La città
Tribunali soppressi, Barletta pronta a farsi carico delle spese per gli uffici
Inviate al Ministero della Giustizia le disponibilità dei comuni pugliesi
Barletta - giovedì 13 marzo 2014
Sette comuni pugliesi, tra cui Barletta, hanno risposto alla richiesta del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna dichiarandosi pronti a farsi carico delle spese di esercizio delle funzioni giudiziarie nelle sedi giudiziarie decentrate destinate ad essere soppresse, ed uno (Andria) ospita già la sezione staccata accorpata con Ruvo e Molfetta. I sì sono stati girati prontamente, al Ministero della Giustizia, per costituire il presupposto della convenzione con la Regione Puglia, che ai sensi della legge 147/2013 consentirà di mantenere in attività gli immobili a servizio degli uffici giudiziari dismessi.
La richiesta di Introna era giunta nel gennaio scorso, alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha poi avuto come esito la bocciatura della richiesta di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria, a seguito della quale lo stesso Introna si era spinto fino a paventare l'ipotesi di un ricorso alla Corte di Giustizia europea.
«In attesa di conoscere le determinazioni del Dicastero, si conferma la disponibilità del Consiglio regionale a collaborare a tutte le iniziative tese al miglioramento del sistema giudiziario in Puglia». Così ha scritto il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna nella nota indirizzata al ministro Andrea Orlando e al presidente della Regione Nichi Vendola. La comunicazione riporta una sintesi delle risposte, finora pervenute dai trentaquattro sindaci interessati, alla richiesta di dichiarare formalmente la disponibilità di attribuirsi le spese.
Bitonto ha dichiarato che si farebbe carico tanto della gestione e manutenzione degli immobili che della pulizia, vigilanza e retribuzioni del personale. Ostuni si accollerebbe gestione, manutenzione e costi per il personale. Barletta ha comunicato di poter affrontare le spese relative agli uffici; stessa comunicazione è avvenuta da parte di Ginosa, e Tricase. Manfredonia e Putignano hanno espressamente escluso quelle per il personale, eccedenti le proprie risorse. Il Comune di Andria ha fatto presente che: "in adempimento del Decreto legislativo 155/2012, con decreto del Ministero della Giustizia del 5.9.2013, è stato disposto il mantenimento, per cinque anni, delle articolazioni del Tribunale di Trani". La sezione staccata accorpa anche Ruvo e Molfetta.
«Condividendo le preoccupazioni per le ricadute dei tagli, per i ritardi a danno dell'attività processuale, i disagi e le spese a carico dei cittadini - ricorda il presidente Introna - il Consiglio regionale insiste nell'azione a difesa dei presidi di giustizia nei territori e non ha mai interrotto il dialogo col Governo nazionale e il Ministero, per una revisione della riforma della geografia giudiziaria». Anche questa ricognizione delle disponibilità cerca di dare risposte alle esigenze manifestate da molte Amministrazioni locali, oltre che dagli operatori forensi e dagli utenti. «Operando per segnare la vicinanza dell'Istituzione alle esigenze della Giustizia e per migliorare il rapporto tra lo Stato e la comunità - conclude Introna - puntiamo ad attivare le convenzioni per autorizzare l'uso delle sedi per il tempo necessario».
La richiesta di Introna era giunta nel gennaio scorso, alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha poi avuto come esito la bocciatura della richiesta di referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria, a seguito della quale lo stesso Introna si era spinto fino a paventare l'ipotesi di un ricorso alla Corte di Giustizia europea.
«In attesa di conoscere le determinazioni del Dicastero, si conferma la disponibilità del Consiglio regionale a collaborare a tutte le iniziative tese al miglioramento del sistema giudiziario in Puglia». Così ha scritto il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna nella nota indirizzata al ministro Andrea Orlando e al presidente della Regione Nichi Vendola. La comunicazione riporta una sintesi delle risposte, finora pervenute dai trentaquattro sindaci interessati, alla richiesta di dichiarare formalmente la disponibilità di attribuirsi le spese.
Bitonto ha dichiarato che si farebbe carico tanto della gestione e manutenzione degli immobili che della pulizia, vigilanza e retribuzioni del personale. Ostuni si accollerebbe gestione, manutenzione e costi per il personale. Barletta ha comunicato di poter affrontare le spese relative agli uffici; stessa comunicazione è avvenuta da parte di Ginosa, e Tricase. Manfredonia e Putignano hanno espressamente escluso quelle per il personale, eccedenti le proprie risorse. Il Comune di Andria ha fatto presente che: "in adempimento del Decreto legislativo 155/2012, con decreto del Ministero della Giustizia del 5.9.2013, è stato disposto il mantenimento, per cinque anni, delle articolazioni del Tribunale di Trani". La sezione staccata accorpa anche Ruvo e Molfetta.
«Condividendo le preoccupazioni per le ricadute dei tagli, per i ritardi a danno dell'attività processuale, i disagi e le spese a carico dei cittadini - ricorda il presidente Introna - il Consiglio regionale insiste nell'azione a difesa dei presidi di giustizia nei territori e non ha mai interrotto il dialogo col Governo nazionale e il Ministero, per una revisione della riforma della geografia giudiziaria». Anche questa ricognizione delle disponibilità cerca di dare risposte alle esigenze manifestate da molte Amministrazioni locali, oltre che dagli operatori forensi e dagli utenti. «Operando per segnare la vicinanza dell'Istituzione alle esigenze della Giustizia e per migliorare il rapporto tra lo Stato e la comunità - conclude Introna - puntiamo ad attivare le convenzioni per autorizzare l'uso delle sedi per il tempo necessario».