vincotto.
- 1 Kg di farina
- 600 gr di mandorle con la buccia
- 300 gr di zucchero
- 400 gr di vincotto
- 1 busta di ammonica
- 1 busta di vanillina
- Pisto (insieme di cannella, chiodi di garofano e noce moscata)
- buccia di limone grattugiata
- succo e buccia d'arancia
La loro morbidezza iniziale, col passare del tempo, andrà un po' persa. I nostri nonni, infatti, erano soliti inzupparli nel vino "tosto" di loro produzione. Il carattere di questi dolci particolari conferisce al Natale una nota di originalità e leggerezza. Fateli durare fino all' Epifania; nel vino sono buonissimi!