Servizi sociali
Sfrattati dalla Parrocchia San Nicola, risponde la Diocesi
La replica di don Giorgio del Vecchio all'Ente Nazionale Sordi di Barletta
Barletta - giovedì 18 settembre 2014
La notizia dell'imminente "sfratto" della sezione barlettana dell'Ente Nazionale Sordi, oltre a far scalpore nell'opinione pubblica, ha immediatamente sollecitato la risposta di don Giorgio Del Vecchio, responsabile Settore Diocesano per la pastorale alle Persone Sorde, che in una nota ufficiale ha scritto quanto segue, aggiungendo un'ulteriore voce rispetto a quanto riportando anche da BarlettaViva – insieme ad altri organi di stampa locali – in merito alla notizia.
«In qualità di responsabile della Pastorale alle Persone Sorde, e quindi referente per le problematiche pastorali ed ecclesiali ad esse connesse, esprimo la mia dissociazione da quanto sostenuto. In primo luogo perché sin dall'inizio, chiamato in causa dalla stessa associazione - che non si è servita di alcun interprete professionale per rendere comprensibile la comunicazione verbale - per mediare e moderare i colloqui con l'amministratore parrocchiale di San Nicola in Barletta, don Giuseppe Cavaliere. Questi, in un primo colloquio personale col medesimo e in un secondo colloquio alla presenza dei sordi, ha espresso con serenità e rammarico la sua costernazione per la richiesta fatta ai sordi di lasciare i locali parrocchiali, locali finalizzati all'uso pastorale per facilitare le attività catechistiche con bambini, giovani e adulti. Dal colloquio di circa un'ora il sacerdote ha rilevato il disagio della comunità ad affrontare le quotidiane dinamiche pastorali in spazi ridotti e mal distribuiti. Don Giuseppe ha altresì aggiunto la sua disponibilità ad offrire un altro spazio la domenica sera, quando le attività sono sospese, per favorire il ritrovo e la comunicazione tra i sordi, oltre all'eventualità che fra qualche anno si possano meglio distribuire le risorse e le attività per garantire nuova accoglienza ai sordi e ad altre associazioni bisognose di sedi sociali.
In second'ordine perché, sentito personalmente l'Arcivescovo, alla presenza del presidente dell'Associazione, il sig. Silvano Visalli e il fiduciario Avv. Davide Dimatteo (unica volta in cui l'associazione ha interloquito con l'Arcivescovo, sempre senza interprete), il presule ha invitato i presenti ad avere un incontro chiarificatore con don Giuseppe per raggiungere insieme una possibile soluzione. Nel frattempo lo stesso Vicario Generale si interessava a indicare ai sordi altri luoghi indipendenti per poter trovare dignitosa accoglienza».
«In qualità di responsabile della Pastorale alle Persone Sorde, e quindi referente per le problematiche pastorali ed ecclesiali ad esse connesse, esprimo la mia dissociazione da quanto sostenuto. In primo luogo perché sin dall'inizio, chiamato in causa dalla stessa associazione - che non si è servita di alcun interprete professionale per rendere comprensibile la comunicazione verbale - per mediare e moderare i colloqui con l'amministratore parrocchiale di San Nicola in Barletta, don Giuseppe Cavaliere. Questi, in un primo colloquio personale col medesimo e in un secondo colloquio alla presenza dei sordi, ha espresso con serenità e rammarico la sua costernazione per la richiesta fatta ai sordi di lasciare i locali parrocchiali, locali finalizzati all'uso pastorale per facilitare le attività catechistiche con bambini, giovani e adulti. Dal colloquio di circa un'ora il sacerdote ha rilevato il disagio della comunità ad affrontare le quotidiane dinamiche pastorali in spazi ridotti e mal distribuiti. Don Giuseppe ha altresì aggiunto la sua disponibilità ad offrire un altro spazio la domenica sera, quando le attività sono sospese, per favorire il ritrovo e la comunicazione tra i sordi, oltre all'eventualità che fra qualche anno si possano meglio distribuire le risorse e le attività per garantire nuova accoglienza ai sordi e ad altre associazioni bisognose di sedi sociali.
In second'ordine perché, sentito personalmente l'Arcivescovo, alla presenza del presidente dell'Associazione, il sig. Silvano Visalli e il fiduciario Avv. Davide Dimatteo (unica volta in cui l'associazione ha interloquito con l'Arcivescovo, sempre senza interprete), il presule ha invitato i presenti ad avere un incontro chiarificatore con don Giuseppe per raggiungere insieme una possibile soluzione. Nel frattempo lo stesso Vicario Generale si interessava a indicare ai sordi altri luoghi indipendenti per poter trovare dignitosa accoglienza».