Eventi
Un dibattito sulla Lum nell’ambito di “Periferia in festa”
Sono intervenuti studenti, docenti e comuni cittadini. Tante le attività organizzate dall’associazione “Sinistra per Barletta”
Barletta - lunedì 2 luglio 2012
L'associazione "Sinistra per Barletta" presenta "Periferia in Festa": un'opportunità per discutere, soprattutto con i giovani, delle problematiche della nostra città. L'iniziativa comprende un programma ricco di appuntamenti che si articola in tre giorni. Venerdì 29 giugno sono partiti i primi incontri e ha avuto luogo il dibattito "Lum Bat: l'università per pochi pagata con i soldi di tutti".
Francesco De Martino, coordinatore Prov. Rete degli Studenti Medi, introduce il dibattito fornendo dati specifici sulle somme pubbliche versate per l'istituzione di un'università privata nel territorio della Bat: precisamente 500mila euro dalla provincia e 200mila euro dai dieci comuni della Bat più Corato. «Dopo aver appreso ciò, ci siamo mobilitati subito a livello di scuole e di piazza facendo volantinaggio e cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione mettendo su anche un movimento provinciale» spiega, sottolineando come il movimento, denominato "PubblicaMente", sia sorto - prima ancora che per protestare - per avere delle risposte dalle istituzioni provinciali che di fatto hanno finanziato questa università. I giovani esponenti, infatti, da tempo hanno steso un documento politico composto da dieci domande rivolte all'amministrazione provinciale per avere spiegazioni adeguate ma che ancora non hanno ricevuto risposte. Il movimento nasce dunque da tutte le perplessità mai chiarite riguardo al bando e all'iniziativa.
Vincenzo Carbone, esponente del movimento PubblicaMente, spiega come abbia suscitato stupore e indignazione vedere che c'era, da parte della Provincia, una volontà politica di trovare delle risorse economiche da destinare al campo dell' istruzione: fino a un anno fa, infatti, la stessa Provincia dichiarava di non avere disposizione di fondi pubblici, tanto che, per finanziare l'istruzione pubblica emetteva un bando affinchè sui banchi e suppellettili ci fossero le pubblicità dei privati. A distanza di un solo anno si è verificata esattamente la situazione opposta investendo soldi pubblici per questioni private. «Questo ci ha dato l'input per iniziare a discutere e proporre delle strade alternative verso cui destinare questi soldi» spiega il giovane esponente.
Dalla sua nascita, il movimento ha provato spesso a interloquire con la Provincia, ricordando i 536 idonei non beneficiari (cioè i ragazzi che hanno tutti i requisiti sia di merito che di reddito per ricevere una borsa di studio) che purtroppo non ne possono usufruire perché i fondi a livello centrale per il diritto allo studio sono continuamente tagliati; proponendo di destinare i 700mila euro ai ragazzi delle università pubbliche; facendo discorsi sull' edilizia scolastica, un settore caratterizzato da una situazione di forte degrado. L'incontro, oltre a informare e fondare un dialogo aperto con l'opinione pubblica, mostra l'intento di rivolgere un ulteriore appello all'amministrazione provinciale.
Anche la CGL Bat esprime il proprio dissenso a tutta la questione. Interviene infatti anche Paolo Peluso, segretario reg. FLC-CGL, esponendo le negative esperienze dei territori di Taranto, Brindisi e Foggia in seguito ai devastanti tagli che hanno provocato un grande problema di funzionamento e qualità di queste strutture rispetto all'offerta formativa e sottolineando come l'investimento di soldi pubblici per un'operazione privata non sia altro che un ulteriore atto discriminatorio nei confronti di molti giovani. Intervengono infine professori e gente comune che esprimono il proprio pensiero in un dibattito aperto e controllato: un'occasione insomma per discutere di temi comuni in maniera consapevole nel contesto periferico della nostra città.
Francesco De Martino, coordinatore Prov. Rete degli Studenti Medi, introduce il dibattito fornendo dati specifici sulle somme pubbliche versate per l'istituzione di un'università privata nel territorio della Bat: precisamente 500mila euro dalla provincia e 200mila euro dai dieci comuni della Bat più Corato. «Dopo aver appreso ciò, ci siamo mobilitati subito a livello di scuole e di piazza facendo volantinaggio e cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione mettendo su anche un movimento provinciale» spiega, sottolineando come il movimento, denominato "PubblicaMente", sia sorto - prima ancora che per protestare - per avere delle risposte dalle istituzioni provinciali che di fatto hanno finanziato questa università. I giovani esponenti, infatti, da tempo hanno steso un documento politico composto da dieci domande rivolte all'amministrazione provinciale per avere spiegazioni adeguate ma che ancora non hanno ricevuto risposte. Il movimento nasce dunque da tutte le perplessità mai chiarite riguardo al bando e all'iniziativa.
Vincenzo Carbone, esponente del movimento PubblicaMente, spiega come abbia suscitato stupore e indignazione vedere che c'era, da parte della Provincia, una volontà politica di trovare delle risorse economiche da destinare al campo dell' istruzione: fino a un anno fa, infatti, la stessa Provincia dichiarava di non avere disposizione di fondi pubblici, tanto che, per finanziare l'istruzione pubblica emetteva un bando affinchè sui banchi e suppellettili ci fossero le pubblicità dei privati. A distanza di un solo anno si è verificata esattamente la situazione opposta investendo soldi pubblici per questioni private. «Questo ci ha dato l'input per iniziare a discutere e proporre delle strade alternative verso cui destinare questi soldi» spiega il giovane esponente.
Dalla sua nascita, il movimento ha provato spesso a interloquire con la Provincia, ricordando i 536 idonei non beneficiari (cioè i ragazzi che hanno tutti i requisiti sia di merito che di reddito per ricevere una borsa di studio) che purtroppo non ne possono usufruire perché i fondi a livello centrale per il diritto allo studio sono continuamente tagliati; proponendo di destinare i 700mila euro ai ragazzi delle università pubbliche; facendo discorsi sull' edilizia scolastica, un settore caratterizzato da una situazione di forte degrado. L'incontro, oltre a informare e fondare un dialogo aperto con l'opinione pubblica, mostra l'intento di rivolgere un ulteriore appello all'amministrazione provinciale.
Anche la CGL Bat esprime il proprio dissenso a tutta la questione. Interviene infatti anche Paolo Peluso, segretario reg. FLC-CGL, esponendo le negative esperienze dei territori di Taranto, Brindisi e Foggia in seguito ai devastanti tagli che hanno provocato un grande problema di funzionamento e qualità di queste strutture rispetto all'offerta formativa e sottolineando come l'investimento di soldi pubblici per un'operazione privata non sia altro che un ulteriore atto discriminatorio nei confronti di molti giovani. Intervengono infine professori e gente comune che esprimono il proprio pensiero in un dibattito aperto e controllato: un'occasione insomma per discutere di temi comuni in maniera consapevole nel contesto periferico della nostra città.