Territorio
Sicurezza nelle campagne, Losito (IDeA): «È tempo di attivare ogni risorsa»
«Che fine ha fatto il progetto di coordinamento sul territorio dei Consorzi di vigilanza campestre?»
Barletta - sabato 24 agosto 2019
Comunicato Stampa
«Legittima la levata di scudi del mondo agricolo circa la sicurezza delle nostre campagna ma ora è tempo di attivare ogni strumento, ogni risorsa utile per contrastare efficacemente questo fenomeno». È il sunto di un intervento Francesco Losito, Coordinatore regionale di IDeA e prima ancora imprenditore agricolo ed esponente di Confagricoltura.
«Leggiamo da qualche giorno di presunti danneggiamenti in danno degli agricoltori pugliesi ed in particolar modo di quelli delle provincie di Bari e Bat a seguito anche di presunte richieste estorsive che a dire il vero non trovano grande riscontro nei dati in possesso delle Forze dell'Ordine per lo meno nella misura in cui vengono pubblicizzate. Tanto almeno sarebbe emerso dalle ultime riunioni a tema, tenutesi con i Consorzi di vigilanza campestre. Potrebbe anche essere che chi subisce un danno, non sempre ritenga opportuno denunciarlo... Sicuramente legittima è la levata di scudi del mondo agricolo per il tramite delle sue Organizzazioni professionali così come di una parte del mondo politico che sollecita maggiore attenzione in un settore così delicato quale quello della vigilanza e della sicurezza nelle campagne: settore in cui, per altro, sempre più spesso gli operatori sono lasciati soli a lavorare anche da quegli imprenditori che dovrebbero supportare l'unico strumento utile di contrasto ai furti ed ai danneggiamenti e mi riferisco proprio al sistema della vigilanza campestre in Puglia.
Sono note a tutti le difficoltà in cui versano i Consorzi di vigilanza campestre anche per le recenti polemiche in merito al mancato rinnovo del contratto di lavoro del personale, conseguenza diretta delle continue disdette da parte delle imprese associate imprese che dovrebbero convincersi una volta per tutte, che la voce sicurezza e vigilanza deve essere ritenuta vera e propria voce di costo nei bilanci aziendali. Per non parlare di chi invoca maggiore attenzione da parte del Governo regionale che ritengo invero abbia scarsi poteri in materia. Sarebbe in realtà più opportuno soffermarsi ad esaminare quanto le Prefetture o le Amministrazioni comunali possono concretamente fare per andare incontro alle sollecitazioni del sistema della vigilanza campestre pugliese. Sarebbe opportuno, mettendo da parte qualsiasi demagogia, porsi qualche preciso interrogativo sul tema!
Era stato istituto, seppur in forma sperimentale, l'ORSA (Osservatorio regionale sulla sicurezza in agricoltura) presso ciascuna Prefettura di Puglia per monitorare proprio questa tipologia di reati. Che fine ha fatto e perché non si riunisce più come negli anni passati?! Lo strumento più idoneo se non l'unico in mano alle Prefetture, ai Comuni ed alle Provincie per la gestione anche della sicurezza in agricoltura sono i PON sicurezza. Quanti progetti sono stati presentati o strutturati in Puglia sul tema della sicurezza nelle campagne negli ultimi anni?! Quanto ed in che termini si è fatto in sede di partenariato per i PSR o in sede di preparazione dei DST dei GAL (Documenti Strategici Territoriali) per tentare di allocare risorse da utilizzare in tema di sicurezza agricola anche solo come mera partecipazione alla spesa nell'acquisto di strumenti ed attrezzature in favore delle aziende agricole pugliesi più che pensare al finanziamento delle solite iniziative?! Se possibile, lancerei un appello, magari più da imprenditore che da Coordinatore di un partito politico. Siamo ancora in tempo, partendo dalle poche certezze e restando con i piedi per terra, per intervenire in modo energico e sinergico in maniera da potenziare un sevizio già esistente, magari migliorandolo e garantendo non solo la salvaguardia dei posti di lavoro esistenti ma anche il potenziamento delle strutture e perché no, il raggiungimento di un miglior utilizzo delle risorse pubbliche sul nostro territorio».
«Non più di cinque anni fa - conclude - era stato predisposto e depositato presso le Prefetture Bari e Bat un progetto di coordinamento sul territorio dei Consorzi di vigilanza campestre anche con il ricorso a centrali operative congiunte. Che fine ha fatto il progetto?».
«Leggiamo da qualche giorno di presunti danneggiamenti in danno degli agricoltori pugliesi ed in particolar modo di quelli delle provincie di Bari e Bat a seguito anche di presunte richieste estorsive che a dire il vero non trovano grande riscontro nei dati in possesso delle Forze dell'Ordine per lo meno nella misura in cui vengono pubblicizzate. Tanto almeno sarebbe emerso dalle ultime riunioni a tema, tenutesi con i Consorzi di vigilanza campestre. Potrebbe anche essere che chi subisce un danno, non sempre ritenga opportuno denunciarlo... Sicuramente legittima è la levata di scudi del mondo agricolo per il tramite delle sue Organizzazioni professionali così come di una parte del mondo politico che sollecita maggiore attenzione in un settore così delicato quale quello della vigilanza e della sicurezza nelle campagne: settore in cui, per altro, sempre più spesso gli operatori sono lasciati soli a lavorare anche da quegli imprenditori che dovrebbero supportare l'unico strumento utile di contrasto ai furti ed ai danneggiamenti e mi riferisco proprio al sistema della vigilanza campestre in Puglia.
Sono note a tutti le difficoltà in cui versano i Consorzi di vigilanza campestre anche per le recenti polemiche in merito al mancato rinnovo del contratto di lavoro del personale, conseguenza diretta delle continue disdette da parte delle imprese associate imprese che dovrebbero convincersi una volta per tutte, che la voce sicurezza e vigilanza deve essere ritenuta vera e propria voce di costo nei bilanci aziendali. Per non parlare di chi invoca maggiore attenzione da parte del Governo regionale che ritengo invero abbia scarsi poteri in materia. Sarebbe in realtà più opportuno soffermarsi ad esaminare quanto le Prefetture o le Amministrazioni comunali possono concretamente fare per andare incontro alle sollecitazioni del sistema della vigilanza campestre pugliese. Sarebbe opportuno, mettendo da parte qualsiasi demagogia, porsi qualche preciso interrogativo sul tema!
Era stato istituto, seppur in forma sperimentale, l'ORSA (Osservatorio regionale sulla sicurezza in agricoltura) presso ciascuna Prefettura di Puglia per monitorare proprio questa tipologia di reati. Che fine ha fatto e perché non si riunisce più come negli anni passati?! Lo strumento più idoneo se non l'unico in mano alle Prefetture, ai Comuni ed alle Provincie per la gestione anche della sicurezza in agricoltura sono i PON sicurezza. Quanti progetti sono stati presentati o strutturati in Puglia sul tema della sicurezza nelle campagne negli ultimi anni?! Quanto ed in che termini si è fatto in sede di partenariato per i PSR o in sede di preparazione dei DST dei GAL (Documenti Strategici Territoriali) per tentare di allocare risorse da utilizzare in tema di sicurezza agricola anche solo come mera partecipazione alla spesa nell'acquisto di strumenti ed attrezzature in favore delle aziende agricole pugliesi più che pensare al finanziamento delle solite iniziative?! Se possibile, lancerei un appello, magari più da imprenditore che da Coordinatore di un partito politico. Siamo ancora in tempo, partendo dalle poche certezze e restando con i piedi per terra, per intervenire in modo energico e sinergico in maniera da potenziare un sevizio già esistente, magari migliorandolo e garantendo non solo la salvaguardia dei posti di lavoro esistenti ma anche il potenziamento delle strutture e perché no, il raggiungimento di un miglior utilizzo delle risorse pubbliche sul nostro territorio».
«Non più di cinque anni fa - conclude - era stato predisposto e depositato presso le Prefetture Bari e Bat un progetto di coordinamento sul territorio dei Consorzi di vigilanza campestre anche con il ricorso a centrali operative congiunte. Che fine ha fatto il progetto?».