Politica
Sede legale Asl Bat. Mennea: «Campanilista? No, onesto»
50.000 euro buttati al vento. Il consigliere regionale del Pd replica ai colleghi di partito andriesi
BAT - domenica 11 dicembre 2011
«Candidare il Centro Ricerche Bonomo per ospitare l'istituto zooprofilattico? Un'ottima idea. Il barlettano-campanilista dell'anno è pronto a battersi affinché questo accada. Purché non sia poi usata come "scusa" per le province di Bari e Bat per liquidare il consorzio Bonomo. Perché il rischio è questo. Però mi sembra un'ottima idea, anzi ritengo che l'accoppiata fra Istituto Zooprofilattico e Centro Bonomo, con i ricercatori che vi lavorano, possa rappresentare davvero una punta di eccellenza per il nostro territorio e una grande risorsa per la nostra agricoltura». Così il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea replica alla nota dei colleghi di partito di Andria, il segretario cittadino Vincenzo Antolini e il capogruppo consiliare Lorenzo Marchio. «Mi viene francamente da sorridere quando da Andria mi etichettano come campanilista, compresi gli amici del mio partito», aggiunge Mennea. «Proprio la battaglia sul Centro Bonomo dimostra il contrario. Non mi sembra che da Andria, dove il centro ha sede, ci sia stata una pari levata di scudi. Mi spiace, inoltre, che gli amici Antolini e Marchio siano caduti nel tranello del centrodestra, che continua a bollare come campanilistica la mia battaglia sulla sede della Asl. Ma a questo punto, francamente, non mi interessa. Io vado avanti, perché in questo momento storico uno spreco come quello che sta perpetrando la Asl Bt non è più tollerabile».
Da Andria contestano il fatto che per la sede attuale della Asl siano stati fatti ingentissimi investimenti. «Questo non può che rafforzare quanto vado dicendo ormai da due anni. Avevamo un luogo già pronto e invece sono stati spesi soldi pubblici su locali privati: chiederò ufficialmente spiegazioni al governo regionale, chi ha fatto quella scelta deve darne conto». Secondo quanto affermano i vertici andriesi del Pd, il direttore generale della Asl avrebbe affermato che trasferire la sede sarebbe troppo oneroso rispetto agli esegui risparmi che si realizzerebbero. «Ma evidentemente il direttore generale non la pensava così quando, solo pochi mesi fa, ha lanciato la scellerata idea di chiudere l'ospedale di Trani per trasferire in quel plesso proprio la sede della Asl», accusa Mennea. «E poi il suo predecessore, Rocco Canosa, lo mise addirittura per iscritto che mantenere la sede ad Andria rappresentava uno spreco: mentiva Canosa o mente lui? La verità è che ancora una volta dobbiamo prendere amaramente atto che il direttore generale della Asl fa politica invece di pensare a razionalizzare i costi e a migliorare l'efficienza della sanità nel nostro territorio. E sarebbe estremamente grave se effettivamente avesse dichiarato che in caso di trasferimento della sede legale, la direzione generale resterebbe ad Andria», aggiunge il consigliere regionale del Pd. «Queste sono scelte che spettano al governo regionale e non al direttore generale della Asl. Ma di queste dichiarazioni chiederò conto direttamente al governatore Vendola. Quanto ai costi dell'eventuale trasferimento, che dire? Il direttore generale evidentemente pensa che abbiamo l'anello al naso se vuole farci credere che spostare qualche scrivania e qualche computer costerebbe più di 50.000 euro? Cinquantamila euro annui: sono già passati due anni da quando chiedo il trasferimento, che fanno 100.000 euro di soldi buttati. E se passerà invano anche il 2012, saranno 150.000. I cittadini sappiano che sono soldi che vengono sottratti alla cura delle loro malattie. Campanilismo? No, onestà».
«Ho preso una decisione», conclude Mennea, «non risponderò mai più alle polemiche di chicchessia sulla vicenda della sede legale della Asl, ma i cittadini della nostra provincia sappiano che continuerò a battermi perché questo spreco venga eliminato e affinché quei soldi vengano investiti sull'assistenza sanitaria».
Da Andria contestano il fatto che per la sede attuale della Asl siano stati fatti ingentissimi investimenti. «Questo non può che rafforzare quanto vado dicendo ormai da due anni. Avevamo un luogo già pronto e invece sono stati spesi soldi pubblici su locali privati: chiederò ufficialmente spiegazioni al governo regionale, chi ha fatto quella scelta deve darne conto». Secondo quanto affermano i vertici andriesi del Pd, il direttore generale della Asl avrebbe affermato che trasferire la sede sarebbe troppo oneroso rispetto agli esegui risparmi che si realizzerebbero. «Ma evidentemente il direttore generale non la pensava così quando, solo pochi mesi fa, ha lanciato la scellerata idea di chiudere l'ospedale di Trani per trasferire in quel plesso proprio la sede della Asl», accusa Mennea. «E poi il suo predecessore, Rocco Canosa, lo mise addirittura per iscritto che mantenere la sede ad Andria rappresentava uno spreco: mentiva Canosa o mente lui? La verità è che ancora una volta dobbiamo prendere amaramente atto che il direttore generale della Asl fa politica invece di pensare a razionalizzare i costi e a migliorare l'efficienza della sanità nel nostro territorio. E sarebbe estremamente grave se effettivamente avesse dichiarato che in caso di trasferimento della sede legale, la direzione generale resterebbe ad Andria», aggiunge il consigliere regionale del Pd. «Queste sono scelte che spettano al governo regionale e non al direttore generale della Asl. Ma di queste dichiarazioni chiederò conto direttamente al governatore Vendola. Quanto ai costi dell'eventuale trasferimento, che dire? Il direttore generale evidentemente pensa che abbiamo l'anello al naso se vuole farci credere che spostare qualche scrivania e qualche computer costerebbe più di 50.000 euro? Cinquantamila euro annui: sono già passati due anni da quando chiedo il trasferimento, che fanno 100.000 euro di soldi buttati. E se passerà invano anche il 2012, saranno 150.000. I cittadini sappiano che sono soldi che vengono sottratti alla cura delle loro malattie. Campanilismo? No, onestà».
«Ho preso una decisione», conclude Mennea, «non risponderò mai più alle polemiche di chicchessia sulla vicenda della sede legale della Asl, ma i cittadini della nostra provincia sappiano che continuerò a battermi perché questo spreco venga eliminato e affinché quei soldi vengano investiti sull'assistenza sanitaria».