La città
Una colonna di fumo si innalza dai forni della Buzzi Unicem
Cianci: «i dipendenti riportavano sui social l'inattività del forno. Evidentemente così non è»
Barletta - venerdì 3 novembre 2017
Comunicato Stampa
«Ognissanti 2017, avrebbe dovuto essere una di quelle giornate di festa, da dedicare alla famiglia, allietata dalla bellissima e tersa giornata di sole che la Natura ci ha regalato nonostante l'autunno inoltrato. Eppure a Barletta non è stato così, come non lo è da tempo, oramai - scrive in una nota l'avvocato Michele Cianci».
«L'aria, come più volte segnalato dallo scrivente Comitato, è sempre più irrespirabile e satura di gas che spesso, lecitamente, viene attribuito al traffico auto veicolare. Ma il primo novembre 2017, la pressione del traffico è stata minima eppure l'aria è stata pesante, consumata, con odore vagamente riconducibile a plastica bruciata. Si, vagamente, perché fra aziende insalubri, roghi di immondizia nei campi, traffico auto veicolare, diventa sempre più difficile risalire ai responsabili delle immissioni di gas e composti vari in atmosfera. Eppure il primo novembre 2017, mentre molti cittadini erano fuori porta per respirare laddove possibile aria pulita, a Barletta c'era chi immetteva gas in atmosfera e chi, era costretto a restare in casa perché in balia di malattie invalidanti riconducibili all'inquinamento atmosferico, come la nostra concittadina Imma. Verso le 16:30 sono cominciate a pervenire all'attenzione del comitato operazione aria pulita Bat le prime immagini che dimostrano come un'imponente colonna di fumo si innalzava dai forni della Buzzi Unicem Barletta e si dirigeva verso Andria, città dalla quale pervenivano sulla nostra pagina fb operazione aria pulita BAT, ulteriori segnalazioni di odori nauseabondi.
Quindi, sorgono inevitabilmente numerose domande cui Oap e la cittadinanza chiede di poter ricevere in tempi rapidi legittime risposte alle direzioni aziendali, enti di controllo (Asl e Arpa), comune di Barletta, regione Puglia, provincia di Barletta Andria Trani. Nei giorni scorsi dipendenti della Buzzi attivi sui social e relativi familiari riportavano notizie circa l'inattività del forno. Visti dati disponibili sul sistema di controllo SME evidentemente così non è. Pertanto, si chiede alla Buzzi di illustrare pubblicamente, in presenza degli Enti citati e non certo in visite guidate proposte dai dirigenti aziendali, quale sia la corretta lettura dei dati del sistema, dal momento che le misure giornaliere dei composti attenzionati sembrerebbero sforare più volte i limiti posti in calce al foglio elettronico dei dati mensili. Le foto di ieri confermano il tanto decantato "effetto ombrello" che si cita per tranquillizzare tutti coloro che sono costretti a vivere ai piedi dei camini industriali per rassicurarli dai tanto temuti rischi industriali. Noi siamo certi che non si tratta del gesto fatto dal mitico Alberto Sordi nel film di Fellini "I vitelloni" e quindi, a tal proposito si chiede agli enti di controllo in che misura le ricadute delle emissioni atmosferiche a lunga gittata impattino sulla salute delle persone residenti nel raggio di azione delle stesse, quale sia la loro composizione e quali gli effetti sui suoli agricoli e residenziali.
Inoltre, quale sia l'impatto sulla salute e sui suoli delle emissioni diffuse che più volte sono state rappresentate ad Oap dai cittadini residenti nelle immediate vicinanze dell'impianto Buzzi autorizzato nel luglio 2012 ad incenerire combustibile derivato dai rifiuti. Infine, si sollecita l'amministrazione comunale ad apportare le integrazioni al monitoraggio ambientale in corso come da richiesta trasmessa qualche giorno fa da OAP e segnalato agli organi di stampa in occasione della recente manifestazione tenutasi per dire BASTA all'inquinamento ambientale».
«L'aria, come più volte segnalato dallo scrivente Comitato, è sempre più irrespirabile e satura di gas che spesso, lecitamente, viene attribuito al traffico auto veicolare. Ma il primo novembre 2017, la pressione del traffico è stata minima eppure l'aria è stata pesante, consumata, con odore vagamente riconducibile a plastica bruciata. Si, vagamente, perché fra aziende insalubri, roghi di immondizia nei campi, traffico auto veicolare, diventa sempre più difficile risalire ai responsabili delle immissioni di gas e composti vari in atmosfera. Eppure il primo novembre 2017, mentre molti cittadini erano fuori porta per respirare laddove possibile aria pulita, a Barletta c'era chi immetteva gas in atmosfera e chi, era costretto a restare in casa perché in balia di malattie invalidanti riconducibili all'inquinamento atmosferico, come la nostra concittadina Imma. Verso le 16:30 sono cominciate a pervenire all'attenzione del comitato operazione aria pulita Bat le prime immagini che dimostrano come un'imponente colonna di fumo si innalzava dai forni della Buzzi Unicem Barletta e si dirigeva verso Andria, città dalla quale pervenivano sulla nostra pagina fb operazione aria pulita BAT, ulteriori segnalazioni di odori nauseabondi.
Quindi, sorgono inevitabilmente numerose domande cui Oap e la cittadinanza chiede di poter ricevere in tempi rapidi legittime risposte alle direzioni aziendali, enti di controllo (Asl e Arpa), comune di Barletta, regione Puglia, provincia di Barletta Andria Trani. Nei giorni scorsi dipendenti della Buzzi attivi sui social e relativi familiari riportavano notizie circa l'inattività del forno. Visti dati disponibili sul sistema di controllo SME evidentemente così non è. Pertanto, si chiede alla Buzzi di illustrare pubblicamente, in presenza degli Enti citati e non certo in visite guidate proposte dai dirigenti aziendali, quale sia la corretta lettura dei dati del sistema, dal momento che le misure giornaliere dei composti attenzionati sembrerebbero sforare più volte i limiti posti in calce al foglio elettronico dei dati mensili. Le foto di ieri confermano il tanto decantato "effetto ombrello" che si cita per tranquillizzare tutti coloro che sono costretti a vivere ai piedi dei camini industriali per rassicurarli dai tanto temuti rischi industriali. Noi siamo certi che non si tratta del gesto fatto dal mitico Alberto Sordi nel film di Fellini "I vitelloni" e quindi, a tal proposito si chiede agli enti di controllo in che misura le ricadute delle emissioni atmosferiche a lunga gittata impattino sulla salute delle persone residenti nel raggio di azione delle stesse, quale sia la loro composizione e quali gli effetti sui suoli agricoli e residenziali.
Inoltre, quale sia l'impatto sulla salute e sui suoli delle emissioni diffuse che più volte sono state rappresentate ad Oap dai cittadini residenti nelle immediate vicinanze dell'impianto Buzzi autorizzato nel luglio 2012 ad incenerire combustibile derivato dai rifiuti. Infine, si sollecita l'amministrazione comunale ad apportare le integrazioni al monitoraggio ambientale in corso come da richiesta trasmessa qualche giorno fa da OAP e segnalato agli organi di stampa in occasione della recente manifestazione tenutasi per dire BASTA all'inquinamento ambientale».