Istituzionale
Castello, Piazza Caduti e Comune: la Barletta storica ricorda il 4 novembre 1918
L’Unità nazionale e le Forze Armate tra vecchie rimembranze e giovane entusiasmo
Barletta - martedì 4 novembre 2014
13.54
Sono state tante le scolaresche che questa mattina hanno animato gli angoli più storici della città di Barletta. Una città-emblema della resistenza italiana, vittima dell'attacco straniero ed esempio di grandi valori civili. A 96 anni dall'armistizio di Villa Giusti, Barletta ha ricordato la sua pagina di storia, quella che la vede colpita dalla flotta austro-ungarica, che sferrò 6 colpi di cannone sulla facciata del Castello Svevo. Ed è proprio da qui che comincia la celebrazione, condotta da Luigi Dicuonzo, responsabile dell'archivio della resistenza e della memoria, il quale ha illustrato ai giovani studenti quella che è stata la complicata storia bellica di Barletta in parole molto semplici.
Dal Castello, il corteo di studenti, le autorità, la banda e il picchetto militare dell'81° reggimento fanteria di Torino hanno raggiunto Piazza del Monumento ai Caduti in Guerra, per deporre due Corone, una ai piedi del monumento e l'altra giacente sul muro, davanti al quale vennero fucilati 11 vigili urbani e due netturbini. I nomi delle vittime dell'eccidio del 12 settembre 1943 sono stati ricordati uno per uno sotto il solenne silenzio dei partecipanti. Ed ecco di nuovo la banda, che accompagna il corteo fino al Palazzo di Città, dove è stata deposta l'ultima Corona alla Lapide in memoria dei Caduti decorati con "Medaglia d'Oro al Valor Militare".
E qui si è sciolto il flusso mnemonico che ha celebrato la storia di Barletta, una città tanto orgogliosa del suo passato quanto poco del suo presente. A commemorare questa giornata, i volti istituzionali del Prefetto di Barletta-Andria-Trani Clara Minerva, il sindaco Pasquale Cascella e varie ed eventuali tra assessori e candidati politici. A sopperire al silenzio civile, la melodia militare di trombe e tamburi.
Dal Castello, il corteo di studenti, le autorità, la banda e il picchetto militare dell'81° reggimento fanteria di Torino hanno raggiunto Piazza del Monumento ai Caduti in Guerra, per deporre due Corone, una ai piedi del monumento e l'altra giacente sul muro, davanti al quale vennero fucilati 11 vigili urbani e due netturbini. I nomi delle vittime dell'eccidio del 12 settembre 1943 sono stati ricordati uno per uno sotto il solenne silenzio dei partecipanti. Ed ecco di nuovo la banda, che accompagna il corteo fino al Palazzo di Città, dove è stata deposta l'ultima Corona alla Lapide in memoria dei Caduti decorati con "Medaglia d'Oro al Valor Militare".
E qui si è sciolto il flusso mnemonico che ha celebrato la storia di Barletta, una città tanto orgogliosa del suo passato quanto poco del suo presente. A commemorare questa giornata, i volti istituzionali del Prefetto di Barletta-Andria-Trani Clara Minerva, il sindaco Pasquale Cascella e varie ed eventuali tra assessori e candidati politici. A sopperire al silenzio civile, la melodia militare di trombe e tamburi.