Cara Barletta ti scrivo
Barletta contro Trani, nuova "disfida" per la cultura
Il giornalista Nino Vinella scrive una pubblica lettera al Sindaco Mino Cannito
venerdì 10 gennaio 2020
12.16
«Caro Sindaco, la nuova "Disfida" fra Barletta e Trani per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2021 deve andare oltre gli strilli mediatici, gli annunci, i veleni e la rissosità degna (o indegna) dell'anno appena iniziato sotto il segno della prossime elezioni regionali.
Essa merita quel necessario e responsabile approfondimento tecnico, che trova la sua ragion d'essere nell'articolo 5 del bando a firma del ministro Franceschini, dove si stabiliscono i dieci criteri per il conferimento del titolo. E che invito tutti i Concittadini a leggere attentamente: a) coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio nonché il grado di coordinamento e la sinergia degli interventi proposti; b) efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell'inclusione sociale, con particolare riferimento alle giovani generazioni; c) previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio; d) efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l'attuazione del progetto contenuto nel dossier di candidatura e per il monitoraggio dei risultati; e) innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell'accessibilità; f) capacità del progetto di incrementare il settore turistico, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze; g) realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività; h) coerenza del cronoprogramma; i) effetto di "completamento", inteso quale capacità di favorire la piena realizzazione di progetti già avviati ma non ancora conclusi; l) coerenza degli obiettivi del progetto con quelli stabiliti dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU.
Caro Sindaco, tutti questi dieci criteri, nessuno escluso, dovranno essere tenuti presente da chi dovrà redigere il cosiddetto "dossier di candidatura" da presentare entro il prossimo 2 marzo, ovvero fra poco più di una quarantina di giorni sul calendario, molti di meno se consideriamo i lavorativi. Scommessa, e dunque un'altra nuova… disfida: quella sulla Cultura del capitale vero, quello che conta davvero, il capitale umano e sociale.
Domandiamoci però: e chi dovrà redigere il dossier al Comune di Barletta, fra assessorato alla Cultura e settore dei servizi e beni culturali? E chi avrà magari il buonsenso di coinvolgere il Consiglio comunale tramite le specifiche Commissioni Consiliari (Cultura e Attività produttive) o perfino le apposite Consulte rimaste finora sulla carta?
Caro Sindaco, occorre coinvolgere invece tutta intera la Cittadinanza per pareggiare i conti con la Tua veemenza delle dichiarazioni rilasciate ai media, dichiarazioni che riportano all'impressione del cosiddetto "uomo solo al comando", immagine vincente consacrata dall'esito della campagna elettorale ma sbiaditasi via via ed annacquata dalle più recenti vicende assessorili. Coraggio e audacia ci vogliono, ancora di più.
Forse è arrivato il momento di volere più bene a Barletta che a certi barlettani…»
Nino Vinella, giornalista
Essa merita quel necessario e responsabile approfondimento tecnico, che trova la sua ragion d'essere nell'articolo 5 del bando a firma del ministro Franceschini, dove si stabiliscono i dieci criteri per il conferimento del titolo. E che invito tutti i Concittadini a leggere attentamente: a) coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio nonché il grado di coordinamento e la sinergia degli interventi proposti; b) efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell'inclusione sociale, con particolare riferimento alle giovani generazioni; c) previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio; d) efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l'attuazione del progetto contenuto nel dossier di candidatura e per il monitoraggio dei risultati; e) innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell'accessibilità; f) capacità del progetto di incrementare il settore turistico, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze; g) realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività; h) coerenza del cronoprogramma; i) effetto di "completamento", inteso quale capacità di favorire la piena realizzazione di progetti già avviati ma non ancora conclusi; l) coerenza degli obiettivi del progetto con quelli stabiliti dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell'ONU.
Caro Sindaco, tutti questi dieci criteri, nessuno escluso, dovranno essere tenuti presente da chi dovrà redigere il cosiddetto "dossier di candidatura" da presentare entro il prossimo 2 marzo, ovvero fra poco più di una quarantina di giorni sul calendario, molti di meno se consideriamo i lavorativi. Scommessa, e dunque un'altra nuova… disfida: quella sulla Cultura del capitale vero, quello che conta davvero, il capitale umano e sociale.
Domandiamoci però: e chi dovrà redigere il dossier al Comune di Barletta, fra assessorato alla Cultura e settore dei servizi e beni culturali? E chi avrà magari il buonsenso di coinvolgere il Consiglio comunale tramite le specifiche Commissioni Consiliari (Cultura e Attività produttive) o perfino le apposite Consulte rimaste finora sulla carta?
Caro Sindaco, occorre coinvolgere invece tutta intera la Cittadinanza per pareggiare i conti con la Tua veemenza delle dichiarazioni rilasciate ai media, dichiarazioni che riportano all'impressione del cosiddetto "uomo solo al comando", immagine vincente consacrata dall'esito della campagna elettorale ma sbiaditasi via via ed annacquata dalle più recenti vicende assessorili. Coraggio e audacia ci vogliono, ancora di più.
Forse è arrivato il momento di volere più bene a Barletta che a certi barlettani…»
Nino Vinella, giornalista