La città
Tornano le barche a vela nel porto di Barletta
Un avvenimento che ha incuriosito i cittadini. Nell’ambito delle attività del progetto "Aiutaci a salvare il mare"
Barletta - mercoledì 8 settembre 2010
Dopo 30 anni tornano le barche a vela nel porto di Barletta. Nei giorni 3, 4 e 5 settembre 2010 molte persone hanno visto nel porto di Barletta un qualcosa di strano. Nel lato a ponente del porto, dove fino al giorno prima era visibile solo un "deserto" in superficie, sei piccole imbarcazioni a vela, colorate ma soprattutto eco-compatibili, giravano, si incrociavano, manovravano con il solo ausilio del vento, senza inquinare neanche acusticamente.
Tale avvenimento incuriosiva e faceva sorgere alcune domande: cosa succedeva in quel porto dove sono stati ipotizzati (da decenni) e non ancora realizzati impianti per il diporto e per l'impulso all'economia locale utilizzando risorse "nostrane" come il mare, il sole, il clima caldo? Chi si era avventurato a portare alcuni cittadini, privi di esperienza velica ma assistiti da professionisti e da mezzi di supporto, in quell'ambiente da tanti trascurato che è il mare di Barletta? Chi si preoccupava di instradare noi barlettani verso l'utilizzo del mare nel pieno rispetto dello stesso con imbarcazioni per un diporto sostenibile? Chi cercava di valorizzare quella risorsa naturale che ci è stata "donata" e che si chiama mare? La risposta era semplice e quasi ovvia leggendo il motto scritto sul muro nei pressi delle imbarcazioni: "Chi ama il mare sarà sempre libero". Era la Lega Navale Italiana.
Nell'ambito delle attività del progetto "Aiutaci a salvare il mare" la Lega Navale Italiana, presso la Sezione di Barletta, ha fornito ad un gruppo di persone un breve corso di vela, totalmente gratuito per i corsisti poiché finanziato dalla Provincia di Bari, per avvicinare ed instradare i diportisti verso un "diporto sostenibile", di minimo o quasi nullo impatto per il mare e per cercare di sensibilizzare tutta la cittadinanza, amministratori compresi, ad interessarsi alle potenzialità ed alle possibilità di sviluppo del porto e del mare di Barletta.
Le attività si ripeteranno all'inizio di ottobre: certo può sembrare una "goccia nel mare" ma il mare è fatto di gocce.
Tale avvenimento incuriosiva e faceva sorgere alcune domande: cosa succedeva in quel porto dove sono stati ipotizzati (da decenni) e non ancora realizzati impianti per il diporto e per l'impulso all'economia locale utilizzando risorse "nostrane" come il mare, il sole, il clima caldo? Chi si era avventurato a portare alcuni cittadini, privi di esperienza velica ma assistiti da professionisti e da mezzi di supporto, in quell'ambiente da tanti trascurato che è il mare di Barletta? Chi si preoccupava di instradare noi barlettani verso l'utilizzo del mare nel pieno rispetto dello stesso con imbarcazioni per un diporto sostenibile? Chi cercava di valorizzare quella risorsa naturale che ci è stata "donata" e che si chiama mare? La risposta era semplice e quasi ovvia leggendo il motto scritto sul muro nei pressi delle imbarcazioni: "Chi ama il mare sarà sempre libero". Era la Lega Navale Italiana.
Nell'ambito delle attività del progetto "Aiutaci a salvare il mare" la Lega Navale Italiana, presso la Sezione di Barletta, ha fornito ad un gruppo di persone un breve corso di vela, totalmente gratuito per i corsisti poiché finanziato dalla Provincia di Bari, per avvicinare ed instradare i diportisti verso un "diporto sostenibile", di minimo o quasi nullo impatto per il mare e per cercare di sensibilizzare tutta la cittadinanza, amministratori compresi, ad interessarsi alle potenzialità ed alle possibilità di sviluppo del porto e del mare di Barletta.
Le attività si ripeteranno all'inizio di ottobre: certo può sembrare una "goccia nel mare" ma il mare è fatto di gocce.