La Finestra sul comò
"Viva la Vida" di Pino Cacucci: Una doppia finestra sulla vita di Frida Kahlo
Amo la sua voglia di vivere nonostante tutto, la sua passione politica fatta di ideali e non di egoismi
lunedì 30 marzo 2020
Doppia finestra sulla vita di Frida Kahlo: una dà all'interno, l'altra all'esterno. Racconto di un'eroina contemporanea, con l'anima da artista e il corpo da guerriera. La protagonista assoluta è Frida Kahlo. Pittrice messicana di inizio Novecento. Rivoluzionaria, idealista, coraggiosa, sensibile, libera nelle sue catene, intensa, bellissima, diversa, viva, faccia a faccia con la morte (la "pelona"), appassionata, delusa, ostinata, "gran ocultadora", sincera nella sua arte. Suo padre diceva di lei che portava dentro un demone.
Da segnare: "La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice… Ma solo la vita riesce ad essere oscena, indegna, umiliante". Questo fa riflettere sulla delicata e dibattuta questione sulla possibilità in alcune circostanze di scegliere una "morte dignitosa". Io ancora non so da che parte stare.
Genere: biografia e etero-autobiografia. Operazione difficile ma, a mio parere, riuscita!
Suspense: suspense del tempo esteriore a favore di un tempo interiore. Intenso in ogni pagina.
Consigliato: "vivamente"
Per chi: per cuori sensibili e guerrieri. Amo Frida Kalo, la sua arte, "spietata, sensibile e sensuale", la sua libertà assoluta in un corpo in catene, la sua "mexicanidad", la sua voglia di vivere nonostante tutto, la sua passione politica fatta di ideali e non di egoismi, il suo amore incondizionato per Diego Rivera. Amo questo e molto altro di Frida Kalo e amo "Viva la Vida" di Pino Cacucci perché restituisce un ritratto autentico e coinvolgente di questa meravigliosa artista.
"Frida dal corpo torturato, con la morfina a lenire il dolore fisico e la fiaschetta del Brandy sempre a portata di mano, con le energie ormai ridotte a pura forza di volontà (…), Frida continuava a dipingere e ad ammaliare coloro ai quali si concedeva: cosa c'era in lei, in grado di infondere nel cuore degli uomini amati - anche solo fuggevolmente - un'insopportabile sensazione di vuoto quando decideva di lasciarli?" (Viva la Vida — Pino Cacucci)
Da segnare: "La morte può essere crudele, ingiusta, traditrice… Ma solo la vita riesce ad essere oscena, indegna, umiliante". Questo fa riflettere sulla delicata e dibattuta questione sulla possibilità in alcune circostanze di scegliere una "morte dignitosa". Io ancora non so da che parte stare.
Genere: biografia e etero-autobiografia. Operazione difficile ma, a mio parere, riuscita!
Suspense: suspense del tempo esteriore a favore di un tempo interiore. Intenso in ogni pagina.
Consigliato: "vivamente"
Per chi: per cuori sensibili e guerrieri. Amo Frida Kalo, la sua arte, "spietata, sensibile e sensuale", la sua libertà assoluta in un corpo in catene, la sua "mexicanidad", la sua voglia di vivere nonostante tutto, la sua passione politica fatta di ideali e non di egoismi, il suo amore incondizionato per Diego Rivera. Amo questo e molto altro di Frida Kalo e amo "Viva la Vida" di Pino Cacucci perché restituisce un ritratto autentico e coinvolgente di questa meravigliosa artista.
"Frida dal corpo torturato, con la morfina a lenire il dolore fisico e la fiaschetta del Brandy sempre a portata di mano, con le energie ormai ridotte a pura forza di volontà (…), Frida continuava a dipingere e ad ammaliare coloro ai quali si concedeva: cosa c'era in lei, in grado di infondere nel cuore degli uomini amati - anche solo fuggevolmente - un'insopportabile sensazione di vuoto quando decideva di lasciarli?" (Viva la Vida — Pino Cacucci)