Cronaca
Testimonianze dal crollo di via Roma: parla uno dei soccorritori
L’anonimo barlettano è stato uno dei primi ad accorrere sul luogo. «Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato»
Barletta - giovedì 6 ottobre 2011
Una giornata di normale ruotine è stata stravolta dal crollo di una palazzina di 3 piani ubicata in via Roma. L'edificio, che si affacciava anche su via Mura Spirito Santo, è totalmente imploso su se stesso, coinvolgendo le operaie del maglificio del pianterreno, le famiglie che abitavano lo stesso, nonché diverse persone che passavano lì casualmente. 5 le vittime del tragico crollo. A nulla, per loro, sono valsi gli sforzi di centinaia di soccorritori, che hanno estratto i loro corpi quando ormai non c'era più nulla da fare. Centinaia di soccorritori che hanno lavorato senza soste per ore ed ore per non fare affievolire quei barlumi di speranza che ancora tutta la cittadinanza teneva accesi. Solo due donne ce l'hanno fatta, sono state più forti della tragedia, hanno lottato con tutte le loro forze. La Antonucci lottava anche per il figlio che portava in grembo: è riuscita a salvare la sua vita, ma anche quella di suo figlio, grazie alla sua lucidità (al momento del crollo ha subito chiamato aiuto); la Fasanella ha stretto i denti per ore lì, sotto chili e chili di polvere e tufi. Poi la sua voce è stata udita, quel filo di voce che significava vita, speranza. Ce l'hanno fatta in due, ed entrambe devono tanto alla macchina dei soccorsi che si è subito messa in moto. Abbiamo raggiunto uno degli eroici angeli che con i propri sforzi hanno reso possibile il salvataggio delle due donne. In esclusiva ai microfoni di Barlettalife, il barlettano, che ha preferito restare nell'anonimato, ci racconta le emozioni di quei momenti. Ha ancora negli occhi la polvere, la tragedia di quei momenti, il pericolo di altri crolli. Ricorda ancora quei momenti di concitazione. Ma dentro di sé cova tanta rabbia, perché la tragedia poteva essere evitata. Perché errare è umano (e a Barletta l'errore è già avvenuto circa mezzo secolo fa), ma perseverare è davvero diabolico.
Cosa avete visto al vostro arrivo in via Roma sul luogo del crollo?
Abbiamo visto tra la polvere tanta gente che voleva aiutare le persone che stavano sotto le macerie, che volevano fare tanto. Ma molte volte non si riusciva a fare granché perché, a causa del numero delle persone presenti, la situazione era anche pericolosa per chi stava operando. I ragazzi hanno scavato, cercando di tirar giù i sassi, i tufi, la polvere e la terra a mani nude e con qualsiasi altro mezzo di fortuna. Ma se non ci fosse stata la collaborazione anche del personale specializzato in questo tipo di drammi, ci sarebbe stata una situazione di pericolo ancora più importante. Ringrazio perciò tutti coloro che hanno lavorato fino a notte fonda per permettere di estrarre le vittime di questa tragedia, le forze dell'Ordine, i volontari, l'Avser, la Croce Rossa, coloro che si sono messi in moto per fornire viveri a chi da ore lavorava tra la polvere. Tutti sono stati di grande aiuto, e hanno dimostrato un cuore enorme.
Nonostante l'apporto di tutta la cittadinanza barlettana, e il grande cuore dimostrato dai nostri concittadini, 5 donne non ce l'hanno fatta. Si poteva fare di più, si poteva prevenire questo disastro?
Certamente si poteva prevenire, ma questo non dipende assolutamente da chi è intervenuto, che ha messo in campo tutte le proprie forze. Molto dipende da chi ha compiuto quei sopralluoghi in vista dei lavori che dovevano eseguire. Questa è la pecca della situazione.
Da parte dei soccorritori c'è stata tutta la forza di volontà, l'orgoglio per correre a salvare due donne. Il lato "positivo" della vicenda è stato il salvataggio di due donne coinvolte nel crollo. Quali sono state le sensazioni una volta liberate le due donne, la Fasanella e la Antonucci, che, ricordiamo, porta in grembo un figlio al quinto mese?
La prima donna è stata salvata all'inizio dei lavori di scavo (la Antonucci), ma per quanto riguarda il secondo salvataggio la donna, estratta viva dopo diverse ore dal crollo della palazzina, deve ringraziare il lavoro molto accurato dei Vigili del Fuoco e degli altri soccorritori, che hanno prima sentito le sue grida d'aiuto, poi hanno con molta prudenza liberato la zona, evitando di aggravare ulteriormente la situazione. L'hanno tirata su con tanta cautela, perché la situazione era pericolosa sia per la donna, sia per chi operava per salvarle la vita.
Domani si aspetta grande commozione a Piazza Roma?
Penso che ci sarà tutta la cittadinanza a ricordare queste persone, che per negligenza di qualcuno sono decedute. Magari qualcuno non ha pensato che fosse così grave. La cosa si è aggravata nelle ultime 48 ore, fino al crollo che è costata la vita a 5 persone.
5 morti per il lavoro. Era una ferita di cui Barletta non sentiva assolutamente la necessità…
Sicuramente, a Barletta non doveva accadere. Ma dobbiamo anche ricordare che in passato si sono verificate le stesse tragiche situazioni. Non dovevamo fare gli stessi errori, o almeno chi ci amministra doveva evitare il ripetersi di questi eventi.
Cosa avete visto al vostro arrivo in via Roma sul luogo del crollo?
Abbiamo visto tra la polvere tanta gente che voleva aiutare le persone che stavano sotto le macerie, che volevano fare tanto. Ma molte volte non si riusciva a fare granché perché, a causa del numero delle persone presenti, la situazione era anche pericolosa per chi stava operando. I ragazzi hanno scavato, cercando di tirar giù i sassi, i tufi, la polvere e la terra a mani nude e con qualsiasi altro mezzo di fortuna. Ma se non ci fosse stata la collaborazione anche del personale specializzato in questo tipo di drammi, ci sarebbe stata una situazione di pericolo ancora più importante. Ringrazio perciò tutti coloro che hanno lavorato fino a notte fonda per permettere di estrarre le vittime di questa tragedia, le forze dell'Ordine, i volontari, l'Avser, la Croce Rossa, coloro che si sono messi in moto per fornire viveri a chi da ore lavorava tra la polvere. Tutti sono stati di grande aiuto, e hanno dimostrato un cuore enorme.
Nonostante l'apporto di tutta la cittadinanza barlettana, e il grande cuore dimostrato dai nostri concittadini, 5 donne non ce l'hanno fatta. Si poteva fare di più, si poteva prevenire questo disastro?
Certamente si poteva prevenire, ma questo non dipende assolutamente da chi è intervenuto, che ha messo in campo tutte le proprie forze. Molto dipende da chi ha compiuto quei sopralluoghi in vista dei lavori che dovevano eseguire. Questa è la pecca della situazione.
Da parte dei soccorritori c'è stata tutta la forza di volontà, l'orgoglio per correre a salvare due donne. Il lato "positivo" della vicenda è stato il salvataggio di due donne coinvolte nel crollo. Quali sono state le sensazioni una volta liberate le due donne, la Fasanella e la Antonucci, che, ricordiamo, porta in grembo un figlio al quinto mese?
La prima donna è stata salvata all'inizio dei lavori di scavo (la Antonucci), ma per quanto riguarda il secondo salvataggio la donna, estratta viva dopo diverse ore dal crollo della palazzina, deve ringraziare il lavoro molto accurato dei Vigili del Fuoco e degli altri soccorritori, che hanno prima sentito le sue grida d'aiuto, poi hanno con molta prudenza liberato la zona, evitando di aggravare ulteriormente la situazione. L'hanno tirata su con tanta cautela, perché la situazione era pericolosa sia per la donna, sia per chi operava per salvarle la vita.
Domani si aspetta grande commozione a Piazza Roma?
Penso che ci sarà tutta la cittadinanza a ricordare queste persone, che per negligenza di qualcuno sono decedute. Magari qualcuno non ha pensato che fosse così grave. La cosa si è aggravata nelle ultime 48 ore, fino al crollo che è costata la vita a 5 persone.
5 morti per il lavoro. Era una ferita di cui Barletta non sentiva assolutamente la necessità…
Sicuramente, a Barletta non doveva accadere. Ma dobbiamo anche ricordare che in passato si sono verificate le stesse tragiche situazioni. Non dovevamo fare gli stessi errori, o almeno chi ci amministra doveva evitare il ripetersi di questi eventi.