Politica
Tradizioni elettorali a Barletta: lo spreco e l'abusivismo
Manifesti elettorali spuntano come funghi ad ogni angolo di strada. Convince di più un "faccione" o un serio programma?
Barletta - mercoledì 15 maggio 2013
13.17
A volte le immagini parlano più delle parole, soprattutto su un tema ampiamente discusso come l'affissione abusiva di manifesti elettorali. La città di Barletta è grondante di questi iconici inviti al voto, ad ogni angolo di strada, nei parcheggi, nei negozi e persino all'esterno della città urbana, nei pressi degli accessi alla statale. Volti che incombenti ed eternamente sorridenti ci scrutano, e diventa insopportabile laddove l'affissione avviene in luoghi non consentiti, disposti lì da qualche incauto "tuttofare" o solo per sconfiggere un'accanita concorrenza. Non a colpi di idee e di proposte, giammai: tanti i candidati che preferiscono affidarsi all'illegalità di "faccioni" onnipresenti, piuttosto che contendersi il voto degli elettori partendo dalla loro storia e dal loro programma.
Per non parlare dell'antiecologico e antieconomico spreco di carta: tanti i "santini" distribuiti ovunque o puntualmente gettati ai cigli di ogni marciapiede, senza neanche il tempo di leggere neppure il cognome impresso su quel pezzo di carta patinata. La politica a Barletta è ancora stagnante su vecchie tradizioni, tra indifferenza all'ambiente e ai rispetto delle leggi, tra spreco e abusivismo. Pensiamoci un attimo: può un candidato convincerci a porre fiducia in lui solo perché ci dovremmo lasciar sedurre da un "faccione" o da un cognome, senza parlare di tante caotiche omonimie? Conosciamo davvero le loro storie, i loro programmi, le loro idee?
Peró rimane l'ineguagliabile gusto di vedere il consueto santino per strada e, come per gli album di figurine dei calciatori, chiedersi: "Ce l'ho o mi manca?".
Per non parlare dell'antiecologico e antieconomico spreco di carta: tanti i "santini" distribuiti ovunque o puntualmente gettati ai cigli di ogni marciapiede, senza neanche il tempo di leggere neppure il cognome impresso su quel pezzo di carta patinata. La politica a Barletta è ancora stagnante su vecchie tradizioni, tra indifferenza all'ambiente e ai rispetto delle leggi, tra spreco e abusivismo. Pensiamoci un attimo: può un candidato convincerci a porre fiducia in lui solo perché ci dovremmo lasciar sedurre da un "faccione" o da un cognome, senza parlare di tante caotiche omonimie? Conosciamo davvero le loro storie, i loro programmi, le loro idee?
Peró rimane l'ineguagliabile gusto di vedere il consueto santino per strada e, come per gli album di figurine dei calciatori, chiedersi: "Ce l'ho o mi manca?".