Pop Corn
La grande magia de “Il Piccolo Principe”
Lascia il sapore dell’eternità un racconto infinito
sabato 23 gennaio 2016
0.15
Sembra una storia per piccoli ma non lo è. Sembra una storia d'amore, ma parla di tanto, tanto altro. La storia del "Piccolo Principe" è un viaggio lungo tutta la vita, vista con gli occhi incantati di un grande sognatore come Antoine De Saint-Exupéry. Dal racconto che ormai affascina tutto il mondo da quasi un secolo, non poteva che nascere un film cartonato, adatto a tutti.
Mark Osborne, celebre per la regia di Kung Fu Panda, trasferisce sul grande schermo l'incanto del viaggio di un bambino quasi uomo, racchiudendo tutta la vicenda in una cornice calzante e straordinaria. Osborne parte narrando la storia di una bambina costretta ad immergersi in responsabilità eccessive per la sua tenera età, solo per soddisfare una madre troppo pretenziosa. L'incontro della piccola con l'autore de "Il Piccolo Principe", il celebre aviatore, stravolgerà la sua vita, ridandole vivacità e giusta spensieratezza. La bambina affascinata dal racconto ne sarà assorbita, riscoprendo la sua infanzia in una storia d'amore senza fine. La regia supera abilmente la difficoltà di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, quando il film/cartone raccoglie tutti in un mondo fantastico ma non troppo, tra giochi di luce e paesaggi incantati, immagini allegre e voli mozzafiato. Geniale il contrasto tra lo stile da cartone animato in cui si svolge la vicenda cornice e la storia del Principe vera e propria che invece viaggia in parallelo in stop motion, ricordando un timbro cinematografico antico ed ammaliante.
L'emozione sale piano e mai ridiscende, per tutta la durata di un viaggio cinematografico trasognante e pregno di significato. Immancabili per tutta la durata del cartone le citazioni più note tratte dall'opera, ormai anime che vivono di vita propria scisse anche dal racconto del genio che le coniò, forse unica sfumatura negativa in un racconto filmico che stupisce il prevedibile.
Lascia il sapore dell'eternità un racconto infinito, i legami, le innumerevoli metafore tra la vita e i personaggi della storia, gli affetti e le speranze, la lotta e i sentimenti inespressi riporteranno forse ogni Principe dalla sua rosa, ogni aviatore nel suo cielo, ogni invisibile agli occhi di chi saprà guardare.
Mark Osborne, celebre per la regia di Kung Fu Panda, trasferisce sul grande schermo l'incanto del viaggio di un bambino quasi uomo, racchiudendo tutta la vicenda in una cornice calzante e straordinaria. Osborne parte narrando la storia di una bambina costretta ad immergersi in responsabilità eccessive per la sua tenera età, solo per soddisfare una madre troppo pretenziosa. L'incontro della piccola con l'autore de "Il Piccolo Principe", il celebre aviatore, stravolgerà la sua vita, ridandole vivacità e giusta spensieratezza. La bambina affascinata dal racconto ne sarà assorbita, riscoprendo la sua infanzia in una storia d'amore senza fine. La regia supera abilmente la difficoltà di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, quando il film/cartone raccoglie tutti in un mondo fantastico ma non troppo, tra giochi di luce e paesaggi incantati, immagini allegre e voli mozzafiato. Geniale il contrasto tra lo stile da cartone animato in cui si svolge la vicenda cornice e la storia del Principe vera e propria che invece viaggia in parallelo in stop motion, ricordando un timbro cinematografico antico ed ammaliante.
L'emozione sale piano e mai ridiscende, per tutta la durata di un viaggio cinematografico trasognante e pregno di significato. Immancabili per tutta la durata del cartone le citazioni più note tratte dall'opera, ormai anime che vivono di vita propria scisse anche dal racconto del genio che le coniò, forse unica sfumatura negativa in un racconto filmico che stupisce il prevedibile.
Lascia il sapore dell'eternità un racconto infinito, i legami, le innumerevoli metafore tra la vita e i personaggi della storia, gli affetti e le speranze, la lotta e i sentimenti inespressi riporteranno forse ogni Principe dalla sua rosa, ogni aviatore nel suo cielo, ogni invisibile agli occhi di chi saprà guardare.