La città
Torna la leva militare a Barletta? È una fake news
Preoccupazione e allerta nei gruppi Whatsapp dei ragazzi nati nel 2002
Barletta - giovedì 21 febbraio 2019
Una grande allerta si sta diffondendo tra i gruppi Whatsapp frequentati dai ragazzi di Barletta. Soprattutto tra i giovani diciassettenni gira un messaggio virale contenente l'elenco di tutti i nati nel 2002 e la notizia del reinserimento della leva obbligatoria.
Nulla di cui preoccuparsi, è solo una fake news! L'elenco è vero, così come lo è l'ufficio Leva che si occupa della redazione degli elenchi anno dopo anno, ma tutto ciò accade per una motivazione molto semplice. Ecco cos'è l'Ufficio Leva, presente in tutt'Italia per ogni comune: "L'U.O. Leva e Cittadinanza forma e aggiorna le liste di leva e i ruoli matricolari dandone periodica comunicazione ai Comandi Militari interessati. Istruisce pratiche di dispensa dal servizio di leva. Provvede a trascrivere nei registri di stato civile le vicende legate all'acquisizione della cittadinanza da parte della popolazione residente, istruendone i relativi procedimenti e dandone contestuale comunicazione ad altri enti pubblici interessati".
E si legge ancora, "Poiché si tratta di una semplice sospensione, e non di abolizione, l'Ufficio Leva comunale continua a provvedere alla formazione della lista di leva e alla conseguente pubblicazione all'Albo Pretorio online dell'elenco delle iscrizioni dei giovani diciassettenni, oltre che a comunicare ai Distretti Militari le variazioni anagrafiche e i decessi degli inseriti".
Nessuno dei nati nel 2002 presenti in quell'elenco sarà convocato per la leva: l'ultima classe chiamata a prestare servizio militare è stata quella dei nati nel 1985. Dal primo gennaio 2005 infatti l'arruolamento avviene su base volontaria e a carattere professionale. Resta dunque solo una formalità. C'è da preoccuparsi piuttosto della facilità con cui notizia infondate circolino velocemente tra i giovanissimi, assuefatti dai social e in particolare da Whatsapp, dove quotidianamente ci si scambiano immagini e notizia di dubbia natura. Basterebbe perdere qualche secondo in più per leggere la descrizione del sito da cui è stata prelevata la fake news (come da foto allegate). L'elenco che circola sui gruppi tra l'altro riporta nomi, cognomi, date di nascita... perciò sarebbe importante evitarne la diffusione incontrollata.
Questa segnalazione non è rivolta solo ai giovani, ma anche e soprattutto ai genitori, chiamati non solo al costante monitoraggio dell'uso dei social in famiglia, ma anche ad una maggiore attenzione all'informazione e all'affidabilità delle fonti consultate. Un messaggio di Whatsapp non è una notizia.
Nulla di cui preoccuparsi, è solo una fake news! L'elenco è vero, così come lo è l'ufficio Leva che si occupa della redazione degli elenchi anno dopo anno, ma tutto ciò accade per una motivazione molto semplice. Ecco cos'è l'Ufficio Leva, presente in tutt'Italia per ogni comune: "L'U.O. Leva e Cittadinanza forma e aggiorna le liste di leva e i ruoli matricolari dandone periodica comunicazione ai Comandi Militari interessati. Istruisce pratiche di dispensa dal servizio di leva. Provvede a trascrivere nei registri di stato civile le vicende legate all'acquisizione della cittadinanza da parte della popolazione residente, istruendone i relativi procedimenti e dandone contestuale comunicazione ad altri enti pubblici interessati".
E si legge ancora, "Poiché si tratta di una semplice sospensione, e non di abolizione, l'Ufficio Leva comunale continua a provvedere alla formazione della lista di leva e alla conseguente pubblicazione all'Albo Pretorio online dell'elenco delle iscrizioni dei giovani diciassettenni, oltre che a comunicare ai Distretti Militari le variazioni anagrafiche e i decessi degli inseriti".
Nessuno dei nati nel 2002 presenti in quell'elenco sarà convocato per la leva: l'ultima classe chiamata a prestare servizio militare è stata quella dei nati nel 1985. Dal primo gennaio 2005 infatti l'arruolamento avviene su base volontaria e a carattere professionale. Resta dunque solo una formalità. C'è da preoccuparsi piuttosto della facilità con cui notizia infondate circolino velocemente tra i giovanissimi, assuefatti dai social e in particolare da Whatsapp, dove quotidianamente ci si scambiano immagini e notizia di dubbia natura. Basterebbe perdere qualche secondo in più per leggere la descrizione del sito da cui è stata prelevata la fake news (come da foto allegate). L'elenco che circola sui gruppi tra l'altro riporta nomi, cognomi, date di nascita... perciò sarebbe importante evitarne la diffusione incontrollata.
Questa segnalazione non è rivolta solo ai giovani, ma anche e soprattutto ai genitori, chiamati non solo al costante monitoraggio dell'uso dei social in famiglia, ma anche ad una maggiore attenzione all'informazione e all'affidabilità delle fonti consultate. Un messaggio di Whatsapp non è una notizia.