Associazioni
Sequestro Timac, Cianci: «Abbiamo smosso le coscienze sociali»
Il presidente di "Operazione aria pulita Bat" esprime soddisfazione
Barletta - martedì 14 giugno 2016
18.47 Comunicato Stampa
«Esprimo grande soddisfazione da parte mia e dei cittadini in relazione all'operato della Procura della Repubblica di Trani ed in particolare dei Carabinieri di Barletta, conseguentemente all'esposto presentato dal Comitato Operazione Aria Pulita e all'ordinanza di bonifica dell'allora Presidente della Provincia, Avv. Francesco Spina». Interviene così l'avvocato Michele Cianci, in qualità di presidente del comitato spontaneo "Operazione aria pulita Bat" commentando la notizia dell'avvenuto sequestro preventivo dell'industria barlettana.
Il sequestro effettuato, da un lato tutela la pubblica incolumità e dall'altro i posti di lavoro dei dipendenti TIMAC. Infatti, autorizzare la facoltà d'uso, in attesa della bonifica, non crea nocumento ad alcuno dei diritti sanciti dalla Costituzione, salute e lavoro.
I risultati delle indagini hanno scoperto una allarmante quantità di cromo esavalente, ben diciotto volte superiore ai limiti di legge. Ora sarà necessario, da parte delle istituzioni, effettuare un'indagine urgentissima al fine di verificare dove sgorga la falda altamente contaminata. In particolare modo, sarà necessario rilevare se gli stabilimenti balneari utilizzano, anche per le docce, acqua potabile o attingono dalle falde e se queste siano contaminate, nel qual caso è indispensabile sospendere immediatamente l'erogazione. Ad ogni buon conto, aver smosso le coscienze sociali su una questione così rilevante non può che essere di buon auspicio per il futuro benessere di tutti i cittadini, anche in relazione al turismo».
Il sequestro effettuato, da un lato tutela la pubblica incolumità e dall'altro i posti di lavoro dei dipendenti TIMAC. Infatti, autorizzare la facoltà d'uso, in attesa della bonifica, non crea nocumento ad alcuno dei diritti sanciti dalla Costituzione, salute e lavoro.
I risultati delle indagini hanno scoperto una allarmante quantità di cromo esavalente, ben diciotto volte superiore ai limiti di legge. Ora sarà necessario, da parte delle istituzioni, effettuare un'indagine urgentissima al fine di verificare dove sgorga la falda altamente contaminata. In particolare modo, sarà necessario rilevare se gli stabilimenti balneari utilizzano, anche per le docce, acqua potabile o attingono dalle falde e se queste siano contaminate, nel qual caso è indispensabile sospendere immediatamente l'erogazione. Ad ogni buon conto, aver smosso le coscienze sociali su una questione così rilevante non può che essere di buon auspicio per il futuro benessere di tutti i cittadini, anche in relazione al turismo».