Il Trovatore
Partitura 38
Cantare la voce con Pino Cava e il coro “Mauro Giuliani”
domenica 3 maggio 2015
1.01
Cantare la voce col maestro Pino Cava la corale polifonica "Mauro Giuliani". Il coro è presente sulla scena musicale da quasi 36 anni, sempre diretto dal suo ideatore, il maestro Pino Cava, che incontro presso il liceo classico - musicale paritario "A. Casardi", dove lui stesso insegna discipline musicali.
Quando è nata l'idea della corale polifonica "Mauro Giuliani"?
«Il coro nacque nel settembre del 1979, su iniziativa della associazione "Amici della Musica",di cui ero consigliere artistico. Prima di quella data, mancava un coro polifonico a Barletta, infatti il concerto del venerdì santo, durante il quale veniva eseguito il "Cristus" - composto dal maestro barlettano Giuseppe Curci - era eseguito da un coro proveniente da Molfetta».
Perché il coro è stato intitolato a Mauro Giuliani?
«Mauro Giuliani è stato un grande musicista, chitarrista e compositore, nato a Bisceglie, vissuto a Barletta. Mauro Giuliani è stato uno dei massimi esponenti della musica del XIX secolo: ha composto circa 300 opere, fu amico di Beethoven e Paganini. Nella cattedrale di Barletta è conservato il certificato di matrimonio. Tra l'altro, ebbe tra i suoi allievi l'imperatrice Maria Luisa D'Austria (seconda moglie di Napoleone Bonaparte – ndr )».
Mauro Giuliani è conosciuto a Barletta?
«Purtroppo a Barletta è poco conosciuto, all'estero è una celebrità. Un aneddoto valga su tutti: mentre ero all'estero, per approfondire lo studio della chitarra classica, non appena dicevo ai miei colleghi che provenivo da Barletta, loro mi nominavano Mauro Giuliani, di cui sapevano tutto».
Qual' è il repertorio del coro "Mauro Giuliani"?
«Il repertorio spazia dalla musica gregoriana fino alla musica temporanea, passando per il jazz». Perché nel coro c'è una prevalenza femminile?
«Forse perché gli uomini preferiscono passeggiare per il corso e stare nei bar, nel meridione c'è questa tendenza. Invece, le donne sono maggiormente coese e aggreganti. Al momento, il coro è formato da 30 elementi, in passato siamo arrivati fino a 80 elementi».
Il canto ha effetti benefici?
«E' scientificamente dimostrato che cantare in un coro ha effetti benefici, porta sollievo alla psiche. Inoltre, il coro è una sorte di "collante sociale": le differenze sociali ed estetiche crollano nel momento in cui i coristi cantano assieme».
Ci sono problematiche nella gestione del coro?
«Le problematiche sono causate dalla difficoltà di riscontri da parte delle istituzioni e del territorio. Non è facile gestire una struttura del genere, che non prevede quote associative e a titolo completamente gratuito. C'è stato un periodo - fino al 1992 - in cui il coro era impegnato in sei concerti annuali con l'Orchestra della Provincia. Il nostro coro si univa con altri quattro cori, per un totale di 150 elementi».
Cosa bisogna fare per entrare nella corale?
«Bisogna essere intonati e venirci a trovare presso la chiesa di S.Pasquale, dove proviamo il lunedì e il giovedì sera. Ritengo che un musicista debba completare il proprio percorso con l'attività vocale, che è complementare allo studio di uno strumento musicale. Per questo motivo, nel coro ci sono alcuni miei alunni del liceo musicale di Barletta».
Progetti futuri?
«Spero di presentare una mia composizione: "Messa Prima", composta da 9 brani e cantata a quattro voci, supportata da un'orchestra d'archi. Sono alla ricerca di finanziamenti per pagare l'orchestra d'archi. Inoltre, ho composto un inno, intitolato "Ofanto", in onore della provincia ofantina, con coro a quattro voci e orchestra. Sarebbe bello poterlo eseguire nelle piazze».
Quando è nata l'idea della corale polifonica "Mauro Giuliani"?
«Il coro nacque nel settembre del 1979, su iniziativa della associazione "Amici della Musica",di cui ero consigliere artistico. Prima di quella data, mancava un coro polifonico a Barletta, infatti il concerto del venerdì santo, durante il quale veniva eseguito il "Cristus" - composto dal maestro barlettano Giuseppe Curci - era eseguito da un coro proveniente da Molfetta».
Perché il coro è stato intitolato a Mauro Giuliani?
«Mauro Giuliani è stato un grande musicista, chitarrista e compositore, nato a Bisceglie, vissuto a Barletta. Mauro Giuliani è stato uno dei massimi esponenti della musica del XIX secolo: ha composto circa 300 opere, fu amico di Beethoven e Paganini. Nella cattedrale di Barletta è conservato il certificato di matrimonio. Tra l'altro, ebbe tra i suoi allievi l'imperatrice Maria Luisa D'Austria (seconda moglie di Napoleone Bonaparte – ndr )».
Mauro Giuliani è conosciuto a Barletta?
«Purtroppo a Barletta è poco conosciuto, all'estero è una celebrità. Un aneddoto valga su tutti: mentre ero all'estero, per approfondire lo studio della chitarra classica, non appena dicevo ai miei colleghi che provenivo da Barletta, loro mi nominavano Mauro Giuliani, di cui sapevano tutto».
Qual' è il repertorio del coro "Mauro Giuliani"?
«Il repertorio spazia dalla musica gregoriana fino alla musica temporanea, passando per il jazz». Perché nel coro c'è una prevalenza femminile?
«Forse perché gli uomini preferiscono passeggiare per il corso e stare nei bar, nel meridione c'è questa tendenza. Invece, le donne sono maggiormente coese e aggreganti. Al momento, il coro è formato da 30 elementi, in passato siamo arrivati fino a 80 elementi».
Il canto ha effetti benefici?
«E' scientificamente dimostrato che cantare in un coro ha effetti benefici, porta sollievo alla psiche. Inoltre, il coro è una sorte di "collante sociale": le differenze sociali ed estetiche crollano nel momento in cui i coristi cantano assieme».
Ci sono problematiche nella gestione del coro?
«Le problematiche sono causate dalla difficoltà di riscontri da parte delle istituzioni e del territorio. Non è facile gestire una struttura del genere, che non prevede quote associative e a titolo completamente gratuito. C'è stato un periodo - fino al 1992 - in cui il coro era impegnato in sei concerti annuali con l'Orchestra della Provincia. Il nostro coro si univa con altri quattro cori, per un totale di 150 elementi».
Cosa bisogna fare per entrare nella corale?
«Bisogna essere intonati e venirci a trovare presso la chiesa di S.Pasquale, dove proviamo il lunedì e il giovedì sera. Ritengo che un musicista debba completare il proprio percorso con l'attività vocale, che è complementare allo studio di uno strumento musicale. Per questo motivo, nel coro ci sono alcuni miei alunni del liceo musicale di Barletta».
Progetti futuri?
«Spero di presentare una mia composizione: "Messa Prima", composta da 9 brani e cantata a quattro voci, supportata da un'orchestra d'archi. Sono alla ricerca di finanziamenti per pagare l'orchestra d'archi. Inoltre, ho composto un inno, intitolato "Ofanto", in onore della provincia ofantina, con coro a quattro voci e orchestra. Sarebbe bello poterlo eseguire nelle piazze».