Cronaca
Sicurezza, giorni oscuri per Barletta: «Serve educazione alle regole»
Interviene l'ANPS - AssoPolizia di Barletta: «Il momento di particolare degrado richiede un forte intervento dello Stato»
Barletta - mercoledì 13 aprile 2022
15.26
«In questi giorni di buio pesto per la città di Barletta, ci si chiede in che modo si possa risolvere il problema della sicurezza» scrivono da ANPS - AssoPolizia - Sezione di Barletta. «La prima cosa che si pensa, giustamente, è la necessità che ci siano più uomini e donne in divisa per strada per prevenire qualsivoglia reato. Questo è ciò che pensa la popolazione barlettana, evidenziato dalle migliaia di commenti sui vari social network. Nell'immaginario collettivo sembra che si veda, in questo periodo, l'uomo in divisa come colui che sfugge o che non compie il suo dovere fino infondo andando a creare un clima poco collaborativo tra cittadini e forze dell'ordine.
Quello che magari sfugge a tanti è che la macchina della sicurezza, intesa come benessere comune, è composta da tanti ingranaggi di cui le forze dell'ordine ne sono uno dei tanti e non come si può genericamente pensare esserne l'unico. Difatti la sicurezza si costruisce assieme cittadini ed istituzioni. Quale miglior poliziotto o carabiniere come il cittadino? I cittadini sono gli occhi delle forze dell'ordine e fondamentale fonte di informazione. Chiediamoci, si consumerebbe mai un reato alla presenza di una divisa? Orbene laddove vi è una divisa, sicuramente si previene il compimento di reati ed è qui che lo Stato deve fare la sua parte garantendo al cittadino una presenza sensibilmente più visibile per vivere più serenamente.
Nella città di Barletta la situazione attuale richiederebbe una riflessione più importante. Il momento di particolare degrado richiede un forte intervento dello Stato in ogni sua istituzione dalla scuola alla sicurezza passando per cultura, formazione, lavoro e politiche sociali. Serve un concerto di iniziative pratiche e non teoriche. Servirebbe educare chi non è propenso al rispetto delle regole anche con iniziative repressive e non solo preventive. Serve riprendersi il territorio, serve recuperare il terreno perso in anni di tagli al comparto sicurezza, serve riallacciare il dialogo tra cittadini e forze dell'ordine».
Quello che magari sfugge a tanti è che la macchina della sicurezza, intesa come benessere comune, è composta da tanti ingranaggi di cui le forze dell'ordine ne sono uno dei tanti e non come si può genericamente pensare esserne l'unico. Difatti la sicurezza si costruisce assieme cittadini ed istituzioni. Quale miglior poliziotto o carabiniere come il cittadino? I cittadini sono gli occhi delle forze dell'ordine e fondamentale fonte di informazione. Chiediamoci, si consumerebbe mai un reato alla presenza di una divisa? Orbene laddove vi è una divisa, sicuramente si previene il compimento di reati ed è qui che lo Stato deve fare la sua parte garantendo al cittadino una presenza sensibilmente più visibile per vivere più serenamente.
Nella città di Barletta la situazione attuale richiederebbe una riflessione più importante. Il momento di particolare degrado richiede un forte intervento dello Stato in ogni sua istituzione dalla scuola alla sicurezza passando per cultura, formazione, lavoro e politiche sociali. Serve un concerto di iniziative pratiche e non teoriche. Servirebbe educare chi non è propenso al rispetto delle regole anche con iniziative repressive e non solo preventive. Serve riprendersi il territorio, serve recuperare il terreno perso in anni di tagli al comparto sicurezza, serve riallacciare il dialogo tra cittadini e forze dell'ordine».