
Cara Barletta ti scrivo
Nuove nomine per le chiese di Barletta: «Vescovo, ascolti il grido di smarrimento di molti parrocchiani»
La lettera di un fedele
lunedì 7 luglio 2025
13.04
«Il 3 Luglio è una data che difficilmente verrà dimenticata dai parrocchiani di quasi tutte le diocesi di Trani-barletta-bisceglie.
L'Arcivescovo con le nuove nomine per alcuni incarichi pastorali ha scontentato un pò tutti e come logica conseguenza nei giorni seguenti c'è stata un'insurrezione popolare da parte dei fedeli attraverso lettere e suppliche sui social per mezzo lettera indirizzate a sua Eccellenza.
I primi a supplicare Monsignor Leonardo D'Ascenzo a rivedere alcuni spostamenti è stata la comunità della Chiesa Cuore Immacolato di Maria, che sono passati in un batter di ciglia dai festeggiamenti per la festa parrocchiale alle lacrime per aver ricevuto la notizia dello spostamento dopo 16 anni di Don Leo Sgarra (una vera e propria manna dal cielo per tutti), e del vice parroco Don Michele Cusanno, che tanto bene si era integrato in così poco tempo.
Poi è stata la volta dei fedeli della Chiesa dello Spirito Santo, poi del Buon Pastore e via via tanti altri messaggi per via social da parte di molta gente comune legata in qualche modo ad alcuni sacerdoti che sono stati dei punti di riferimento in tutti questi anni.
Chi vi scrive oggi è uno dei tanti parrocchiani legati alla Parrocchia San Giovanni Apostolo dove è avvenuto lo spostamento più eclatante dei 37, ossia il Sac. Ruggiero Mastrodomenico (Don Rino), dopo quasi 30 anni, è stato spostato.
Potete solo immaginare lo sconforto da parte della comunità, soprattutto perchè questa notizia è stata appresa in primis tramite Facebook e non dal diretto interessato, che non ha avuto nemmeno il tempo materiale per preparare i fedeli ad uno scossone così rumoroso. Il Don che negli anni ha contribuito a far crescere il numero di fedeli in maniera esponenziale. Da quelle poche decine di persone presenti in quel sottano di Parco degli Ulivi ai circa 5000 attuali.
Come scritto da Sua Eccellenza, il tutto bisogna vederlo nell'ottica di una comunità viva che fa della sinodalità il cammino che Dio si attende anche dalla nostra Chiesa diocesana come mistero di comunione, partecipazione e missione.
Parole sacrosante, ok, ma così fa veramente male e destabilizza tanto, così come ha già dato una grande spallata la non presenza di un vice parroco e così come sarà difficile digerire da parte di tutti i bambini che riempiono i banchi la domenica mattina durante la messa delle ore 11, l'allontanamento di "quel" Don Ruggiero Fiore che rendeva e spiegava la Parola di Dio, i gesti e gli insegnamenti di Gesù con una leggerezza e un coinvolgimento unico, attraverso l'utilizzo dei Cartoni Animati tanto amati dai più piccoli. Non sarà per nulla semplice e adesso tocca a noi catechisti, a noi genitori prendere in mano la situazione e preparare il terreno fertile al nuovo che verrà.
Sua Eccellenza, Lei il suo compito l'ha fatto e svolto impeccabilmente, però sa alcune dinamiche in alcuni contesti particolari, vanno rivisti.
Se può, anzi lo deve, ascolti il grido di smarrimento di molti parrocchiani nelle varie zone di Barletta e se non può rivedere alcune nomine, gli faccia visita e tocchi con mano il loro " grido di dolore".
La aspettiamo».
Michele
L'Arcivescovo con le nuove nomine per alcuni incarichi pastorali ha scontentato un pò tutti e come logica conseguenza nei giorni seguenti c'è stata un'insurrezione popolare da parte dei fedeli attraverso lettere e suppliche sui social per mezzo lettera indirizzate a sua Eccellenza.
I primi a supplicare Monsignor Leonardo D'Ascenzo a rivedere alcuni spostamenti è stata la comunità della Chiesa Cuore Immacolato di Maria, che sono passati in un batter di ciglia dai festeggiamenti per la festa parrocchiale alle lacrime per aver ricevuto la notizia dello spostamento dopo 16 anni di Don Leo Sgarra (una vera e propria manna dal cielo per tutti), e del vice parroco Don Michele Cusanno, che tanto bene si era integrato in così poco tempo.
Poi è stata la volta dei fedeli della Chiesa dello Spirito Santo, poi del Buon Pastore e via via tanti altri messaggi per via social da parte di molta gente comune legata in qualche modo ad alcuni sacerdoti che sono stati dei punti di riferimento in tutti questi anni.
Chi vi scrive oggi è uno dei tanti parrocchiani legati alla Parrocchia San Giovanni Apostolo dove è avvenuto lo spostamento più eclatante dei 37, ossia il Sac. Ruggiero Mastrodomenico (Don Rino), dopo quasi 30 anni, è stato spostato.
Potete solo immaginare lo sconforto da parte della comunità, soprattutto perchè questa notizia è stata appresa in primis tramite Facebook e non dal diretto interessato, che non ha avuto nemmeno il tempo materiale per preparare i fedeli ad uno scossone così rumoroso. Il Don che negli anni ha contribuito a far crescere il numero di fedeli in maniera esponenziale. Da quelle poche decine di persone presenti in quel sottano di Parco degli Ulivi ai circa 5000 attuali.
Come scritto da Sua Eccellenza, il tutto bisogna vederlo nell'ottica di una comunità viva che fa della sinodalità il cammino che Dio si attende anche dalla nostra Chiesa diocesana come mistero di comunione, partecipazione e missione.
Parole sacrosante, ok, ma così fa veramente male e destabilizza tanto, così come ha già dato una grande spallata la non presenza di un vice parroco e così come sarà difficile digerire da parte di tutti i bambini che riempiono i banchi la domenica mattina durante la messa delle ore 11, l'allontanamento di "quel" Don Ruggiero Fiore che rendeva e spiegava la Parola di Dio, i gesti e gli insegnamenti di Gesù con una leggerezza e un coinvolgimento unico, attraverso l'utilizzo dei Cartoni Animati tanto amati dai più piccoli. Non sarà per nulla semplice e adesso tocca a noi catechisti, a noi genitori prendere in mano la situazione e preparare il terreno fertile al nuovo che verrà.
Sua Eccellenza, Lei il suo compito l'ha fatto e svolto impeccabilmente, però sa alcune dinamiche in alcuni contesti particolari, vanno rivisti.
Se può, anzi lo deve, ascolti il grido di smarrimento di molti parrocchiani nelle varie zone di Barletta e se non può rivedere alcune nomine, gli faccia visita e tocchi con mano il loro " grido di dolore".
La aspettiamo».
Michele

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