La città
Villa Bonelli: si fa quel che si puote e più non dimandare
Già da questa mattina interventi post-sopralluogo; Villa Bonelli possibile bene FAI
Barletta - martedì 27 gennaio 2015
E' senza dubbio la villa più bella di Barletta, quella che conserva ancora un microclima salubre e un fascino romantico d'altri tempi. Compito dell'amministrazione, del cittadino, di Bar.S.A. e della sovrintendenza di riportare la struttura al perduto splendore. Ieri mattina si è tenuto il sopralluogo di organi tecnici e politici per stabilire il da farsi: il "Virgilio" Angelo Maldari ha illustrato tutte le problematiche di questo fitto e affascinante inferno dantesco e i pareri dei responsabili degli uffici tecnici come l'Ing. Dibari e il Geometra Bufo sono stati concordi sulle priorità.
Gli interventi urgenti comportano, in primo luogo, il ripristino dell'impianto di illuminazione: i fari incassati a terra non funzionano e la luce emanata dai lampioni "futuristi" è troppo fioca. La villa, infatti, non è sufficientemente illuminata e la zona retrostante (ex stalle) è completamente al buio. Inoltre, già da questa mattina si dovrà procedere con il taglio delle piante rampicanti che riempiono il muro adiacente a quello crollato nel maggio 2013, in seguito al violento fulmine. Un altro prossimo intervento interesserà la voliera nella quale è conservata la rosa dei venti: verrà chiusa con una retina, in modo da preservarla dai rifiuti e da adibirla, per esempio, a piccole rappresentazioni natalizie. Per quanto riguarda il tetto ribassato e la pensilina pericolante-assicura il Geom. Bufo: «Andremo ad intervenire già domattina, operando però al di sopra, perché la zona non è agibile e va messa in sicurezza». La parte del tetto crollata nel 2013, invece, è soggetta a gara d'appalto e c'è già una determina a contrarre da parte dell'amministrazione.
«Nella fattispecie, le deleghe dell'assessorato all'ambiente-spiega Irene Pisicchio-pur essendo minime (derattizzazione e pulizia dei rifiuti) sono operative ormai da tempo». Diverse invece quelle dell'assessore alla manutenzione pubblica e al patrimonio immobiliare Francesco Dipalo, il quale si mostra realistico: «Distinguiamo la manutenzione dalla riqualificazione. Procediamo step by step e interveniamo laddove possiamo, perché per vedere questa struttura ex novo ci vogliono 4 milioni di euro e non è nelle corde dell'amministrazione promettere quel che non può mantenere». Rientrano nella manutenzione ordinaria anche la pulizia e il funzionamento delle fontane e gli affreschi su tufo interni, per i quali però c'è il vincolo della sovrintendenza.
A illustrare gli intoppi per l'eventuale apertura del secondo ingresso della Villa è l'Ing. Dibari: «lo spazio di passaggio è inferiore ai due metri d'altezza e il gradino è troppo alto; va ribassato. Inoltre, ci sono problemi statici perché il muro mostra crepe gravi». A questo si aggiunge il fattore della sorveglianza, dato per assunto che quella retrostante è una zona malfamata e mal frequentata da ragazzini e vandali. All'assessorato alla cultura compete, invece, il restauro dei busti, degli affreschi e dell'altare interni. L'assessore Giusy Caroppo dichiara che c'è già un team di restauratori barlettani disponibili per il recupero artistico, ma anche qui il vincolo della sovrintendenza si fa sentire.
Insomma, "Vuolsì così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare" sembra il mantra di questo sopralluogo, che si conclude-però-con una speranza. Villa Bonelli potrà essere candidata a bene del FAI ma, affinché questo accada, ci sarà bisogno di una rete di movimenti associazionisti per raccogliere le firme e presentarle in tempo. Villa Bonelli chiama, il Comune e la comunità dovranno rispondere, quanto meno con una targa d'ingresso che dica al passante, al turista, al mondo: "Villa Bonelli è ancora qui".
Gli interventi urgenti comportano, in primo luogo, il ripristino dell'impianto di illuminazione: i fari incassati a terra non funzionano e la luce emanata dai lampioni "futuristi" è troppo fioca. La villa, infatti, non è sufficientemente illuminata e la zona retrostante (ex stalle) è completamente al buio. Inoltre, già da questa mattina si dovrà procedere con il taglio delle piante rampicanti che riempiono il muro adiacente a quello crollato nel maggio 2013, in seguito al violento fulmine. Un altro prossimo intervento interesserà la voliera nella quale è conservata la rosa dei venti: verrà chiusa con una retina, in modo da preservarla dai rifiuti e da adibirla, per esempio, a piccole rappresentazioni natalizie. Per quanto riguarda il tetto ribassato e la pensilina pericolante-assicura il Geom. Bufo: «Andremo ad intervenire già domattina, operando però al di sopra, perché la zona non è agibile e va messa in sicurezza». La parte del tetto crollata nel 2013, invece, è soggetta a gara d'appalto e c'è già una determina a contrarre da parte dell'amministrazione.
«Nella fattispecie, le deleghe dell'assessorato all'ambiente-spiega Irene Pisicchio-pur essendo minime (derattizzazione e pulizia dei rifiuti) sono operative ormai da tempo». Diverse invece quelle dell'assessore alla manutenzione pubblica e al patrimonio immobiliare Francesco Dipalo, il quale si mostra realistico: «Distinguiamo la manutenzione dalla riqualificazione. Procediamo step by step e interveniamo laddove possiamo, perché per vedere questa struttura ex novo ci vogliono 4 milioni di euro e non è nelle corde dell'amministrazione promettere quel che non può mantenere». Rientrano nella manutenzione ordinaria anche la pulizia e il funzionamento delle fontane e gli affreschi su tufo interni, per i quali però c'è il vincolo della sovrintendenza.
A illustrare gli intoppi per l'eventuale apertura del secondo ingresso della Villa è l'Ing. Dibari: «lo spazio di passaggio è inferiore ai due metri d'altezza e il gradino è troppo alto; va ribassato. Inoltre, ci sono problemi statici perché il muro mostra crepe gravi». A questo si aggiunge il fattore della sorveglianza, dato per assunto che quella retrostante è una zona malfamata e mal frequentata da ragazzini e vandali. All'assessorato alla cultura compete, invece, il restauro dei busti, degli affreschi e dell'altare interni. L'assessore Giusy Caroppo dichiara che c'è già un team di restauratori barlettani disponibili per il recupero artistico, ma anche qui il vincolo della sovrintendenza si fa sentire.
Insomma, "Vuolsì così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare" sembra il mantra di questo sopralluogo, che si conclude-però-con una speranza. Villa Bonelli potrà essere candidata a bene del FAI ma, affinché questo accada, ci sarà bisogno di una rete di movimenti associazionisti per raccogliere le firme e presentarle in tempo. Villa Bonelli chiama, il Comune e la comunità dovranno rispondere, quanto meno con una targa d'ingresso che dica al passante, al turista, al mondo: "Villa Bonelli è ancora qui".